Seguiteci sul campo di battaglia in questa recensione del nuovissimo Advance Wars 1+2 Re-Boot Camp per Nintendo Switch
Fin dal suo annuncio ufficiale, giunto nel corso del Nintendo Direct trasmesso in occasione dell’E3 2021, il rifacimento di questi due celebri titoli è stato accolto con gioia dai fan. Il motivo è principalmente il fatto che, al contrario di Fire Emblem, l’altro franchise strategico di punta di Intelligent System, qui stiamo parlando di una serie che manca dalle scene da numerosi anni. Atteso originariamente per fine 2021, il titolo è poi slittato alla primavera dell’anno successivo, per permettere agli sviluppatori di effettuare le ultime rifiniture.
A causa dei tristemente ben noti eventi che coinvolgono Russia e Ucraina, i quali, per una sfortunata coincidenza, avvennero proprio a ridosso della nuova data di lancio, Nintendo decise di rinviare nuovamente il gioco, questa volta indefinitamente. Dopo le paure da parte degli utenti sul fatto che potesse essere stato definitivamente cancellato, ora, dopo circa un anno dall’ultimo rinvio, Advance Wars 1+2 Re-Boot Camp è finalmente disponibile, e noi siamo pronti a parlarvene approfonditamente in questa recensione.
Notizie dal fronte
Come avremo modo di vedere meglio più avanti nel corso di questa recensione, Advance Wars 1+2 Re-Boot Camp è un titolo che fa del suo gameplay la propria punta di diamante. In questo contesto la trama dei due titoli (ed in particolar modo del primo) funge da mero pretesto per giustificare la serie di missioni che andremo ad affrontare. Faremo via via la conoscenza degli Ufficiali Comandanti (UC) dell’armata di Orange Star, il primo dei quali che incontreremo sarà Andy, un giovane meccanico che fin dalle prime battute della storia verrà seguito e supportato da Nell, la leader delle forze militari della nazione.
Le vicende si aprono con Orange Star che dovrà fronteggiare e respingere un’invasione da parte di Olaf, UC dello stato confinante di Blue Moon. Questo scatenerà un’escalation di scontri a fuoco che porteranno anche altre nazioni a prendere parte ad un conflitto che coinvolgerà tutto il continente fittizio di Cosmolandia, e nel quale non tutto pare essere come sembra. Il secondo titolo riprende la storia due anni dopo la conclusione delle vicende del primo (infatti il gioco lo oscurerà e vi consiglierà di cominciare dal primo titolo, ma non vi impedirà di fare altrimenti) e risulta essere anche quello narrativamente più interessante dei due, seppur anche in questo caso la trama si riconfermi non essere fra gli elementi più forti della produzione.
Strategie vincenti – Recensione Advance Wars 1+2 Re-Boot Camp
Come accennato anche nel precedente paragrafo di questa recensione, quando si parla di gameplay Advance Wars 1+2 Re-Boot Camp è capace di brillare ancora oggi, nonostante si parli di remake molto fedeli ai titoli originali, usciti ormai circa 20 anni fa. A prima vista sembrerebbe quasi di trovarsi davanti ad un Fire Emblem in chiave moderna, in cui le nostre unità si muovono a turni su mappe divise a scacchiera. Basta qualche partita però per rendersi conto che il gioco richiede un approccio piuttosto differente.
La prima cosa che salta subito all’occhio è l’assenza degli elementi GDR che sono invece parte fondamentale dell’altra famosa serie strategica di Nintendo. Gli eserciti saranno composti da unità diverse, ognuna con le proprie forze e debolezze (è sempre possibile aprire un sottomenu con tutte le info necessarie), ma non si tratterà di personaggi unici che guadagneranno esperienza ed alla cui morte saranno persi per sempre. Al contrario, presso le opportune basi in nostro possesso potremo spendere fondi accumulati di turno in turno grazie alle nostre proprietà, per schierare tutte le unità che vorremo (e che ci potremo permettere).
In questo contesto dovremo quindi affidarci quasi esclusivamente alle nostre abilità nel muovere il battaglione ai nostri comandi (anche i diversi tipi di terreno garantiranno vari effetti, come una maggiore o minore difesa), sfruttando opportunamente le caratteristiche di ogni unità per uscire dalle situazioni più complicate. Qualche sporadica componente di aleatorietà rimane, soprattutto per quanto riguarda le missioni dove il meteo atmosferico può variare senza preavviso, ma in generale si tratta sempre di un approccio più puramente strategico, molto ben architettato e dotato di una profondità davvero sorprendente, oggi come allora.
Il fascino della divisa – Recensione Advance Wars 1+2 Re-Boot Camp
In questa recensione abbiamo già accennato agli UC, ovvero i comandanti che potremo impersonare o che dovremo fronteggiare nel corso di ogni partita di Advance Wars 1+2 Re-Boot Camp. Considerando che le unità che si possono schierare saranno le stesse per tutte le fazioni, sarà proprio l’UC a capo di ogni esercito a costituire un elemento di unicità. Ognuno di essi sarà infatti contraddistinto da specifici bonus e malus che possono adattarsi o meno a determinati stili di gioco.
Potremo trovare un UC che permette a determinate unità di spostarsi a maggiore distanza, o di favorire gli attacchi diretti (a scapito però di quelli indiretti), o ancora di aumentare danni e gittata degli attacchi a distanza. Ce ne sono davvero per tutti i gusti e scegliere chi impersonare è di per sé già essa stessa una scelta strategica in grado di favorire o meno determinati approcci sul campo. A chiudere il cerchio poi, ogni UC è dotato di uno speciale potere chiamato Virtù, che si ricarica col passare dei turni, e che, una volta attivato conferisce ulteriori vantaggi.
A far la guerra comincia tu – Recensione Advance Wars 1+2 Re-Boot Camp
Se già tutto quanto quello che abbiamo riportato finora in questa recensione potrebbe garantirvi una più che abbonante manciata di ore di divertimento sappiate che i contenuti offerti da Advance Wars 1+2 Re-Boot Camp non finiscono qui. Come nei titoli originali, infatti, anche questo pacchetto include una serie di modalità come Battaglia, che permette di affrontare una serie di mappe contro la CPU ed ottenere un punteggio finale (similmente a quanto accade con le missioni della campagna).
Il vero fiore all’occhiello però è Sfida, nella quale è possibile organizzare schermaglie del tutto personalizzabili contro CPU o altri giocatori in carne ed ossa. Per quest’ultima opzione si potranno collegare in locale fino a quattro Switch oppure giocare tutti sulla stessa console, scambiandosi i controller quando arriva il proprio turno di agire. Esiste anche il multiplayer online ma sarà possibile giocare solo contro altri amici, non essendoci alcun tipo di matchmaking.
Tante mappe e contenuti – Recensione Advance Wars 1+2 Re-Boot Camp
Tutte le modalità di Advance Wars 1+2 Re-Boot Camp che abbiamo elencato nel precedente paragrafo di questa recensione vengono fornite di base con già un nutrito numero di mappe che è possibile selezionare, molte delle quali non sono altro che rifacimenti di quelle viste nei titoli originali. Giocando e completando le missioni della storia (ma anche quelle della modalità Battaglia) otterrete una valuta in game che è possibile spendere nel Negozio di Hachi. La quantità di mappe che è possibile acquistare e giocare è davvero generosa, e, come se ciò non bastasse, sarà anche possibile acquistare nuovi UC da utilizzare in battaglia, ma anche brani musicali ed altri contenuti che verranno poi salvati nella Galleria. Periodicamente il negozio verrà rifornito di nuovi elementi da acquistare, regalando ai completisti ore ed ore di gameplay.
Infine, ma non meno importante, ritorna anche la Sala Grafica, un classico della serie, già presente anche all’epoca dei titoli originali. Si tratta di un completo editor che vi permette di creare da zero le vostre mappe in maniera del tutto libera, utilizzando terreni, elementi ed unità incontrati nel corso del gioco. Tali mappe potranno poi essere giocate come dei normali livelli, ma anche condivise con gli amici online, rendendo di fatto il titolo potenzialmente infinito.
Soldatini – Recensione Advance Wars 1+2 Re-Boot Camp
Appurato che, sotto il comparto ludico, Advance Wars 1+2 Re-Boot Camp è una trasposizione fedelissima ai giochi originali, non possiamo concludere questa recensione senza parlarvi dell’aspetto che ha subito maggiori cambiamenti, ovvero il comparto estetico e quello sonoro. Quest’ultimo in particolare vede il ritorno di tutti i temi più classici, con una qualità migliorata dei suoni, ma la vera novità è rappresentata dal doppiaggio, disponibile anche in lingua italiana. Tutti i personaggi infatti pronunceranno alcune frasi in determinati eventi, e ciò contribuisce non poco alla loro caratterizzazione. Peccato quindi che non si sia optato per un doppiaggio completo (quantomeno per dialoghi principali della campagna), limitandosi invece solo ad alcune brevi frasi d’effetto.
In merito al comparto grafico si nota l’impegno da parte del team di sviluppo nel cercare di trasporre in maniera più coerente possibile lo stile scanzonato del gioco dalle due alle tre dimensioni. Il risultato è un effetto un pò giocattoloso e plasticoso dei modelli poligonali che ricorda quasi i famosi soldatini con cui tutti almeno una volta nella vita abbiamo giocato da piccoli. Certo, forse questa scelta non avrà il fascino intramontabile della pixel art, e potrebbe non incontrare i gusti di tutti, ma è innegabile che sarebbe stato difficile fare di meglio senza snaturare l’idea originale. Anche le mappe sono rese in maniera da sembrare delle specie di tabelloni posizionati su un tavolo, scelta che inizialmente ci ha fatto un effetto un pò strano ma alla quale ci si fa presto l’occhio.
Ineccepibili invece il filmato introduttivo e le animazioni dei poteri degli UC, realizzati in un’impeccabile stile anime, davvero molto bello e colorato. Il tutto acquista ancor più significato se si pensa che parliamo di un’opera che non ha minimamente l’intenzione di prendersi sul serio. Risulta infatti sempre inequivocabile l’intento degli sviluppatori di evidenziare fin nei piccoli dettagli i toni spensierati ed assolutamente irrealistici della produzione, in modo tale da prendere il più possibile le distanze dalla sua tematica di base, ovvero la guerra, con la quale (e la storia non manca di ricordarcelo) non c’è assolutamente nulla di cui scherzare.
Una guerra pulita
Non c’è dubbio che WayForward Technologies abbia svolto un’ottimo lavoro nel riportare sotto i riflettori quest’apprezzatissima serie. La fedeltà al materiale originale è stata rigorosa, con i due titoli che vedono maggiori cambiamenti principalmente sotto il profilo grafico, che passa dalla pixel art originale ad un 3D giocattoloso in linea con i toni scanzonati della serie ma che potrebbe non incontrare i gusti di tutti. Se le due campagne non brillano dal punto di vista narrativo, lo stesso non si può dire per il gameplay, ancora oggi diretto, appagante e profondo. La possibilità di giocare in multiplayer online e in locale (anche sulla stessa console) con altri utenti, le numerose modalità e mappe a disposizione e la presenza di un editor fanno di questa uscita un ricco pacchetto in grado di regalare ore ed ore di divertimento. Se non avete mai giocato ad uno di questi capitoli non possiamo che consigliarvi caldamente di dargli una prova.
E voi cosa ne pensate di questi remake? Conoscevate già la serie o pensate di sfruttare quest’occasione per scoprirla? Fatecelo sapere nei commenti e rimanete sintonizzati su tuttoteK per tutte le news dedicate al mondo dei videogiochi. Per acquistare videogame a prezzo scontato, vi consigliamo di dare un’occhiata al catalogo di Kinguin.
Punti a favore
- Due campagne in un unico pacchetto...
- Veste grafica completamente rinnovata...
- Il doppiaggio italiano ci piace...
- Il gameplay funziona e diverte ancora oggi senza sentire il peso degli anni
- Tantissime mappe, contenuti e modalità di gioco
Punti a sfavore
- ... ma la trama, soprattutto nel primo titolo, rimane sempre piuttosto marginale
- ... ma che potrebbe non incontrare i gusti di tutti
- ... peccato si limiti solo ad alcune brevi frasi
Lascia un commento