Bentornati all’appuntamento dedicato agli anime, e al loro raffronto con i manga: oggi vi presentiamo Nodame Cantabile, di Tomoko Ninomiya
L’animazione giapponese si articola in svariati sottogeneri; questi, riprendendo le tematiche dei manga, permettono di inquadrare la fascia di età a cui sono rivolti. E’ una questione di marketing, ma anche di gestione dei contenuti, adattando la storia nel rispetto del pubblico di destinazione.
Perchè vi parlo di questo? Perchè oggi vi racconto la storia di un manga josei, che indica un target demografico di manga in Giappone, dedicato appunto alle donne e giovani adulte, corrispettivo femminile di seinen. I manga josei trattano relazioni meno idealizzate con linguaggio e rappresentazioni più espliciti.
A differenza degli shōjo, si avverte una maggiore identificazione con le protagoniste e questo comporta una totale immedesimazione nella storia; il racconto, proprio come fosse un libro, esercita un forte trasporto emotivo su chi sta leggendo, spesso assumendo proprio il ruolo di palliativo delle proprie malinconie. La profondità di alcuni manga josei è senza dubbio l’aspetto più impressionante.
Nodame Cantabile, manga josei creato da Tomoko Ninomiya, rispetta in toto le caratteristiche del genere. La storia inquadra la protagonista nella sua quotidianità, rendendo agli occhi degli spettatori una verosimiglianza senza precedenti.
Il manga, pubblicato in Giappone dalla Kōdansha nella rivista Kiss dal 2001 al 2009, viene successivamente raccolto in 23 tankōbon. Da questo, nel corso degli anni, sono nati degli adattamenti. Prima un anime nel 2007, poi un videogioco per Nintendo DS e per Nintendo Wii; infine, un film per il cinema con due lungometraggi nel 2009 e 2010.
Trama | Nodame Cantabile di Tomoko Ninomiya
Shin’ichi Chiaki è il miglior allievo del conservatorio Momogaoka: bravissimo in tutto quello che fa, eccellente al pianoforte ed al violino, considera mediocri ed a lui inferiori tutti gli altri studenti della scuola. Ha però una forte paura per aerei, navi e mezzi di trasporto, e per questo non può andare a studiare in Europa dove potrebbe realizzare il suo sogno di diventare un direttore d’orchestra. Un giorno Shin’ichi sente il secondo movimento della Pathétique di Beethoven suonato in maniera sgangherata, ma toccante e formidabile: a suonare è Megumi Noda, soprannominata “Nodame”, una studentessa dotata di un grande talento come pianista, ma dall’aspetto dimesso ed estremamente trasandata.
Shin’ichi e Nodame cominceranno a trovarsi sempre più spesso a suonare insieme a lezione o nell’orchestra della scuola. Lui insegnerà a lei la disciplina musicale, e lei trasmetterà a lui la sua forte componente emotiva.
La musica | Nodame Contabile di Tomoko Ninomiya
L’amore non è certo l’argomento principale dell’anime, anzi: la relazione tra i due protagonisti serve più per una questione di “maturazione personale” che per raccontare i soliti turbamenti tipici di alcuni generi di manga. Qui, la protagonista indiscussa è la musica. Entrambi crescono dal punto di vista musicale, ampliando ognuno i propri studi e inseguendo i propri obbiettivi.
Tomoko Ninomiya riesce a rendere interessante un argomento complesso come la musica classica, senza annoiare ma provocando molta curiosità.
La bellezza della storia risiede proprio negli strumenti musicali, non limitando a presentarci il solo pianoforte. L’autrice del manga ce ne mostra di ogni categoria, spesso anche molto particolari. Inoltre, non mancano nozioni e curiosità sugli strumenti, documentandoci anche sulle composizioni dei brani e scrivendoci i titoli dei brani stessi. La musica viene così raccontata, senza troppi tecnicismi ma solo attraverso le emozioni; a rendere veritiere le sensazione provate dai due protagonisti, sono senza dubbio i dialoghi: in grado di catapultarti dentro le musiche, come se stessimo realmente assistendo ad un concerto.
Ed è così che sono le note a scandire il tempo, lo scorrere degli eventi, e legare indissolubilmente Nodame e Shin’ichi. La musica è la loro libertà, in grado di caratterizzarli più di quanto possa fare il carattere stesso. Incredibilmente, cosa che avviene anche con gli altri musicisti, è questa la tecnica usata dall’autrice per presentarceli: farli suonare.
Nodame e Shin’ichi | Nodame Cantabile di Tomoko Ninomiya
Facciamo immediatamente la conoscenza di Shinichi Chiaki, un bello studente del corso di pianoforte col sogno di diventare direttore d’orchestra; sogno ancora non realizzato a causa della sua paura di volare. Chiaki frequenta il conservatorio Momogaoka e, con arroganza, pensa di essere il migliore e di poter giudicare il modo di suonare degli altri studenti.
Tutto ciò, finché non sente per caso una particolare esecuzione del secondo movimento della Patetica di Beethoven, eseguita da una strana ragazza, Megumi Noda detta Nodame. Nodame è un’eccezionale pianista ma sa solo suonare ad orecchio, non sa leggere gli spartiti ed è, per dirla tutta, un po’svampita.
Un inizio tipico, reso straordinario dalla natura estroversa e unica della protagonista femminile. Come poche volte avviene nei manga, dove i personaggi spesso stereotipati si ripetono (come, ad esempio, Shinichi Chiaki), Nodame è una donna come qualsiasi altra nel mondo: normale.
Chiassosa, imbranata, eccellente, trasandata, energica, brillante; insomma racchiude tutti i pro e i contro di una giovane donna che si apre al mondo, senza tralasciare le paure e e preoccupazioni. Ma, anche in questo caso con una narrazione eccezionale, l’umorismo del personaggio e la sua potete forza di volontà, la rendono estremamente simile alla realtà. Nodame ti cattura e ti tiene stretto per tutta la durata della storia; ti trascina nei suoi alti e bassi, ti fa respirare musica e ti rende finalmente libera solo alla fine, quando anche lei, nell’immenso turbinio delle proprie emozioni, ha trovato la propria libertà.
Meno complesso, e più stereotipato, il personaggio maschile. Ma non è per forza un elemento negativo, anzi: Shinichi Chiaki è un buon partner della storia, aggiungendo quel tocco di serietà e responsabilità che di fatto non troviamo in Nodame.
Insomma, insieme sono una coppia vincente in grado di regalare ai lettori, o agli spettatori, un racconto dinamico, complesso e molto molto divertente.
Conclusioni
Il manga ha vinto il Premio Kodansha per i manga nel 2004 ed è stato raccomandato dalla giuria sia al Japan Media Arts Festivals del 2005 che a quello del 2008. È stato, inoltre, finalista per il Premio culturale Osamu Tezuka nel 2005. Nel 2006, la traduzione in inglese è stata nominata dalla New York Public Library come uno dei migliori libri per l’adolescenza.
Tomoko Ninomiya non si approccia al disegno come normalmente fanno gli altri mangaka, soprattutto quando parliamo di autrici jōsei: non crea scenari d’impatto né cornici, e personaggi e sfondi sono poco dettagliati. Nonostante ciò, ogni personaggio ha una propria caratteristica riconoscibile e facilmente memorizzabile dal lettore. Inoltre, il tratto della Ninomiya è molto semplice e quasi infantile (a non tutti potrebbe piacere), ma è pertinente con la storia.
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