Godzilla II – King of Monsters è un sequel ma anche un tassello centrale nello sviluppo di una saga che vedrà nel futuro capitolo lo scontro con King Kong: vedremo però in questa recensione che al di là del materiale classico da sfruttare, tuttavia, di questo film non rimane molto
TITOLO ORIGINALE: Godzilla II – King of the Monsters. GENERE: Action-Fantasy. NAZIONE: USA. REGIA: Michael Dougherty. CAST: Kyle Chandler, Vera Farmiga, Millie Bobby Brown, Bradley Whitford, Sally Hawkins, Charles Dance, Thomas Middleditch, Ken Watanabe. DURATA: 132 minuti. DISTRIBUTORE: Warner Bros. USCITA: 30/05/2019.
Il film muove dai drammatici fatti di San Francisco, nei quali l’umanità ha scoperto che i mostri esistono. Titani, o Kaiju, che abitano questo pianeta da millenni prima dell’uomo, in attesa di un risveglio che sta arrivando. E tra questi c’è anche Godzilla. Ora i governi devono decidere come affrontare la questione dei Titani: sono una minaccia da abbattere o la salvezza della Terra, come sostengono gli ecoterroristi?
Da un film con le premesse di Godzilla II: King of the Monsters è difficile aspettarsi una trama avvincente. Lecito, però, è chiedere una narrazione coerente. La recensione di Godzilla II: King of the Monster, purtroppo, deve dare atto di questa assenza. Gli ottimi effetti speciali non salvano così un B movie dalle dimensioni gigantesche e mostruose, che avrebbe meritato una maggiore accortezza di messa in scena.
L’umanità in pericolo | Recensione Godzilla II: King of the Monsters
Godzilla è uno dei più riconoscibili kaiju, nonché uno di quelli ad avere maggiori apparizioni cinematografiche, dagli originari nipponici al blockbuster americano del 1998. La versione di Michael Dougherty segue questo filone, inserendovisi in modo in realtà interessante. Nonostante notevolissime influenze occidentali, mostra un certo rispetto per il materiale originale e la sua tradizione.
Godzilla II: King of the Monsters ruota attorno all’agenzia di cripto-zoologia Monarch e i suoi membri, giocando su una ambiguità. Da una parte la paura per delle forze disumane e sconosciute, dall’altra la brama della ricerca e della sfida ai mostri giganti che un tempo popolavano la Terra. Una dicotomia che muoverà anche i fili della (semplice) trama. Sono stati in realtà gli uomini a risvegliare i mostri, che ora reclamano il pianeta. Il loro ritorno non può che avere un pericoloso impatto sulla razza umana, una minaccia di estinzione senza precedenti. Eppure qualcuno pensa che tutto ciò possa avere dei risvolti positivi.
Questo in realtà è il problema principale della trama. La vicenda è stata affrontata in tutte le salse da centinaia di pellicole, tanto da diventare fastidiosa: l’umanità è una minaccia per il pianeta? Inquinamento, sovrappopolazione, estinzioni di specie animali: sono tutti problemi reali. Nel cinema moderno, tuttavia, il più delle volte vengono usati come una scorciatoia per creare un legame emotivo con il pubblico e dare una parvenza di trama. Godzilla II: King of the Monsters non fa eccezione, arrancando così per due ore.
Molti volti noti | Recensione Godzilla II: King of the Monsters
Dietro questo espediente c’è un secondo espediente, ossia il microdramma di una famiglia, i Russell, a suo modo straordinaria, dovuto a un lutto. Mark (Kyle Chandler) è un comportamentista animale ex dipendente Monarch, co-inventore del dispositivo Orca che permette di comunicare con i mostri. La sua ex moglie è Emma (Vera Farmiga), paleontologa ancora al servizio dell’agenzia cripto-zoologica. La loro figlia Madison (Millie Bobby Brown), ragazzina brillante in ambito scientifico ma tormentata dall’assenza del padre dopo il divorzio dalla madre.
Nonostante le scelte buone del cast e l’impegno degli attori, la storia dei Russell non riesce proprio ad avvincere. Si finisce col domandarsi perché una scienziata così intelligente possa credere alla propaganda di una misteriosa organizzazione di stampo terroristico e a mettere in pericolo il pianeta.
Accanto a loro, in Godzilla II – Kingo of the Monsters ritroviamo dei volti noti. Lavora ancora per la Monarch il dottor Ishiro Serizawa (Ken Watanabe) che ha con Godzilla un legame di profondo rispetto, arrivando a compiere per lui un enorme sacrificio. Gli amanti di Game of Thrones riconosceranno anche Charles Dance, nella veste del leader del gruppo paramilitare interessato all’Orca. Il comic relief, decisamente riuscito e consono, è Bradley Whitford. Un cast prezioso e impegnato, anche se molto ampio, tanto da non dare a tutti sufficiente spazio e tempo.
La portata principale: i kaiju | Recensione Godzilla II: King of the Monsters
E poi, ovviamente, ci sono i kaiju. I veri protagonisti sono loro. Non più considerati neutri M.U.T.O. (Massive Unidentified Terrestrial Organism) come nel film precedente, ma Titani. È evidente già in questa scelta la volontà di Michael Dougherty di sottolineare e promuovere l’alone mitico e semi-divino delle creature che racconta. Da Godzilla alla sua pericolosa nemesi King Ghidora (mostro a tre teste che porta con sè terrificanti tempeste) passando per Rodan, Mothra e altri con meno spazio a disposizione. Per un totale di diciassette.
La scelta di metterli al centro dell’attenzione si concretizza soprattutto nel loro deign. Agiscono e vengono messi in scena con una cura e ricerca visiva che rende ogni loro apparizione iconica e suggestiva, quasi delle illustrazioni.La computer grafica in questo senso è eccezionale, riuscendo a dare vita ai mostri. Gli scontri tra Titani sono ordinati e avvincenti. I kaiju in Godzilla II: King of the Monsters sono smodati nel modo giusto. Insomma, in questo punto il film è opportunamente esagerato e dà la sensazione di trovarsi realmente al cospetto degli antichi dominatori della Terra.
Un film prorompente
L’azione prende decisamente il sopravvento sulla storia, diventando la storia stessa in modo prorompente, tra effetti visiva sontuosi e sonoro vibrante. Non che questa sia una scusa alle carenze della storia, ma chi vedrà Godzilla II: King of the Monsters sapendo che si sacrifica l’approfondimento a vantaggio dello spettacolo, non rimarrà deluso.
Punti a favore
- L'azione dei kaiju, molto curata
- Le buone intepretazioni del cast
Punti a sfavore
- La trama troppo banale
- La lunghezza forse eccessiva
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