Un censimento ha rivelato che l’estinzione delle piante cresce ad un ritmo spedito, molto più rapido rispetto a quello delle specie animali, giĆ in difficoltĆ a mantenere una florida biodiversitĆ . Che ripercussioni può avere tutto questo?
Si parla molto di specie animali in via d’estinzione, dalle balene ai gorilla di montagna, passando per i pappagalli dell’Amazzonia. Ma in pochi si preoccupano delle piante che sembrano scomparire con un tasso doppio rispetto agli animali, portando all’estinzione di decine e decine di specie in pochi anni. Che impatto può avere tutto ciò sul nostro pianeta e quali rischi stiamo correndo?
All’estinzione delle piante contribuiscono il cambiamento climatico e la deforestazione
Estinzione delle piante: più rapida di quella animale
Se mettessimo insieme le specie di uccelli, mammiferi, pesci e anfibi in via di estinzione arriveremmo appena a metĆ del totale delle specie di piante in pericolo. Questo ĆØ quanto emergeĀ dal censimento condotto dai ricercatori dell’Orto Botanico Reale di Kew, a Londra, e dell’UniversitĆ svedese di Stoccolma, pubblicato nel dettaglio sulla rivista Nature Ecology and Evolution. I ricercatori hanno riunito ed analizzato una grande quantitĆ di studi precedenti sull’estinzione delle piante, confrontandoli con i dati conservati negli archivi internazionali e con gli esemplari conservati negli erbari dei principali musei di storia naturali del mondo. I risultati sono agghiaccianti: solamente dai dati in possesso dei ricercatori, 571 specie di piante risultano estinte nel corso degli ultimi 250 anni. L’estinzione ĆØ ovviamente più marcata negli ecosistemi floridi come quelli tropicali e mediterranei – pensiamo solo al fatto che la macchia mediterranea ĆØ un ecosistema che contiene qualcosa come il 20% delle specie viventi dell’intero pianeta pur ricoprendo solamente il 2% delle terre emerse – oppure in quelli isolani, dove si trovano specie uniche e molto rare per via dell’isolamento.
La macchia mediterranea è uno degli ecosistemi più floridi del mondo
Ad esempio tra le specie caduta nel baratro dell’estinzione troviamo l’albero del sandalo cileno, una particolare piante dal legno molto profumato; gli ultimi esemplari sarebbe stati avvistati nell’isola di Robinson Crusoe nel 1908 secondo lo studio. Un’altra specie molto particolare, ormai perduta, ĆØ la Thismia americana: questo particolare piante si sviluppa interamente nel sottosuolo e risale in superficie solamente per generare un piccolissimo fiore colorato; era stata scoperta agli inizi del ‘900 nelle zone umide e sabbiose intorno al lago Calumet nei pressi di Chicago ed oggi ĆØ impossibile trovarla a causa dallo sviluppo urbano. Gli autori dello studio hanno dichiarato:
L’estinzione delle piante rappresenta una minaccia anche per altri organismi ed ecosistemi, compreso il benessere degli esseri umani. Ć necessario, quindi, che questo aspetto sia compreso a fondo per poter pianificare strategie di conservazione efficaci. Il loro numero potrebbe essere persino sottostimato.
Infatti nei paesi dell’America Latina e dell’Africa, dove attualmente son concentrati i più grandi ecosistemi del pianeta – e anche quelli più minacciati dalle attivitĆ umane – i dati sui censimenti delle piante sono scarsi o poco affidabile e non permettono di stimare con precisione i dati riguardanti le popolazioni di piante. Molte delle specie tropicali infatti sembrano a rischio estinzione: una recente indagine di un ente intergovernativo sulla biodiversitĆ e gli ecosistemi con sede a Bonn, in Germania, il Science-Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Services (Ipbes) ha individuato circa un milione di specie in pericolo di estinzione e circa il 14% sono specie di vegetali. C’ĆØ sempre la speranza che qualcuna delle 571 specie catalogate come estinte possa ancora sopravvivere in qualche angolo remoto di qualche foresta del pianeta, ma ĆØ molto improbabile secondo gli esperti.
Un esemplare Thismia, con il suo caratteristico fiore esterno
Il ruolo delle piante nell’ecosistema e nella societĆ umana
Le piante giocano un ruolo fondamentale negli ecosistemi questo lo sappiamo: sono i principali organismi autotrofi, cioĆØ in grado di utilizzare l’energia esterna – principalmente proveniente dal Sole – per convertire molecole inorganiche in molecole organiche, alla base di tutti i processi vitali degli essere viventi. Ma una possibile estinzione di molte specie di piante potrebbe riguardarci molto più da vicino. Infatti dai vegetali si ricavano numerose sostanze fondamentale per la produzione di decine di prodotti di uso comune come i cosmetici, gli alimenti e soprattutto molti farmaci sfruttano principi attivi naturali oppure ispirati a molecole naturali che nella maggior parte dei casi provengono dalle piante. Proprio questo potrebbe essere la più terribile conseguenza di un’estinzione delle piante: anche se siamo in grado di riprodurre in laboratorio grandi quantitĆ di principi attivi sintetici, essi sono nella maggior parte dei casi ispirati a molecole naturali. Un esempio su tutti ĆØ la penicillina – che non ĆØ di origine vegetale, ma ĆØ prodotta da una muffa – che ha rivoluzionato il nostro modo di curare le malattie grazie alla scoperta di antibiotici. Oggi molti antibiotici sono sintetizzati in laboratorio, ma tutto ĆØ nato da una molecola naturale. In futuro potrebbero presentarsi delle problematiche facilmente risolvibile utilizzando delle molecole prodotte da una pianta rara e tropicale, ma se queste dovessero estinguersi? Mantenere una florida biodiversitĆ non ĆØ solo una questione etica, ma anche fortemente pratica! Gran parte delle scoperte che abbiamo fatto nel corso dei secoli sono state ispirate dalla natura!
Dalla sezione scienze ĆØ tutto! Le piante non servono solo a produrre l’ossigeno che respiriamo, ma anche all’avanzamento tecnologico della nostra societĆ !
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