Joe Dever’s Lone Wolf è ora disponibile su Nintendo Switch, lo abbiamo recensito per voi. Siete pronti per un tuffo negli Anni Novanta? Scopriamo i librogame
La serie Lone Wolf la si deve a Joe Dever, autore inglese che un trentennio fa ha trovato un modo geniale di fare fortuna. Scrivere per i librogame. Non sapete che cosa sia un librogame? Avete presente i giochi di ruolo cartacei alla Dungeons and Dragons, giusto per citare il più famoso (e conosciuto) che ci viene in mente? Ecco, quello. Ma una versione in solitaria, che non ha bisogno di un gruppo di amici per portare avanti le sessioni di gioco. Nel periodo tra anni Ottanta e Novanta vendevano benissimo, e li potevi trovare in libreria ed edicola, avendo un po’ di fortuna.
Nel nostro caso il paragone con Dungeons and Dragons funziona davvero benissimo. Il contesto di gioco oscuro e fantasy, ovvero il Magnamund, è appunto anche una delle ambientazioni del famosissimo gioco di ruolo. Ma con The Lone Wolf le cose funzionano in modo diverso, molto diverso. Perché è un videogioco, uno dei pochissimi che parta dal GDR originale, cartaceo, per spostarsi su un medium differente. È arrivato prima su smartphone, poi su PC e console, adesso è il turno di Nintendo Switch. Com’è andata? Ve lo raccontiamo noi.
Questione di scelte – Joe Dever’s Lone Wolf, un ottimo librogame su Nintendo Switch
Come tutti i giochi di ruolo che si rispettino, le fasi iniziali di Lone Wolf ci chiedono di caratterizzare il nostro protagonista, il Lupo Solitario. Potremo scegliere determinati tratti e abilità che più avanti si riveleranno semplicemente fondamentali, e che andranno ad incidere sullo sviluppo della nostra sessione di gioco (non particolarmente lunga). Il modo in cui si riveleranno importanti varierà a seconda del contesto in cui ci troviamo: durante un combattimento una determinata abilità potrebbe salvarci la pelle, ma magari è un’altra che potrà favorirci maggiore interazione durante una fase narrativa del titolo. Perché il cuore di Lone Wolf è già stato riassunto in questo primo paragrafo: un mix efficace che alterna fasi narrative ad altre di combattimento.
La storia si svolge nel Magnamund, ma molto più a nord dei territori che avete avuto occasione di conoscere dalla lettura dei libri di Joe Dever. La traduzione, in un’opera come questa, è a dir poco fondamentale, e quella di Lone Wolf è squisitamente efficace. Tra l’altro è completamente localizzato nella nostra lingua come potete immaginare, perché Forge Reply è un publisher tutto italiano. La durata dell’avventura, lo accennavamo poco fa, non fa gridare al miracolo. Questo fattore è compensato dalla rigiocabilità: cosa sarebbe accaduto se avessimo fatto altre scelte? Se fossimo andati da un’altra parte? Almeno una seconda giocata in un’opera di questo tipo è fondamentale per poter godere di tutto quanto ha da offrire.
Di nuovo a portata di mano – Joe Dever’s Lone Wolf, un ottimo librogame su Nintendo Switch
La vita è strana: Lone Wolf è passato dal cartaceo al digitale, ma sempre con la filosofia del potersi portare dietro le avventure del monaco guerriero. Difatti la sua prima interazione è avvenuta su smartphone. Da lì il successo lo ha portato su PC e console, e adesso torna ad essere di nuovo un’avventura on the road grazie all’edizione su Nintendo Switch. La ruota gira, il destino è ciclico, dicono alcuni.
È l’interfaccia a trarre immediatamente beneficio da questa soluzione: il lato sinistro dello schermo riporta la riproduzione del libro cartaceo, non mancano illustrazioni e una splendida calligrafia. Sul lato destro, invece, tutte le icone utili e necessarie del videogioco vero e proprio: lo stato del personaggio (siamo feriti? Godiamo di ottima salute?), la mappa di gioco e l’inventario dove custodiamo tutti i nostri preziosi oggetti. Gran parte della soddisfazione del titolo prodotto da Forge Reply arriva dalla narrazione, tutta l’altra dalle fasi di battaglia. Queste ultime sono scandite da Quick Time Event apparentemente semplici, ma recano una strategia estremamente complessa.
Ogni scontro ci chiede di tenere d’occhio, prima di essere ingaggiato, una barra della salute, una della resistenza ed una delle abilità Ogni azione che eseguiremo dovrà tenerne conto. Si possono selezionare anche varie armi a distanza o ravvicinate, e per ciascuna un determinato pattern di attacco. Resta un mistero il motivo per cui non siano stati elaborati dei controlli touch screen, proprio in un titolo che parte dalla versione mobile del gioco per realizzare un porting tecnicamente molto efficace.
Commento Finale
Joe Dever’s Lone Wolf è un’occasione preziosa per provare un prodotto di un tempo ormai remoto: il librogame. Oggi è stato decisamente soppiantato da trovate più attuali, e comunque non ha mai realmente tenuto testa ai giochi di ruolo cartacei di gruppo, dei quali piuttosto è nato come concorrente. Sia in modalità portatile che in modalità TV, su Nintendo Switch il Lupo Solitario è più in forma che mai. Un porting tecnicamente ineccepibile, il cui unico problema sono i comandi touch screen del tutto assenti. Era davvero così difficile introdurli? Per il resto, anche a fronte del prezzo contenuto, è un acquisto consigliato agli amanti del genere.
Punti a favore
- Un vero GDR
- Torna ad essere portatile
- Tecnicamente un porting perfetto
Punti a sfavore
- Mancano i controlli touch screen
- Nessun nuovo contenuto
- Un po' troppo breve
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