L‘inquinamento atmosferico aumenta il rischio di demenza, soprattutto se associato a malattie cardiovascolari, è quanto sostiene uno studio del Karolinska Institutet
La continua esposizione all’inquinamento atmosferico aumenta il rischio di demenza, soprattutto se le persone soffrono anche di malattie cardiovascolari. A confermarlo è uno studio del Karolinska Institutet in Svezia pubblicato sulla rivista JAMA Neurology. Pertanto, secondo i ricercatori, i pazienti con malattie cardiovascolari che vivono in ambienti inquinati avrebbero bisogno di controlli sanitari maggiori.
Inquinamento: come siamo messi?
L’inquinamento atmosferico è un grave problema di salute ambientale che colpisce tutto il mondo. Le polveri sottili (le cosiddette PM10 e PM 2.5) sono particelle inquinanti molto piccole, ma che hanno un forte impatto per la salute . L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stimato questo tipo di polveri siano state la causa di 4,2 milioni di morti premature in tutto il mondo. Questa mortalità è causata principalmente dall’esposizione a piccole particelle di diametro pari o inferiore a 2,5 micron (PM2,5). L’OMS calcola che il 58% circa dei decessi fossero dovuti a malattie cardiovascolari, mentre il 18% dei decessi da malattie polmonari ostruttive croniche e infezioni acute delle vie respiratorie inferiori, infine il 6% dei decessi erano dovuti al cancro del polmone. Le linee guida valutano un livello atmosferico massimo di PM2.5 pari a 25 microgrammi per metro cubo, mentre a livello mondiale si stima che questo valore si aggiri a circa 44. Le fonti di queste particelle molto piccole sono principalmente l’industria e i mezzi di trasporto, ma anche incendi e sistemi di riscaldamento possono contribuire ad innalzarne il livello. Affrontare tutti i fattori di malattia, incluso l’inquinamento atmosferico, è quindi fondamentale per proteggere la salute pubblica.
Demenza e malattie cardiovascolari
Ad oggi circa 50 milioni di persone soffre di qualche forma di demenza. Con un aumento di circa 10 milioni di casi all’anno, si stima che questo numero possa triplicare nei prossimi 30 anni. Non è stato identificato alcun trattamento curativo e la ricerca di rischi e dei fattori protettivi rimane una priorità nella ricerca. Per l’OMS circa 18 milioni di persone muoiono ogni anno per malattie cardiovascolari ponendo questo tipo di malattie come la prima causa di morte mondiale. Oltre alla alimentazione e allo stile di vita, studi recenti hanno collegato sia le malattie cardiovascolari che la demenza all’esposizione all’inquinamento atmosferico. Tuttavia queste ricerche mostrano legami diversi e, in alcuni casi, contrastanti. Questo nuovo studio mira a far luce su alcuni spetti ancora non chiariti.
Inquinamento e malattie: cosa dice il nuovo studio
In questo studio, i ricercatori hanno esaminato il legame tra l’esposizione a lungo termine all’inquinamento atmosferico e la demenza e il ruolo delle malattie cardiovascolari in tale associazione. Nella ricerca, quasi 3000 persone, con un’età media di 74 anni, sono state seguite per circa 11 anni. Durante questo periodo gli scienziati hanno registrato lo sviluppo di malattie cardiovascolari e demenza. I risultati hanno mostrato come negli ultimi cinque anni il rischio di demenza sia aumentato di oltre il 50% di pari passo con un aumento dell’inquinamento atmosferico. L’aumento delle malattie cardiovascolari, seppur legato in maniera meno forte ai dati sull’inquinamento, ha inoltre mostrato avere un ruolo nel rischio di sviluppare questa patologia. I ricercatori fanno notare come, nell’area da loro analizzata (il centro di Stoccolma), i livelli di particolato siano inferiori ai livelli medi mondiali e anche al di sotto del livello raccomandato dall’OMS. Questo dato rafforza ancora di più la loro ipotesi. Questi risultati suggeriscono che l’inquinamento atmosferico abbia un ruolo nello sviluppo della demenza e mostrano anche un legame tra questo tipo di patologie e le malattie cardiovascolari. L’italiana Giulia Grande, prima autrice di questo studio, afferma:
L’inquinamento atmosferico è un fattore di rischio accertato per la salute cardiovascolare e poiché questa accelera il declino cognitivo, riteniamo che l’esposizione all’inquinamento atmosferico possa influire negativamente sulla cognizione.
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