Alien Covenant è l’ultimo capitolo della saga creata da Ridley Scott nel 1979. Sequel del fortunato e meraviglioso Prometheus, riprende le fila delle missioni di colonizzazione spaziale nel 2104 sulla USCSS Covenant, diretta su Origae-6. Ecco la nostra recensione di Alien Covenant
TITOLO ORIGINALE: Alien Covenant. GENERE: fantascienza. NAZIONE: Stati Uniti d’America. REGIA: Ridley Scott. CAST:Michael Fassbender, Katherine Waterston, Billy Crudup, Danny McBride. DURATA: 122 minuti. DISTRIBUTORE: 20th Century Fox. USCITA: 11 maggio 2017.
Alien Covenant è l’ultimo capitolo, ad oggi, dell’iconica saga Alien creata da Ridley Scott nel 1979, qui potete trovare la recensione del primo film. Negli anni si sono succedute diverse versioni e avventure riguardanti Alien, anche quelle decisamente dimenticabili in cui lo si vedeva contrapposto a Predator in B-Movie di scarso livello. Ma nel 2012 Ridley Scott ha ripreso in mano il progetto regalando al mondo degli appassionati un capolavoro come Prometheus. Dopo cinque anni, e diverse controversie con la casa di produzione, siamo arrivati al sequel: Alien Covenant, ed ecco dunque la nostra recensione.
Trama e trailer | Recensione Alien Covenant
Il film si apre con un flashback alla spedizione Prometheus. Sir Peter Weyland, parla con un droide appena messo in funzione. Nella stanza vediamo due opere d’arte famosissime: la Natività di Piero della Francesca e il David di Michelangelo. L’androide si sceglie da solo il nome di David e nel momento in cui il suo creatore gli chiede di suonare il pianoforte, David esegue “Entrata degli dei nel Valhalla” di Wagner.
Il film torna alla linea temporale normale, l’equipaggio della USCSS Covenant sta viaggiando verso Origae-6 con coloni in ipersonno e embrioni congelati. Un brillamento stellare colpisce l’astronave e provoca alcune perdite di coloni ed embrioni. L’androide Walter è costretto a svegliare l’equipaggio dal sonno criogenico e il primo ufficiale assume il comando della missione. Viene intercettata una particolare trasmissione radio proveniente da un pianeta vicino, la trasmissione contiene le note di Take me Home, Country Roads di John Denver. Il comandante dunque decide di indagare e atterrare sul pianeta in questione.
Una volta raggiunto il pianeta, l’equipaggio si accorge che l’aria è respirabile e il terreno coltivabile; ma chi ha piantato il grano? E soprattutto perchè non ci sono i normali rumori di un pianeta “vivibile”? Ovviamente non sono soli e terrificanti creature neomorfe non tarderanno a decimare i protagonisti nel classico stile Alien, ma la “forma di vita” che incontreranno è David, l’androide creato per la missione Prometheus, con lo stesso aspetto di Walter l’androide di bordo della Covenant.
La storia raccontata da David sembra averlo reso orfano del proprio capitano, la dottoressa Shaw e che egli in piena solitudine sia rimasto a studiare il pianeta e le sue creature. Ma chi meglio di Ridley Scott ci ha abituati ai colpi di scena pieni di azione?
Ridley Scott come un padre con la sua creatura | Recensione Alien Covenant
Alien Covenant riveste un ruolo, seppur di tutto rispetto, anche decisamente sfortunato nella saga di Alien. Si trova a dover gestire non solo l’eredità di una saga fortunata come Alien, ma anche a dover tenere testa al film precedente: Prometheus, che simboleggia la rinascita stessa dell’intera saga ad opera di Ridley Scott. Covenant in parte riesce a sostenere il confronto con i predecessori, in parte però fallisce. Riesce ad essere all’altezza per quanto riguarda gli effetti speciali, imponenti e ben fatti, mai fuori luogo o esagerati seppur il film si presterebbe ad una ridondanza degli stessi. La sceneggiatura è di buon livello soprattutto quando in scena Fassbender interpreta i due androidi contemporaneamente, si crea una dicotomia simbolica, della quale ogni volta che si vede il film si possono scoprire nuovi dettagli.
Il sonoro e il montaggio sonoro risultano fantastici, soprattutto nell’uso delle musiche, la scelta di inserire nel messaggio radio Take me Home, Country Road è stata geniale, per non dimenticare l’uso simbolico forte di Wagner con “Entrata degli dei nel Valhalla”. La fotografia è stata impostata per essere divisa fra momenti di pura claustrofobia e momenti di apertura e natura a perdita d’occhio. Si percepisce proprio la cura quasi paterna con cui Ridley Scott si dedica a questa saga.
Un cast forse non all’altezza
Purtroppo una delle note dolenti del film è il cast che a parte per quanto riguarda Fassbender non è esattamente all’altezza della prova. Purtroppo il cast, soprattutto la protagonista Katherine Waterson, non è perfettamente in parte e credibile.
Probabilmente soffrendo anche il confronto con il doppio ruolo di Fassbender o il paragone con Sigourney Weaver della quale riprende il taglio corto e androgino, ma di cui non riesce a mantenere il livello di performance. Un peccato per un film con enormi potenzialità, che però è pienamente in linea sia con la saga originale che con Prometheus. Lo scavare la fallibilità umana e la facilità con cui i sentimenti possono essere manipolati da un androide è una delle linee narrative migliori affrontate dal film. Il bisogno di un essere artificiale di scoprire e appagare sè stesso e il suo creatore andando oltre quelli che sono gli schemi della normale etica umana. La necessità di dare una risposta a chi ha creato il suo stesso creatore, la voglia di sentirsi Dio e artefice delle vite altrui seppur mantenendo un freddo distacco, ipnotizza la mente dello spettatore andando oltre il normale film di fantascienza e addentrandosi in quelle che sono le più recondite pulsioni della mente umana.
Alien Covenant è un film ben fatto e ben scritto che per il momento mette la parola fine alla quarantennale saga di Alien. Voi cosa ne pensate? Quale film vi è piaciuto di più? Fatecelo sapere nei commenti e continuate a seguire tuttoteK!
Punti a favore
- Regia
- Musiche
- Effetti speciali
- Fassbender sublime in un doppio ruolo
- Sceneggiatura ipnotica
Punti a sfavore
- Cast non eccelso
- Protagonista troppo paragonabile a Segourney Weaver senza poter reggere il confronto
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