Molte persone soffrono di allergia ai pollini, l’inizio della primavera porta con sé un aumento di questi terribili nemici per la loro salute
L’arrivo della primavera porta con sé la bella stagione. Ma non viene accolta con molto entusiasmo da parte di coloro che soffrono di allergia ai pollini. La primavera, infatti, è il periodo di massima esplosione dei fiori e queste allergie raggiungono quindi il culmine.
La pollinosi: cioè l’allergia ai pollini
Le allergie ai pollini, tipicamente primaverili, sono chiamate pollinosi. I pollini possono entrare in contatto con il nostro corpo non solo attraverso la respirazione, quindi naso e bocca, ma anche attraverso le mucose degli occhi. I sintomi più comuni sono irritazione e gonfiore di gola, lingua e occhi accompagnati spesso da tosse e starnuti. L’allergia ai pollini si manifesta soprattutto in età giovanile e nella maggior parte dei casi dura tutta la vita, anche se spesso i sintomi si affievoliscono con l’avanzare degli anni e, in alcuni casi, scompaiono. Tra i fattori di rischio noti vi sono l’esposizione al fumo, anche quello passivo nella prima infanzia, il soffrire di asma o altre allergie e fattori ereditari.
Pollini e primavera
In Italia si stima che circa il 17% della popolazione soffra di allergiche respiratorie, di cui la maggior parte causata dai pollini. La primavera, per queste persone, è la stagione peggiore con tante piante che fioriscono. Il polline è fatto da tanti granuli contenenti le cellule riproduttrici maschili delle piante. Questi granuli sono trasportati dal vento, o dagli insetti impollinatori, per fecondare le altre piante. Ogni pianta ha la sua stagione di fioritura, ma sicuramente l’arrivo del caldo e di una stagione umida (come la primavera) la favorisce. Per le persone che soffrono di allergia ai pollini, con l’arrivo della bella stagione quindi cominciano i problemi. Le graminacee sono le piante che più di frequente causano allergie respiratorie: la loro fioritura, a seconda delle specie, va da aprile a settembre con un picco tra giugno e luglio. La parietaria causa allergie, anche gravi, ma meno frequenti. La sua stagione di fioritura è tra le più lunghe, andando da marzo a ottobre e nel sud Italia è quasi perenne. Le betulle fioriscono da gennaio a maggio. Il cipresso fiorisce da febbraio a fine marzo con possibili anticipi a gennaio e continuazioni ad aprile a seconda del clima. Infine, le composite sono un inseme di piante erbacee che fioriscono da giugno a ottobre con un picco ad agosto. Insomma, ad ogni stagione la sua allergia.
Che cosa sono le allergie?
L’allergia è a tutti gli effetti una malattia dovuta al contatto con sostanze estranee all’organismo (es. alimenti, polvere, pollini), ma normalmente innocue in soggetti sani. Il nostro sistema immunitario ha il compito di difenderci dall’attacco di microbi (virus, batteri, parassiti…), ma anche da sostanze estranee potenzialmente pericolose per la nostra salute. Per farlo, usa delle “armi” chiamate anticorpi: sostanze proteiche di tipi diversi, prodotte per intercettare e neutralizzare le molecole estranee, chiamate antigeni. Più nello specifico, gli anticorpi riconoscono solo una piccola porzione degli antigeni, detta epitopo, che può causare allergie. Nelle allergie gli anticorpi coinvolti si chiamano IgE e attivano, con una cascata di reazioni chimiche, delle cellule, i mastociti, che causano l’infiammazione. La più importante molecola in questo processo è sicuramente l’istamina. Per questo gli antistaminici sono la prima linea di difesa farmaceutica contro le allergie.
Consigli pratici contro l’allergia ai pollini
Vediamo ora qualche consiglio pratico per ridurre i sintomi. Le raccomandazioni di medici e farmacisti per un giusto trattamento sono fondamentali. Per chi soffre di questo tipo di allergie è necessario tenere sotto controllo il calendario dei pollini, che ne indica la quantità presente nell’aria. Questo calendario si può trovare presso le ARPA (le agenzie regionali per la protezione dell’ambiente), i portali della propria regione oppure attraverso siti internet e app dedicate. Le persone allergiche possono poi adottare alcuni utili comportamenti. Evitare di viaggiare con i finestrini aperti è una buona abitudine. I pollini potrebbero annidarsi nei tessuti della macchina aumentando i sintomi. Evitare di uscire poco dopo un temporale o in giornate ventose: sono i momenti in cui aumenta la concentrazione di polline nell’aria. Mattina e tramonto sono spesso orari dove l’attività di rilascio dei pollini è più elevata e quindi gli allergici dovrebbero starci più attenti. Altri consigli di ordine pratico potrebbero essere lavarsi spesso i capelli, sopratutto se lunghi e ricci, e tenere chiuse o in un ambiente separato le scarpe usate per uscire. Seguiteci nella nostra sezione scienze per altre news e approfondimenti!
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