The Darwin Project è un gioco sviluppato da una piccola casa indie, Scavengers Studio, con l’intenzione di rinfrescare il genere Battle Royale
The Darwin Project si presenta come un TPS in cui il nostro unico obiettivo è quello di sopravvivere e ovviamente, essendo un battle royale, quello di rimanere in vita per ultimi, cercando di eliminare i nostri avversari.
Per riuscire ad avere la meglio in questo pericoloso scontro sarò necessario acquisire in fretta le principali nozioni del gioco. Queste le impareremo molto velocemente, semplicemente giocando e prestando attenzione a ciò che ci circonda nel mondo di gioco.
The Darwin Project: il gameplay
Il titolo come già detto è un survival – battle royale, quindi la prima cosa necessaria da fare sarà quella di cercare immediatamente del loot con cui creare oggetti che ci permetteranno di sopravvivere e di avere la meglio sui nostri avversari.
Per creare i vari oggetti e potenziamenti ci saranno tre principali materiali: il legno, la pelle e le parti elettriche. Ma andiamo con ordine:
- Il legno sarà il materiale più importante del gioco, perché servirà praticamente per creare tutto, dalle armi ai potenziamenti.
- La pelle serve principalmente per creare i potenziamenti al nostro personaggio, come le scarpe che ci permetteranno di correre in maniera più veloce oppure l’armatura, che fermerà il primo colpo che ci verrà inflitto.
- Le parti elettroniche sono il materiale più raro e ricercato da trovare, ma è anche il più utile per i combattimenti. Infatti grazie a questo raro loot potremo creare degli oggetti “speciali” permanenti.
The Darwin Project: ambientazione e modalità di gioco
In The Darwin Project, insieme a tutti gli altri giocatori, saremo i protagonisti di uno show macabro in cui tutti i partecipanti dovranno uccidersi per guadagnarsi la gloria della vittoria, insomma, un concept già visto ma sempre coinvolgente.
Nel dettaglio, nell’alpha che ho avuto il piacere di provare, era presente solo una modalità “The Manhunt“, la quale mette 10 giocatori l’uno contro l’altro in particolari condizioni.
The Manhunt
The Manhunt è una modalità di gioco in cui si dovrà sopravvivere al freddo creando dei piccoli falò facilmente realizzabili con del legno.
I giocatori in questa modalità di gioco sono tutti dei cacciatori, infatti per avere la meglio sul nemico, ci troveremo costretti a costruire trappole per fermare chi ci segue e seguire a nostra volta le tracce di un altro avversario.
Oltre al pericolo ambientale che ci offre il freddo ci saranno dei modificatori casuali che stravolgeranno il gameplay del gioco, come ad esempio il modificatore di gravità o delle bombe nucleari che verranno rilasciate in modo casuale nella mappa.
The Darwin Project davvero riesce ad innovare il genere battle royale?
Effettivamente il titolo riesce nel suo intento e porta svariate innovazioni al genere dei battle royale donandogli un aspetto molto più strategico.
Il gioco dandoti a disposizione pochi materiali con cui competere faccia a faccia contro i tuoi avversari, ti costringe ad avere un approccio molto meno diretto con il nemico, portandoti a creare varie trappole con cui tendere imboscate.
Tutto questo sposta l’asta del gameplay verso uno stile di gioco più tattico e ragionato. E qui, probabilmente, ci troviamo di fronte ad una piccola innovazione della formula standard.
The Darwin Project, il resoconto
Il piccolo team di sviluppo Scavengers Studio riesce a realizzare un gioco davvero competitivo e innovativo che unisce il genere survival a quello battle royale, creando un gioco unico e divertente.
Ovviamente l’alpha che ho provato non era esente da problemi tecnici, infatti il gioco essendo ancora indietro con i lavori presenta svariati bug e poca varietà di loot. Tuttavia il gioco è abbastanza solido e divertente già in questa fase, il che promette bene.
Ora l’unica cosa da fare è aspettare che i lavori di sviluppo vengano conclusi, sperando che gli sviluppatori riescano a limare i problemi di gioco e cerchino di eliminare la monotonia dovuta alla poca varietà di loot presente nell’alpha.
Insomma, un gioco da non perdere di vista.
Lascia un commento