È ormai da un po’ di tempo che testiamo in lungo e in largo il nuovo gioco di corse targato Codemasters: GRID, vediamo se ci è piaciuto o meno attraverso la nostra recensione
Sono passati più di 5 anni dall’ultimo titolo della serie TOCA Touring Car. GRID Autosport è stato l’ultimo videogame automobilistico a portare quel nome per fin troppo tempo. Ora, però, tocca a GRID (semplicemente GRID) farsi valere, riuscendo a riportare in alto il nome della saga, ma ci sarà riuscito? Lo scoprirete solo leggendo!
Preambolo
Sarà per la schermata iniziale, sarà per la selezione del salvataggio una volta aperto il titolo, sarà per il menù spoglio ma essenziale, ma già prima di provare il gioco, GRID ci ha dato l’impressione di essere un gioco d’altri tempi, che vuole andare dritto al punto senza troppi fronzoli. Il menù iniziale contiene le opzioni, la voce che permette di modificare il nostro profilo, il gioco libero, la modalità multigiocatore e la carriera: il fulcro di GRID.
Aperta quest’ultima ci appariranno delle spettacolari cinematiche con le prime gare di prova in successione, in modo da introdurci al gameplay e farci vedere una parte delle tipologie di auto disponibili, tra sportive, nascar e touring. Nella carriera dovremo affrontare il World Series Racing, una serie di competizioni variegate tra di loro, le quali comprendono tutte le diverse tipologie di autovetture che compongono il vasto parco auto di GRID. Senza una vera e propria trama, da qui inizia la nostra carriera.
Finita la parte “tutorialosa“, vengono esposte a schermo quelle che sono tutte le serie disponibili, insieme alle proprie competizioni già sbloccate o ancora da sbloccare. Le serie sono in tutto 6, ma ognuna di queste non comprende solamente una tipologia di auto, bensì varie. Il nostro obiettivo, per il quale combatteremo in pista, sarà quello di partecipare al Grid World Series, il torneo più importante di tutti, nonché multidisciplinare. Per accedere a quest’ultimo, tuttavia, dovremo affrontare e vincere 4 Showdown: le ultime competizioni disponibili per ogni serie, quindi la strada è lunga e tortuosa.
Dream Team? No – Recensione GRID
Già dalle prime curve affrontate di traverso si può evincere quanto l’anima del nuovo GRID sia arcade e in linea con la natura della serie. Prima di ogni cosa, però, per gareggiare nelle competizioni proposte dovremo possedere le nostre auto personali, acquistabili una volta selezionata la gara o dal nostro profilo. Benché inizialmente ne potremo acquistare solo una manciata (dato che dovremo ancora sbloccare numerose competizioni), successivamente potremo averne molte altre.Â
Malgrado il parco auto comprenda ben 70 mezzi totali, non vi sono grandi differenze tra le auto di una stessa categoria, portando a far scegliere al giocatore una quattro ruote rispetto ad un’altra principalmente per l’estetica o per il costo minore. Ebbene sì, anche nel nuovo titolo targato Codemasters abbiamo un sistema di crediti che ci permette di acquistare, oltre che le diverse auto, dei contratti per cambiare il nostro compagno di squadra.
Quest’ultimo ci aiuterà a portare in alto il nome del nostro team dato che, più sarà fedele a noi e più sarà astuto alla guida, migliori saranno i suoi risultati in pista. Questa meccanica, però, è poco approfondita e lascia il tempo che trova. Il sistema di crediti è bilanciato e man mano che proseguiremo nelle varie sfide, il guadagno sarà maggiore. Ciò permette di avere un ottimo equilibrio generale, in modo da affrontare le competizioni con auto più particolari e potenti in modo graduale.Â
Ritorno col botto – Recensione GRID
Come abbiamo già accennato in precedenza, GRID dispone di un sistema di guida prettamente arcade. Il nostro test, però, ha evidenziato come il titolo si possa adattare alle esigenze di qualsiasi tipologia di giocatore. Inizialmente, infatti, la media difficoltà impostata non ci ha impressionati affatto, evidenziando un’IA non particolarmente brillante e una tipologia di guida abbastanza semplice.Â
Aumentando la difficoltà del titolo, tra l’altro personalizzabile attraverso le proprie preferenze, abbiamo constatato come l’anima del gioco esca allo scoperto in modo arrogante. Tra il controllo delle automobili che diviene di gran lunga più arduo e degli avversari nettamente più tosti, giocare a difficoltà più elevate potrebbe far godere di un divertimento maggiore.Â
Gli avversari presenti in GRID non usufruiscono spesso e volentieri di una guida pulita, preferendo tattiche più prepotenti, come l’invasione della nostra traiettoria, sportellate improvvise, tagliare la strada e via discorrendo. Ovviamente lo stile di guida è personale, ma il gioco ci invita ad adottarne uno non del tutto corretto per risalire la classifica o mantenere la nostra posizione. Qui entra in gioco il nuovo sistema “Nemesi”. Quest’ultimo rende i nostri avversari molto più agguerriti e tosti nei nostri confronti in caso gli aggredissimo troppe volte e con troppa foga.
Le sensazioni che si hanno mentre si è alla guida nel nuovo titolo Codemasters sono davvero ottime. Passando da un circuito classico ad uno cittadino ricco di curve, le sensazioni cambieranno dato che le pareti rocciose sfiorate ad elevate velocità aumenteranno la pressione e la probabilità di commettere errori. Benché le auto di una stessa categoria abbiano una guidabilità simile, la situazione cambia con i mezzi appartenenti a diverse classi. Il feeling che si ha guidando una sportiva è di gran lunga differente rispetto a quando si è al volante di una vecchia Mini, dato che si avverte il mutamento di potenza e peso.
Tra alti e bassi – Recensione GRID
Le visuali proposte sono svariate, ma la più suggestiva rimane quella in prima persona. La percezione della velocità che si ha con tale visuale è ottimamente riuscita, oltre al fatto che l’immersione nel titolo è assolutamente maggiore. Per quanto riguarda il comparto grafico, almeno su PS4 liscia (console sulla quale lo abbiamo testato), abbiamo alti e bassi. Buona caratterizzazione delle auto e, in generale, anche dei 12 circuiti proposti, ma tra pop-up e texture caricate molto lentamente, i problemi ci sono. L’interno delle auto, inoltre, è scarno di dettagli e di bassa qualità : un vero peccato.Â
Il titolo presenta un sistema di personalizzazione delle auto troppo basilare. Andando avanti con le gare sbloccheremo diverse livree che potremo applicare sulle auto, potendo modificare unicamente i vari livelli di colore, senza poter intervenire sul colore dei cerchioni e quant’altro. Qual è, però, la vera mancanza di GRID? Ebbene, nel titolo c’è davvero poca varietà . Nonostante le varie decine di auto e i pochi tracciati con numerose varianti, le competizioni del titolo si somigliano molto l’una con l’altra.Â
Il comparto online è poco accattivante, con la possibilità di creare un’istanza nella quale far partecipare i propri amici, oppure unirsi ai casuali utenti online. Malgrado queste modalità siano molto solide per quanto riguarda il netcode, rimangono simili a tutto il resto, non andando ad invogliare il giocatore a frequentarle assiduamente.Â
Buono il comparto sonoro, con ottimi sound delle auto e tutto ciò che concerne queste ultime. Anche i danni sono caratterizzati davvero molto bene, con plastiche che volano via dopo un contatto troppo forte, o carrozzerie pronte a deformarsi dopo un incidente.
Tiriamo le somme… o le sportellate
Concludiamo la recensione dicendo che GRID è un’opera stabile che tira dritto senza porre troppe domande, come gli scorsi titoli della serie. Il gioco targato Codemasters diverte senza alcun dubbio ma risente, purtroppo, di una ripetitività abbastanza presente durante le lunghe sessioni di gioco. Tolto questo, se cercate un titolo automobilistico che intrattenga senza troppi giri di parole, è indubbio che GRID non vi deluderà .
Punti a favore
- Divertente
- Parco auto abbastanza vasto
- Ottime sensazioni alla guida
- IA arrogante
Punti a sfavore
- Alla lunga, ripetitivo
- Comparto online poco accattivante
- Qualche problema grafico
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