Abbiamo provato in anteprima Ostranauts. Continuate a leggere per scoprire che effetto ci ha fatto essere confinati in una navicella spaziale
Con un codice fornitoci dallo sviluppatore, abbiamo avuto modo di testare in anteprima la versione early access di Ostranauts, il nuovo titolo dello sviluppatore indie Blue Bottle Games. Quella che leggerete è una semplice anteprima del gioco in questione. Ad ogni modo la versione che abbiamo provato propone già molte, se non quasi tutte, le funzionalità che faranno parte del gioco definitivo. Per queste ragioni il nostro giudizio di massima è già abbastanza esaustivo su questo insolito progetto. Non indugiamo oltre e lanciamoci a capofitto nello spazio della simulazione.
Gusto post apocalittico
La storia di Ostranauts, la nuova simulazione a sfondo distopico di Blue Bottle Games, è piuttosto breve. O almeno la parte nota di questa storia. Il gioco, infatti, è apparso per la prima volta con un breve cammeo alla Gamescom 2020. Quest’ultima si è conclusa, come molti di voi ricorderanno, soltanto 10 giorni fa. Ciò che innanzitutto va chiarito prima di procedere oltre è che siamo di fronte ad un titolo indie in tutto e per tutto. Lo studio che ha curato lo sviluppo del titolo è composto da un solo ed unico membro: Daniel Fedor, un ex dipendente di BioWare. Per la realizzazione dei titoli pubblicati Fedor ha avuto il supporto di alcuni freelancer.
Abbiamo parlato di titoli, ma in realtà, l’unico gioco Blue Bottle Games che precede Ostranauts è NEO Scavenger. Chi è appassionato di indie e sempre alla ricerca del nuovo (e dell’insolito) ricorderà che quest’ultimo titolo risale al 2014. Si trattava essenzialmente di un gioco rogue-like a metà tra RPG e simulazione ambientato in un universo post apocalittico. All’epoca, la community aveva apprezzato moltissimo il livello di sfida ai limiti dell’impossibile di questo primo progetto targato Blue Bottle.
Il titolo in questione condivide alcune di queste caratteristiche con l’attuale Ostranauts, inoltre, per ammissione diretta della casa di produzione, i due titoli sono accomunati dallo stesso universo fittizio. Procediamo ora con l’anteprima e scopriamo insieme il setting narrativo di Ostranauts.
Che mondo sarebbe senza distopismo? – Anteprima Ostranauts: le nostre impressioni dall’early access
In Ostronauts andremo ad impersonare un generico membro di un equipaggio (abbiamo la possibilità di creare il personaggio con un editor limitatissimo) costretto a sopravvivere su una navicella spaziale. La terrà è stata completamente devastata da un evento di proporzioni cosmiche (ecco che torna l’apocalisse) e il nostro personaggio è costretto a vagare senza meta per il sistema solare. Quest’ultimo è in ginocchio a seguito di un capitalismo portato alle conseguenze più infauste immaginabili.
Arrangiandosi con pezzi di scarto messi insieme alla meno peggio in anni di duro lavoro, il nostro prode avatar ha creato una sua navicella spaziale di fortuna per sfuggire al cataclisma che sconvolge la terra. Unico scopo del nostro personaggio è quello di scovare sulla rotta interplanetaria qualche derelitto (messo non troppo peggio del suo) a cui sottrarre parti di ricambio o provviste per allungarsi la permanenza nel mondo dei viventi. Successivamente, nel corso delle vostre peregrinazioni interspaziali il vostro equipaggio si arricchirà di nuovi membri a cui dovrete badare.
Quanto finora vi abbiamo riassunto viene da appunti e note sparse quà e là negli armadietti che troverete nella vostra navicella. Ebbene si quindi, se siete amanti dei videogiochi in cui la magia dell’intreccio è racchiusa in lunghe righe di testo da leggere avrete trovato il vostro paradiso. Altrimenti, se per voi l’unico concetto di narrazione videoludica ammissibile sono le cutscenes, allora probabilmente Ostranauts vi farà storcere il naso.
Dai primi stralci di trama che abbiamo avuto modo di visionare in quest’anteprima, la stessa ci è parsa sufficientemente interessante. Tuttavia, in questo, è ancora presto per un giudizio definitivo. Ciò che è necessario puntualizzare è che comunque sarete voi a dover andare a cercare gli spunti narrativi nel corso dell’esperienza, perché quest’ultima, in fin dei conti, sembra poter sopravvivere anche senza nessun tipo di narrazione a supportarla. Vediamo ora in anteprima gli elementi di gameplay di Ostranauts.
Claustrofobia virtuale – Anteprima Ostranauts: le nostre impressioni dall’early access
Vi accorgerete al primo impatto con il mondo di gioco, che la famosa navicella spaziale di fortuna è rappresentata nel titolo in questione come una semplice superficie divisa in aree rettangolari. Nulla di troppo differente dalle piantine degli edifici del mondo reale. Ebbene si, torna la visuale dall’alto a volo d’uccello, quella che qualcuno di voi ricorderà nei primi 2 storici GTA.
I tasti che sono di consueto assegnati ai movimenti del personaggio giocante, qui servono semplicemente a muovere (in sole 4 direzioni) la telecamera sulla piantina. Come muovere l’avatar? Semplice, basta un tocco del mouse sulla piantina suddetta e quello si recherà immediatamente nel punto che gli avete indicato. Già questa semplice impostazione di base di gameplay, alla stregua di una macchina del tempo, vi riporterà quindi indietro di tanti anni. Chi amava i titoli di simulazione in stile The Sims dei primi anni 2000 si sentirà magicamente tornato a casa.
Chi invece non è abituato a questi titoli, inevitabilmente, si sentirà totalmente spaesato. Il vero problema, in questo caso sono gli obiettivi di gioco. Quest’ultimo vi dirà, mediante indicazioni su schermo, ciò che dovete fare per procedere nel corso della simulazione. L’inghippo sta nel fatto che molto spesso questi obiettivi non sono chiari o non vi sarà sufficientemente chiaro come eseguirli perché dovrete in qualche modo “decifrare” l’ambiente di gioco, e ciò sarà piuttosto ostico. Ci siamo trovati perciò spesso a vagare per la piantina senza avere la più pallida idea di cosa fare in preda ad una angosciante claustrofobia virtuale.
L’impressione che l’anteprima di Ostranauts ci ha dato finora, in questo frangente, è quella di una marcatissima legnosità di base. Tutto nel mondo di gioco sembra rigido, innaturale e macchinoso a partire dai vari menu degli inventari che sono quanto di più lontano possibile dal concetto di user friendly e appaiono come i veri nemici di quest’esperienza. Inoltre, nell’interfaccia, i vari obiettivi di gioco vanno a sovrapporsi agli stessi menu coprendo vari tasti e rendendo il tutto decisamente frustrante.
Gioco di simulazione o simulare un gioco? – Anteprima Ostranauts: le nostre impressioni dall’early access
Una volta superato lo scoglio iniziale dei menu e gli obiettivi di gioco (impresa non da poco), nel corso della nostra esperienza di gioco in anteprima, ci siamo addentrati nel vero cuore di Ostranauts. Quest’ultimo è rappresentato dalla componente simulativa del titolo. Quest’ultima finora ci è parsa convincente e completa.
Ogni vostra azione influirà sui parametri del vostro avatar e sugli altri membri dell’equipaggio. Su schermo avrete praticamente tutto: peso del personaggio, altezza, stato di sazietà, respirazione, temperatura corporea, pressione sanguigna, stato d’animo. Sollevare un componente per una riparazione anche minima affaticherà il vostro personaggio e abbasserà la sua resistenza. Tutto viene registrato dal gioco come in una sorta di estratto conto infallibile. Resta tuttavia da vedere se tutti questi parametri e questo realismo simulativo avranno sbocchi degni di nota o si riveleranno fini a se stessi. In ciò che abbiamo avuto modo di provare ci sentiamo forse di propendere per la seconda ipotesi ma è ancora probabilmente presto per giudicare.
L’interazione con il mondo gioco è il centro dell’esperienza di gioco, come ogni titolo simulativo che si rispetti. Fare riparazioni, scovare materiale quà e là, ricaricare le batterie dei componenti, tutto questo sarà vitale e nella nostra esperienza queste azioni hanno occupato la maggior parte delle ore di gioco.
Tecnicamente parlando – Anteprima Ostranauts: le nostre impressioni dall’early access
Sul piano tecnico non sono necessarie molte parole. Vi basta un’occhiata agli screen che intervallano i paragrafi di quest’anteprima. Il titolo, graficamente, è praticamente inesistente. Tutto si limita alla semplice piantina bidimensionale e all’immagine in grafica 2D all’avvio che dovrebbe proiettarvi (teoricamente) in una sorta di atmosfera da videogioco retrò. I personaggi sono rappresentati con modelli praticamente imbarazzanti, a metà tra 2D e 3D. Leggermente meno anonimo il comparto audio che prova timidamente a dare toni tesi all’esperienza di gioco.
Una nicchia interplanetaria
Molti dei difetti elencati precedentemente, e la natura stessa del titolo, rappresentano una sorta di dimensione a cui già tanti altri titoli indie prima di questo ci hanno preparato. Inutile quindi infierire troppo sulla legnosità di base o sul fatto che la componente grafica non sia praticamente pervenuta. Il titolo in questione si rivolge palesemente ad una ristrettissima nicchia di giocatori.
Alcuni problemi, tuttavia, come la sovrapposizione degli obiettivi ai menu nell’interfaccia, sono più rilevanti. Ci sentiamo di metterli in evidenza. Questo perché essi che minano alla godibilità generale (decisamente scarsa) del titolo e, probabilmente, spingeranno i giocatori meno pronti ad un esperienza così singolare, ad abbandonare il gioco.
Proprio la nicchia estrema è la vera dimensione in cui il viaggio interplanetario di Ostranauts si muove. Nel titolo, come i veri vecchi giochi di simulazione vecchia (vecchissima) scuola, la vostra fantasia dovrà sforzarsi di ricostruire idealmente ambienti, personaggi e storia. Se si è disposti a chiudere un’occhio sulle asperità e le pecche che vi abbiamo elencato allora forse si potrà scoprire un titolo che si prospetta, solo in qualche componente, vagamente interessante.
Interessante è principalmente il concetto di base: una simulazione di sopravvivenza su una navicella spaziale. Rimangono tanti dubbi, però, sullo sviluppo. La storia sarà in grado di motivare i giocatori a spendere ore di gioco sul titolo? Gli incontri con le altre navicelle spaziali saranno degni di nota? Chi giocherà vedrà. Il gioco in questione sarà disponibile da domani, 10 settembre sullo store di Steam.
Vi ringraziamo per aver dedicato tempo alla lettura di quest’anteprima di Ostranauts. Restate sintonizzati su tuttoteK per tutte le notizie e le curiosità dal mondo del gaming e non solo.
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