Sono state identificate ben otto varianti genetiche che sono associate all’anoressia nervosa. Una combinazione di fattori di rischio sia psichiatrici che metabolici sono le cause della malattia
Lo studio pubblicato sulla rivista Nature Genetics è stato diretto da Cindy Bulik, UNC Center of Excellence for Eating Disorders, e Gerome Breen, King’s College London, in collaborazione con molti centri internazionali di ricerca, è firmato anche da Angela Favaro e Maurizio Clementi dell’Università di Padova. Questa ricerca ha identificato otto varianti genetiche associate significativamente all’anoressia nervosa. Vediamo tutti i dettagli dello studio.
Anoressia: vediamo tutti i dettagli di questo studio sull’anoressia nervosa | Medicina
Questa nuova ricerca ha dimostrato che questa malattia gravissima non ha solo un’origine mentale ma anche metabolica. L’anoressia nervosa è una malattia grave e come ben sappiamo è caratterizzata non solo da un peso molto basso ma anche da una forte paura di ingrassare. Cindy Bulik riguardo a ciò dice quanto segue:
Finora, la nostra attenzione si era solo focalizzata sugli aspetti psicologici dell’anoressia nervosa come il forte desiderio di magrezza. I nostri risultati incoraggiano fortemente di aumentare la ricerca sul ruolo dei fattori metabolici nella comprensione del perché così spesso le persone che soffrono di questa malattia ricadono nel sottopeso anche una volta rinutrite. Il fatto di non aver considerato questi fattori potrebbe essere il motivo per cui la percentuale di guarigione è ancora insoddisfacente.
A questo studio hanno collaborato oltre 100 ricercatori che hanno messo a disposizione i loro dati. Il risultato è stato ottenuto da uno studio sostenuto su 16.992 casi di anoressia nervosa e 55.525 soggetti di controllo di discendenza europea provenienti da 17 Paesi Europei, del Nord America e dell’Australia. Ritornando a casa nostra Angela Favaro, dell’Università di Padova, spiega i motivi perché i risultati di questa ricerca sono stati rilevanti:
I risultati di questa ricerca sono rilevanti per molti motivi: prima di tutto perché confermano l’utilità dell’approccio multidisciplinare all’anoressia nervosa sia nella ricerca della patogenesi che nell’approccio terapeutico. L’anoressia nervosa è caratterizzata da un lato da un forte legame con altri disturbi psichiatrici come il disturbo ossessivo-compulsivo e la depressione, dall’altro sono evidenti aspetti metabolici che facilitano l’insorgenza della malattia e poi, una volta che la malattia è presente, rendono difficile ristabilire un equilibrio nutrizionale e portano a frequenti ricadute.
Considerazioni finali sullo studioÂ
Depressione, ansia e schizofrenia si sovrappongono alle basi genetiche dell’anoressia nervosa. Oltre a questi disturbi questo studio ha spiegato anche il perché le persone affette da anoressia tendono ad essere anche iperattive. Lo studio spiega inoltre come le basi genetiche dell’anoressia nervosa si sovrappongano anche con quelle di tratti antropometrici e metabolici. Quindi si può concludere dicendo che l’anoressia nervosa è un disturbo “metabo-psichiatrico” e che sarà importante prendere in considerazione sia i fattori di rischio metabolici che psicologici per trattare in modo più efficace questa malattia potenzialmente letale. Riguardo allo studio Gerome Breen del King’s College di Londra spiega quanto segue:
Le alterazioni metaboliche osservate nei pazienti con anoressia nervosa sono molto spesso attribuite al digiuno, ma questo studio dimostra che invece esse possono anche contribuire allo sviluppo della malattia. Questi risultati suggeriscono che gli studi genetici sono in grado di fornire nuovi spunti per capire le cause della malattia, ma possono anche cambiare il modo in cui ci approcciamo e trattiamo la malattia.
Per concludere Maurizio Clementi dice quanto segue:
Finalmente sono stati identificate delle varianti genetiche associate all’anoressia nervosa: questo ci permetterà presto di avere dei geni candidati e, di conseguenza, di conoscere le origini di questa grave malattia. Ancora una volta abbiamo dimostrato che l’unione fa la forza: solo consorzi che riescono a raccogliere casistiche così ampie sono in grado di identificare le varianti genetiche associate alle malattie complesse multifattoriali come sono le malattie psichiatriche.
E voi cosa ne pensate di questi risultati che sono venuti alla luce? Fatecelo sapere. Ma per non perdervi nessuna novità sull’universo scientifico continuate a seguire le pagine di tuttoteK.
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