Fin ora nella nostra rubrica dei personaggi cult ci siamo soffermati solo su personalità straniere, ma questo mese, chi meglio del nostro amato Roberto Benigni? Tornato al cinema nelle vesti di Geppetto nel nuovo Pinocchio di Matteo Garrone, sembra aver chiuso il cerchio della sua carriera, passata anche attraverso la notte degli Oscar, ma scopriamo qualche curiosità su di lui e i suoi film
Un nome, una garanzia: Roberto Benigni incarna la comicità e il talento italiani nel mondo. Una carriera decisamente sfaccettata che ha però sempre messo al centro la risata del pubblico anche durante la celeberrima notte degli Oscar in cui Sofia Loren gli consegnò il premio per il miglior film straniero urlando “Robbberto!“. Scopriamo insieme qualcosa in più sull’attore che ci fa ridere ed emozionare da più di 30 anni.
Gli esordi di Roberto Benigni
Roberto Benigni nasce in toscana nel 1952 e fin da piccolo dimostra di avere una personalità aperta e un’allegria contagiosa. Ciò lo porta a frequentare in giovane età le prime compagnie teatrali e a mettersi in gioco con un pubblico. Nel 1975 scrive il monologo “Cioni Mario di Gaspare fu Giulia” che Bertolucci riadattò per inserire nel primo successo “Berlinguer ti voglio bene“. Fu proprio con questo film che la celebrità di benigni crebbe, ma che lo portò ad essere etichettato come personaggio “scomodo”.
Il grande pubblico lo conobbe nel 1978 al fianco di Renzo Arbore in “L’altra Domenica” e nel 1980 arrivò a presentare il Festival di Sanremo. Fu solo nel 1983 che finalmente Benigni approdò dietro la cinepresa ed ebbe inizio la sua carriera da regista cinematografico, con il film “Tu mi turbi” seguito dal cult “Non ci resta che piangere” al fianco di Massimo Troisi. Sempre in quegli anni conosce Nicoletta Braschi, che nel 1991 diventa sua moglie e prende parte a tutte le sue pellicole.
L’ascesa di Roberto Benigni, dai record all’Oscar
Dal 1988 in poi ogni film diretto e interpretato da Roberto Benigni macina record al botteghino, primo fra tutti “Il piccolo diavolo” al fianco di Walter Matthau. Nel ’91 è il turno di Johnny Stecchino che fa registrare incassi incredibili con spettatori in piedi nelle sale pur di vederlo. Arriva anche il successo con “Il mostro” meno apprezzato dalla critica ma sicuramente non dal pubblico.
E’ il 1998 e al cinema arriva un film: La vita è bella. Il film che ha consacrato nell’Olimpo della settima arte Roberto Benigni che non solo ha prodotto uno dei film più amati di sempre, ma ha saputo raccontare con ironia e delicatezza uno dei momenti peggiori della nostra storia. Non a caso il film fu premiato con solo con l’Oscar al miglior film straniero ma anche Benigni personalmente venne incoronato come miglior attore protagonista durante la cerimonia del 1999. Per sempre rimarrà nel nostro cuore la scena in cui l’attore balzò in piedi e arrivò al palco passando dalle sedie anziché dal corridoio, camminando praticamente addosso a celebrità del calibro di Steven Spielberg
Da Pinocchio a Geppetto
Nel 2001 esce al cinema quello che probabilmente è il film meno riuscito di Benigni, nel quale interpreta Pinocchio al fianco della moglie in un film “liberamente” tratto dalla fiaba di Carlo Collodi. Seguirà il film “La tigre e la neve” che però non verrà apprezzato da critica e pubblico. A seguito di questo flop Benigni si reinventa, da buon artista, novello Dante e gira le piazze italiane declamando e spiegando la Divina Commedia, traendone un vero e proprio spettacolo riportato in DVD “Tutto Dante” che riscuoterà un successo strepitoso in quanto non solo riporta al grande pubblico la Divina Commedia ma la reinterpreta con gli occhi della società contemporanea.
Un lungo stop dai riflettori televisivi e cinematografici che però si è finalmente interrotto proprio pochi giorni fa, il 19 dicembre è infatti uscito nelle sale Pinocchio, diretto da Matteo Garrone, nel quale Roberto Benigni interpreta Geppetto. Una sorta di rivalsa per il film non brillante del 2001 e che lo porta, come da sue stesse dichiarazioni, a chiudere un cerchio di narrazione.
Roberto Benigni, orgoglio italiano e personaggio cult
Il nome Roberto Benigni è ormai conosciuto in tutto il mondo, genio e sregolatezza, spesso al centro di polemiche mai però fomentate dallo stesso. Talento italiano e arte internazionale ecco che cosa simboleggia per noi. Non ci resta che andare al cinema a vederlo in questo nuovo ruolo che pare calzargli a pennello.
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