Ricorre in questi giorni il 60° anniversario di un modello che rappresenta uno dei punti più alti della tecnica e dello stile in ambito automobilistico. Si tratta della iconica Maserati Quattroporte, presentata al Salone dell’Auto di Torino nell’ottobre del 1963
Qualcuno la definisce la “Ferrari” a quattro porte mai nata, altri preferiscono considerarla come una sportiva “travestita” da berlina. Comunque la si pensi, nessuno può negare che la Maserati Quattroporte, declinata sinora in sei versioni, abbia rappresentato molto di più. Si tratta di una vettura che non ha eguali: nessun’altra automobile può vantare un connubio così ben riuscito fra prestazioni sportive, dettagli di estrema eleganza e confort di marcia.
Un risultato per nulla semplice da ottenere, specialmente quando si decide di creare qualcosa con un carattere così forte e ben definito. Sessant’anni fa la Maserati ha dimostrato al mondo intero che ciò era possibile ed ha di fatto creato un segmento automobilistico fino a quel momento sconosciuto: quello delle berline supersportive. A ciò si aggiunga il tocco inconfondibile dell’arte italiana della carrozzeria e naturalmente la maestria dei nostri tecnici motoristi: cosa chiedere di più?
Maserati Quattroporte serie I (1963).
Maserati Quattroporte: una storia di coraggio e talento italiano
Creare un nuovo segmento di mercato è sinonimo di coraggio e inventiva. Rimanere il principale riferimento in quello stesso segmento a distanza di 60 anni è sinonimo di grande talento e ambizione. La Maserati Quattroporte è riuscita a ottenere questo risultato proprio grazie alla sua unicità. Il suo carattere esclusivo ed elegante è passato indenne attraverso la reinterpretazione ad opera di diversi stilisti e ingegneri, affrontando con successo sei decadi di profondi e radicali cambiamenti. Persino quando il Marchio ha attraversato i suoi momenti più bui, la Maserati Quattroporte è sempre apparsa al pubblico come una vettura che suscita rispetto e ammirazione: un vero e proprio status symbol che in pochissimi potevano permettersi ma che tutti in fondo desideravano.
Maserati Quattroporte serie VI.
Un orgoglio per noi e un riconoscimento di quell’italianità distintiva che da sempre Maserati desidera esportare nel mondo con le sue creazioni. Oggi come in passato, Quattroporte resta la nostra ammiraglia sinonimo di un lusso unico apprezzato per la ricerca e la cura dei dettagli, le prestazioni e la qualità superiori, l’abitabilità avvolgente, unite a un intramontabile tocco stilistico, che l’hanno resa una vettura eterna.
Davide Grasso, CEO di Maserati.
Maserati Quattroporte serie III, al volante Luciano Pavarotti.
Maserati Quattroporte: a suo agio in ogni contesto
Grazie alla mano felice dei nostri più illustri carrozzieri quali Frua, Bertone, Giugiaro, Gandini, Pininfarina e, ultimo ma non ultimo, il Centro Stile Maserati, la vettura si è ritagliata un ruolo da protagonista in molte apparizioni pubbliche ed istituzionali. Politici, reali, star dello spettacolo e imprenditori di fama internazionale sono solo alcuni esempi della clientela che ha portato alla ribalta questo modello nel corso della sua lunga carriera. Un grande successo merito anche della qualità di materiali ed assemblaggi, che corredano una presenza scenica assolutamente invidiabile. Memorabile tra l’altro l’apparizione di una Maserati Quattroporte M139 nella commedia del 2011 Quasi amici – Intouchables, a riprova della capacità di questo straordinario modello di scaldare i cuori di un pubblico incredibilmente vasto ed eterogeneo.
Maserati Quattroporte serie V, esemplare appartenuto ad Elton John.
Icona di stile italiano
Al giorno d’oggi vi sono ormai numerose alternative alla Maserati Quattroporte. Cosa spinge perciò i guidatori più raffinati ed esigenti a prediligere ancora questa vettura rispetto a modelli di concezione più recente e meno chiacchierati dal punto di vista dell’affidabilità? Semplicemente la sensazione di mettersi al volante di un’icona. Un’emozione che non si può ricreare a tavolino e che non si può nemmeno descrivere a parole, proprio come il brivido che si prova ascoltando le note che provengono dagli scarichi. Pazienza se qualche spia estemporanea farà di tanto in tanto capolino sul cruscotto: nessuno è perfetto! Nessuno tranne lei, la macchina scelta (anche) da Pavarotti ed Elton John. Perché si sa, tra icone ci si intende!
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