In occasione del 21 Maggio, Giornata mondiale della diversità culturale per il dialogo e lo sviluppo, ecco a voi la recensione di un piccolo capolavoro di Ichikawa: “Ci sono gli orsi in Africa?”
TITOLO: Ci sono orsi in Africa? AUTORE: Satomi Ichikawa. GENERE: Letteratura per l’infanzia. CASA EDITRICE: Babalibri. ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2004
Si sente spesso dire che la diversità è una ricchezza, un modo per potersi rispecchiare nell’altro e trovare se stessi. L’educazione alla diversità va però incoraggiata già nei primi anni di vita del bambino, e i libri possono sicuramente aiutare in questo.
Ci sono orsi in Africa? ne è un esempio, e lo si può notare già dalla copertina dell’albo nella quale un bambino stringe in mano un orsacchiotto, che desta la curiosità delle giraffe intorno a lui.
La trama | Recensione Ci sono orsi in Africa?
Meto, questo è il nome del nostro protagonista, vive in un villaggio della savana africana tra alberi e ampi spazi, vecchi saggi e corsi d’acqua dove gli animali si abbeverano. Già, perché gli animali sono ovunque nel villaggio di Meto e lui ne ha persino uno tutto per sé: una capra bianca.
Una mattina sente il motore di una macchina e ne rimane entusiasta. Adora stare lì ma trova sempre divertente incontrare nuove persone che arrivano da luoghi sconosciuti e che parlano una lingua che non è la sua. Dalla Jeep scende anche una bambina, stringe tra le mani un piccolo animaletto che Meto non ha mai visto. Pochi minuti e quelle nuove persone ripartono, lasciando a terra l’animaletto curioso della bambina. Meto se ne accorge subito e decide di provare a restituirlo. Sa che quella bimba soffrirebbe la scomparsa del suo caro amico!
Ma non c’è tempo da perdere! Attraversando la savana ne incontra diversi abitanti: Simba, Tembo, Twiga e Kiboko, cuccioli di diverse razze ma con un unico obiettivo: riportare il piccoletto dalla sua padroncina.
Questa corsa alla solidarietà termina, tra avventure e fatiche, all’aeroporto. Poco prima che l’aereo parta, Meto riconsegna il piccolo amico alla sua proprietaria, ricevendo una ricompensa preziosa per la sua capretta.
La storia di due bambini | Recensione Ci sono gli orsi in Africa?
Ci sono orsi in Africa? è la storia di due bambini diversi ma uguali, uniti dall’amore per il proprio animale, poco importa se vero o meno. Un bambino povero ma felice, che non riconosce nella bimba la ricchezza, tra gli abiti e le macchine fotografiche, ma la tristezza nel vedere andare via qualcosa di prezioso. Due bambini uniti dal semplice fatto di essere bambini e dalla dolcezza, ingenuità e solidarietà che li contraddistingue. Due bambini di continenti diversi che, inevitabilmente, hanno donato una parte di loro stessi e delle loro culture all’altro. Si ricorderanno a vicenda sempre, perché non c’è bisogno di parlare la stessa lingua, di indossare gli stessi vestiti, di provenire dallo stesso continente, dallo stesso ambiente, per apprezzarsi, unirsi, amarsi e ricordarsi.
In Meto resterà il ricordo di quell’orsetto mai visto prima, di quella bimba e del dono prezioso che gli ha fatto. Alla bambina resterà, invece, il calore umano ricevuto da quel bambino lontano e sconosciuto.
Satomi Ichikawa | Recensione Ci sono gli orsi in Africa?
Satomi Ichikawa è nata in Giappone, nella prefettura di Gifu, nel 1949, ma da oltre trent’anni vive a Parigi. La sua principale fonte di ispirazione sono senza dubbio i viaggi, che fa in tutto il mondo. Nei suoi libri, non a caso, si ritrovano luoghi e passioni a lei care. Oggi, il suo lavoro letterario è conosciuto in tutto il mondo e conta più di cinquanta libri all’attivo.
I bambini non hanno barriere
Bello, ma al contempo triste, pensare a come i bambini riescano ad andare oltre qualsiasi barriera che gli adulti, ormai privi di quell’innocenza, innalzano di fronte la diversità. Ai bambini non interessa che tu sia povero o ricco, bianco o nero, gay o etero, a loro interessa che tu sia buono, che tu sia felice, che tu sia tu. Non sono nati per odiare o discriminare, siamo noi i responsabili di tali atrocità.
In una società sempre più multiculturale, apprezzare l’altro perché diverso equivale ad apprezzare se stessi. Riuscire ad amare chi non è come noi non fa altro che allargare il nostro cuore e la nostra mente. E come disse Voltaire:
“Gli uomini sono uguali; non è la nascita ma la virtù che fa la differenza”.
Punti a favore
- Un libro dalla rara profondità
- Tocca il cuore
- Dolce
Punti a sfavore
- Poteva essere approfondito ancora di più il legame tra i due bambini
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