The King’s Man – Le origini narra la nascita dell’agenzia Kingsman. Storia e tematiche attuali si intrecciano in un film diverso dai precedenti
Dopo numerosi slittamenti dovuti alla pandemia, il 5 gennaio 2022 è finalmente uscito nelle sale italiane The King’s Man – Le origini. Si tratta del terzo film della saga di Kingsman, preceduto da Kingsman – Secret Service (2014) e Kingsman – Il cerchio d’oro (2017).
Il nuovo film è un prequel dei precedenti e si sofferma sugli eventi che hanno portato alla creazione dell’agenzia Kingsman. Nonostante sia sempre nelle mani del regista Matthew Vaughn, la nuova pellicola si discosta molto dalle altre due, non solo perché ambientata in un diverso periodo storico, ma anche per il tono della narrazione. Se i precedenti erano nati per donare al genere investigativo un po’ più di ironia, in questo caso l’atmosfera si fa meno umoristica.
Nonostante faccia parte della stessa trilogia, The King’s Man – Le origini può essere visto e apprezzato anche da coloro che non hanno mai avuto a che fare con le pellicole precedenti. Allo stesso tempo è probabile che i fan di lunga data rimangano un po’ spiazzati nel vedere questo film, così distante da ciò a cui erano abituati. L’umorismo cede il passo alla narrazione di eventi più tragici e quindi molto meno ironici; lo stesso vale per l’estetica del film, brillante ma non grottesca, ma con scene d’azione e movimenti di camera che riescono comunque a coinvolgere lo spettatore.
Trama di The King’s Man – Le origini
Il film narra di come è nata Kingsman, l’organizzazione segreta nascosta in un negozio di alta sartoria, che opera al di sopra della politica e della burocrazia, allo scopo di preservare la pace. Per farlo, il regista Matthew Vaughn è dovuto tornare indietro nel tempo, durante la prima Guerra Mondiale. Uno degli aspetti più interessanti di questo film è proprio il giocare con la storia, rielaborando in maniera fantasiosa fatti e personaggi realmente esistiti.
Si racconta di Orlando (Ralph Fiennes), duca di Oxford, uomo pacifista che tenta in tutti i modi di impedire al figlio Conrad (Harris Dickinson) di intraprendere la carriera militare. Il ragazzo però è desideroso di diventare un soldato e non vede l’ora di partire per il fronte per onorare il suo Paese. La prima guerra mondiale è alle porte a causa di un’organizzazione segreta, formata da menti criminali che stanno cospirando per manipolare i regnanti e dare il via al conflitto. Sarà Orlando, affiancato dai suoi validi collaboratori a cercare di impedire che questo accada.
La pellicola offre una prospettiva interessante, mixando storia e fantasia e mostrando il dietro le quinte dei grandi eventi del conflitto, dalla famosa “goccia che ha fatto traboccare il vaso“, con l’attentato all’arciduca Francesco Ferdinando (Ron Cook), all’entrata in guerra degli Stati Uniti.
Il tema del conflitto
Nella prima parte del film viene approfondito molto il rapporto tra Orlando e il figlio Conrad. I due sembrano essere in sintonia, se non fosse che il padre impedisce categoricamente al ragazzo di partecipare al conflitto. Orlando sa bene cosa significa combattere e rivede nel figlio la stessa voglia di arruolarsi che aveva da giovane, salvo poi capire che la guerra è solo sofferenza. Conrad è invece desideroso di partire, spinto dal senso di patriottismo, ma anche dalla paura di essere ritenuto un codardo e rovinare la propria reputazione.
Ralph Fiennes, l’interprete di Orlando, in un’ intervista si sofferma su questo ruolo. Parla del suo personaggio come di un uomo integro, consapevole e pacifista convinto che vuole proteggere il figlio da un mondo dominato da persone corrotte e manipolatrici. Questo rapporto è molto realistico e riprende la paura dei padri di vedere i propri figli fare una mossa che loro sanno già essere sbagliata. Diviene quindi necessario scegliere se agire per il bene del figlio, oppure stare fermi e lasciare che scelgano da sé la strada che riterranno più opportuna.
I personaggi storici
In The King’s Man – Le origini, sono presenti numerosi personaggi storici che hanno avuto un ruolo centrale nel primo conflitto mondiale. Tra gli altri fanno la loro comparsa Re Giorgio V, lo Zar di Russia Nicola II, il Kaiser di Germania Guglielmo II (interpretati tutti da Tom Hollander), Mata Hari (Valerie Pachner) e Rasputin (Rhys Ifans).
Quest’ultimo viene rappresentato in maniera iconica, seppur vicino alla realtà storica. Al contrario di molte rappresentazioni, che lo dipingono come un personaggio misterioso, mistico, capace di vendere la propria anima al diavolo, qui risulta essere molto più realistico. Oltre ad essere un alcolista e un lussurioso, Rasputin è un uomo colto, consapevole, intelligente, un ottimo manipolatore; caratteristiche che permettono di essere influente e pericoloso, ma anche di creare attorno a sé un alone di mistero.
La pellicola risulta invece essere abbastanza polemica per quanto riguarda la monarchia. Questa viene dipinta come inetta, incapace di prendere delle decisioni senza l’aiuto di consiglieri che possono facilmente manipolare loro e, di conseguenza, il corso della storia intera. Il potere è quindi nelle mani di chi è al servizio dei potenti, non di questi ultimi.
The King’s Man – Le origini e l’attualità
Nonostante il film sia ambientato nei primi anni del ‘900, i rimandi alla condizione del mondo odierno sono molteplici. Gli stessi attori hanno voluto sottolineare l’attualità dei temi trattati, specialmente per quanto riguarda la situazione dell’Inghilterra. Tom Hollander sostiene che il Paese si trovi ormai da tempo in una fase di crisi, nonostante si cerchi di dare un’idea di stabilità e libertà dei cittadini. Dopo avvenimenti come la Brexit e la questione dell’indipendenza scozzese, il Paese ha infatti dovuto ricercare una stabilità, che da tempo era perduta.
Ralph Fiennes, interprete di Orlando Oxford, parlando del tema della scelta, molto presente nel film, si sofferma invece sulla situazione dei migranti, di grande attualità:
Chi sono i buoni? Chi i cattivi? Dobbiamo chiederci qual è la cosa giusta da fare quando i migranti salgono a bordo per sbarcare nel nostro Paese. Sono esseri umani, quindi è umano rispedirli in mare? O sarebbe più opportuno trovare un modo per aiutarli? La questione si scontra con il senso di territorialità. Qual è la cosa giusta da fare? Questa è la domanda centrale della storia che rende questo film rilevante oggi.
King’s Man – Le origini e poi…
Chi ha visto la pellicola sa bene quanto questa sia ricca di colpi di scena, uno dei più inaspettati è sicuramente quello inserito post credit. Questo porta dritto alla possibilità di una nuova pellicola che si sposta avanti nel tempo, verso un nuovo periodo storico. Vengono così aperte nuove possibilità e King’s Man – Le origini non sarebbe più un semplice prequel, ma un film in grado di reggersi in piedi da solo, con una propria continuazione, non dipendente dai primi film. Si potrebbero quindi aprire due filoni narrativi: il primo che continua gli eventi del presente e il secondo che invece racconta quelli del passato. Non ci resta che attendere e capire se questa saga ci regalerà nuovi capitoli.
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