La crema solare che usiamo per proteggerci potrebbe essere pericolosa per i fragile ecosistemi dei nostri mari a causa delle sostanza che rilascia in acqua. I suoi effetti sull’ambiente non erano ancora stati studiati
Sembra che la crema solare possa essere una nemica dell’ecosistema marino. Il problema principale è la quantità: in questi giorni milioni di persone si riversano nelle spiagge e si impiastricciano di crema prima di entrare in acqua, rilasciando numerose sostanze inorganiche e metalli che inquinano le acque e potrebbero non fare troppo bene agli esseri viventi marini. Vediamo più nel dettaglio.
Crema solare: la dotazione di ogni bagnante
Solo pochi temerari si avventurano in spiaggia senza la crema solare, una indispensabile protezione contro le scottature del Sole cocente. Fin dall’antichità l’uomo si è protetto dal Sole con rudimentali impiastri di terre e sali: alcuni ritrovamenti testimoniano che l’usanza di produrre la crema solare con oli e polveri di minerali era diffusa nell’antica Cina e nella Grecia.
Oggi la crema solare viene prodotta utilizzando delle sostanza in grado di riflettere la radiazione solare, soprattutto ultravioletta. Per ottenere questo risultato è necessario utilizzare dei composti chimici detti “filtri solare” che comprendono molte sostanze inorganiche e metalli quali titanio (TITANIUM DIOXIDE), zinco (ZINC OXIDE) – che sono i più efficienti – e tanti altri. La normativa UE è abbastanza restrittiva e con un regolamento ha ridotto il numero di sostanze utilizzabili.
Una fotocamera UV ritrae l’effetto di una protezione solare
Ci sono molte controversie aperte sull’uso della crema solare come protezione: certo protegge dalla scottature nella maggior parte dei casi, ma ci sono rischi ben più grossi come il melanoma in agguato. Alcuni studi non hanno riscontrato una diminuzione delle incidenze di questo pericoloso tumore, nonostante le massive campagne pubblicitarie. La questione rimane aperta. Inoltre altre ricerche hanno ipotizzato delle correlazioni tra le sostanze contenute nella crema solare ed interferenze con il sistema endocrino dell’organismo e la sintesi della vitamina D. In realtà se per 10 giorni all’anno di ferie si fa uso di crema solare, l’effetto sul corpo umano dovrebbe essere trascurabile. Ma se milioni di persone di riversano in mare, questo può essere rivelarsi un problema.
L’insorgenza di un melanoma
Inquinamento marino: metalli e sostanze inorganiche della protezione solare sotto accusa
L’Università spagnola di Cantabria ha pubblicato un articolo nella rivista Environmental Science & Technology lanciando un monito per quanto riguarda l’inquinamento da crema solare durante la stagione balneare. Lo studio ha rivelato che a contatto con l’acqua, dopo essere stata esposta ai raggi UV da cui dovrebbe proteggerci, la crema solare rilascia tracce di metalli e sostanze inorganiche nel mare, con conseguenza sul fragile ecosistema marino che ancora non sappiamo stimare. Queste sostanze vengono rilasciate in piccole quantità, ma avete presente la ressa sotto l’ombrellone ogni maledetto weekend di cielo sereno? Siamo tantissimi e questo è il vero problema.
Gli studiosi hanno riversato una comune crema solare al biossido di titanio in un campione di acqua marina e hanno studiato la quantità e la qualità delle sostanza rilasciate dalla lozione nell’acqua. Gli esperimenti si sono svolti sia alla luce che al buoi, per simulare la condizione di una protezione solare appena spalmata sulla pelle. Dai dati sono emerse in particolare dispersioni di alluminio, silice e fosforo. Successivamente è stato sviluppato un modello per simulare l’effetto sull’acqua del mare dei bagnati in una tipica giornata estiva. I risultati sono significativi: la quantità di alluminio nelle zone costiere aumenterebbe del 4%, quella del titanio addirittura del 20%. Di norma questi metalli sono presenti in quantità molto esigue e questo potrebbe avere un effetto deleterio sul già gracile ecosistema marino. Nuovi studi infatti spingeranno in questa direzione, anche per capire se ci possono essere effetti di ricaduta anche sulla salute umana.
Diossido di titanio, molto utilizzato per il suo alto indice di rifrazione della luce
Alternative alla crema solare?
In commercio esistono lozioni protettive a base di componenti vegetali e minerali naturali, senza l’aggiunta di sostanze chimiche o nanoparticelle. Tuttavia, se si agisce con criterio evitando le ore più calde e procedendo con una esposizione graduale nel tempo, si può anche evitare completamente la crema solare. Prima di tutto la nostra dieta ci aiuta a costruire un prima difesa: vitamine e antiossidanti aiutano a sviluppare una protezione interna contro le scottature, quindi mangiare frutta e verdura è il primo passo; in particolare le vitamine A e C vengono utilizzate dalle cellule per assorbire la luce evitando il surriscaldamento. Si stima che con l’adeguato apporto di vitamine sia possibile esporre almeno il 40% della pelle per circa 20 minuti senza grossi rischi per la salute.
In secondo luogo numerosi oli e sostanza naturali possono aiutarvi: olio di sesamo, cocco, elicriso, camomilla, calendula, karité, melograno e aloe sono le più consigliate. Mettiamo in chiaro una cosa: non sono assolutamente comparabile al livello di protezione offerto da una crema solare. Non pensate di passare l’intera giornata in spiaggia al Sole con olio di cocco e camomilla perché tornerete parecchio doloranti! L’uso di sostanze naturali va affiancato ad una esposizione ponderata e graduale. Un’adeguata protezione è sempre fondamentale, con il Sole non si scherza!
L’intenso traffico marino lungo le coste del Mediterraneo mette già a dura prova l’ecosistema
Purtroppo molti di noi hanno solo una manciata di giorni da godersi in spiaggia. Però è anche vero che il nostro mare sta diventando sempre meno accogliente per flora e fauna marine. Un patrimonio naturale immenso che va tutelato magari stando all’ombra qualche ora in più oppure semplicemente facendosi una doccia per rimuovere la crema solare prima di immergersi! Dalla sezione scienze è tutto, continuate a seguirci per tante curiosità e novità dal mondo della natura e della ricerca!
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