Cid ha deciso di invadere anche nuove dimensioni: quella di Xbox One, Nintendo Switch e PlayStation 4. Scopriamo in questa recensione Darkestville Castle
Che siate giocatori di vecchia data o più recenti, non stentiamo a credere che sia passato molto tempo dall’ultima avventura grafica vecchio stile che avete giocato. Probabilmente le più recenti su cui avete messo mano sono state sviluppate da Telltale Games, che tuttavia hanno ben poco in comune con il ritmo di gameplay di una volta. Evoluzione che può aver fatto piacere ad alcuni fan, ma molto meno a chi invece vorrebbe rivivere i fausti del passato.
Recentemente ci sono state svariate operazioni nostalgia, come Thimbleweed Park ideato dalla geniale mente di Ron Gilbert, anche autore originale della la serie di Monkey Island. Come vedremo in questa recensione, è proprio da quest’ultima pietra miliare che Darkestville Castle prende maggiore ispirazione, titolo inizialmente uscito su PC e mobile, ora si appresta al debutto anche su Nintendo Switch, Xbox One e PlayStation 4.
Forti radici nel passato
Non abbiamo alcun dubbio nel dire che Epic LLama, gli sviluppatori di Darkestville Castle, siano dei fan di The Curse of Monkey Island. Già a una prima occhiata si possono facilmente notare le somiglianze tra i due giochi, entrambi disegnati a mano e con lo stesso tipo di telecamera laterale. Si tratta quindi di un titolo che cerca nel pubblico armato di mouse e tastiera il suo principale target di referenza, ma su Nintendo Switch come si potrebbe mai giocare? Noi l’abbiamo provato ed è stata una esperienza surreale fatta di risate e click d’altri tempi. Partiamo quindi dalla sua base narrativa, cioè il cuore pulsante del titolo.
Un po’ giullare, un po’ demone – Recensione Darkestville Castle
Cid è il nostro protagonista, un demone maldestro che vive una vita serena all’interno del suo castello: ha un bagno confortevole, una cucina abitata da un ratto gigante e in cantina ha una trappola per gli intrusi. Nel tempo libero, quindi sempre, terrorizza e fa scherzi agli abitanti di quello che altrimenti sarebbe il tranquillo paese di Darkestville. Tutti ormai sanno bene di che pasta è fatto, con il tempo infatti si sono abituati ai suoi scherzi, tanto da considerarlo ormai un cittadino qualunque. Cid tanto ama questo paesello da considerarlo suo, addirittura provando a diventarne sindaco, fallendo miseramente.
La vita si complica – Recensione Darkestville Castle
Tuttavia questa alternativa concezione di pace avrà ben presto fine con l’arrivo dei Fratelli Romero, cioè una compagnia di cacciatori di demoni pronti a sigillare per sempre Cid. Le vicende proseguono con alcuni simpatici demoniaci colpi di scena che non vogliamo spoilerarvi. Il gioco dura, difatti, poche ore e al di fuori degli enigmi e piccole perle il racconto è forse un po’ banale e spoglio. Non mancheranno mai però le colorite osservazioni e dialoghi di Cid a farci compagnia.
Ci sono numerosi personaggi con cui interagire sia di maggiore che minore importanza narrativa, ma quasi tutti sufficientemente simpatici da regalarci ulteriori dettagli sulla bizzarra vita a Darkestville. Tuttavia sarà necessario mantenere l’attenzione alta, perché anche nei dialoghi più insospettabili potrebbero nascondersi gli indizi giusti per proseguire nell’avventura.
Gli strumenti del mestiere – Recensione Darkestville Castle
Il gioco a livello di gameplay si struttura quasi esattamente come un vecchio punta e clicca. Dalla mappa principale selezioniamo la nostra destinazione. Possiamo utilizzare lo stick o il touchscreen per interagire con lo sfondo e muovere Cid nell’ambiente. Puntando con il cursore su di un oggetto abbiamo tre opzioni per scoprirne i segreti: parlare, osservare e prendere. Il primo è il più comprensibile e diretto, serve infatti per iniziare un dialogo con i personaggi del gioco, o addirittura oggetti inanimati. Osservare libererà le doti descrittive di Cid e, puntando su un oggetto o persona, il nostro demone ci illustrerà le sue caratteristiche oppure un aneddoto che lo riguarda.
Prendere serve invece per raccogliere e interagire con gli oggetti di sfondo, talvolta però è stato difficile comprendere effettivamente cosa si può acquisire e mettere nell’inventario. A volte è la grafica a suggerircelo, altre invece non esiste un apparente modo per capirlo, neanche dai dialoghi. Ad esempio non è chiara la logica per cui abbiamo potuto e dovuto strappare il pelo di una mosca gigante, eppure è stato fondamentale per proseguire nel gioco. Spesso infatti il modo per proseguire si riduce ad un provare ogni tipo di interazione tra gli oggetti, un sistema molto vecchio stile.
Proseguire a tentoni – Recensione Darkestville Castle
Vi troverete molto spesso a tentare di combinare oggetti nell’inventario o a usarli sui poveri paesani senza un motivo apparente, e quando funzionerà scoprirete che il motivo era talmente oscuro e convulso che potevano saperlo solo gli sviluppatori o Cid. Queste logiche impossibili già difficilmente funzionavano nel passato, ad ogni modo la fatica veniva spesso ripagata da una magistrale evoluzione narrativa. Darkestville Castle purtroppo, per quanto gradevole di trama, non raggiunge le vette altissime di LucasArts.
Tuttavia il gioco di Epic LLama fa una cosa estremamente utile non presente nei giochi del passato. Premendo Dpad-Su, ogni oggetto con cui possiamo interagire viene evidenziato da un teschietto d’oro. Non si risolve il problema di logica, ma almeno non passerete tutto il tempo a setacciare lo schermo per oggetti o personaggi da esaminare.
Solido a livello tecnico – Recensione Darkestville Castle
A livello di performance su Nintendo Switch non c’è nulla per cui lamentarsi, tutto funziona alla perfezione e non abbiamo incontrato problemi. I comandi sono responsivi e ben adattati a questo inusuale modo di giocare un punta e clicca. Anche la modalità di gioco attraverso il touchscreen è intuitivo, direttamente portata dalla versione mobile del titolo. Un piccolo appunto va fatto alla traduzione italiana che si è macchiata di alcuni refusi. Le musiche poi sono molto gradevoli anche se a lungo andare cadono nella monotonia.
Tiriamo le somme
Darkestville Castle è un’avventura grafica di gradevole fattura e, se muniti di pazienza, riuscirà ad affascinarvi e catturare la vostra attenzione. La simpatia di Cid e degli abitanti del paese, sono ciò che maggiormente trascina il racconto, che altrimenti sarebbe piuttosto banale. Tuttavia i bei colori e le novità per il genere non riescono in alcun modo a nascondere i difetti che derivano da una struttura di gioco un po’ troppo antiquata. La gestione confusionaria delle interazioni e le logiche impossibili necessarie ad avanzare, possono causare non pochi grattacapi ai videogiocatori più moderni. Diamo il benvenuto alle novità e lasciamo che i vecchi e scomodi stilemi del genere vengano sepolti dalla nostalgia!
Darkestville Castle è ora disponibile per PC, Android e iOS. Da domani 13 Agosto arriverà anche su Nintendo Switch, Xbox One e PlayStation 4. Per rimanere aggiornati su videogiochi e tecnologia vi consigliamo di continuare a seguirci sulle pagine di tuttoteK.
Punti a favore
- Cid è un simpaticone
- Punta e clicca tradizionale
Punti a sfavore
- Per alcuni sarà troppo tradizionale
- Combinazioni un po' senza senso
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