Skyscraper è un film d’azione stereotipato e pieno di cliché di genere, ma diverte, coinvolge e fa della fisicità del suo protagonista, assunto ad eroe familiare, un punto di forza
TITOLO ORIGINALE: Skyscraper. GENERE: Azione. NAZIONE: USA. REGIA: Rawson Marshall Thurber. CAST: Dwayne Johnson, Neve Campbell, Pablo Schreiber, Chin Han, Roland Møller. DURATA: 102’. DISTRIBUTORE: Universal Pictures. USCITA CINEMA: 19 luglio 2018.
Skyscraper sbarca nelle sale italiane portando in dote un carico non indifferente di ipertrofismo fisico, grazie alla possente presenza del suo protagonista The Rock, e filmico, legato alla spettacolarizzazione di alcune scene d’azione, portate letteralmente all’eccesso. Inutile negare che Dwayne Johnson sia ormai diventato l’attore d’elezione per pellicole di questo tipo. L’attore infatti non ha certo lesinato le proprie partecipazioni ai film d’azione in questo ultimo anno (Rampage, Jumanji).
Questo Skyscraper sembra essere stato disegnato su misura per lui: scene adrenaliniche, eroismo ed un incendio in un enorme ed avveniristico grattacielo ad opera di cattivissimi terroristi (qualcuno ha detto inferno di cristallo/trappola di cristallo?). Continuate a leggere e scoprirete cosa ne pensiamo.
Skyscraper ci mostra le vicende di Will Sawyer (Dwayne Johnson) e famiglia. Will è un ex agente dell’FBI che ha perso una gamba a causa di un incidente sul lavoro, dovuto ad un eccesso di magnanimità nei confronti del nemico. L’incidente gli ha però permesso di incontrare la sua futura moglie e di avere i suoi due figli. Ora Will lavora nel settore delle assicurazioni e sembra aver fatto il colpaccio incassando l’incarico di valutare i sistemi di sicurezza del “Perl”: avveniristico super grattacielo nato ad Hong Kong per volontà di un ricchissimo magnate della tecnologia. Le cose si complicano quando dei terroristi decidono di dar fuoco all’edificio in cui si trova però anche la famiglia di Will. Inizia così una corsa contro il tempo per salvare famiglia, grattacielo e reputazione.
Skyscraper – Eroismo e buoni sentimenti | Recensione
Chiariamo subito che Skyscraper è un film esagerato in tutto e per tutto (e non stiamo usando uno slang giovanile in senso positivo). È un chiaro esempio di cinema ipertrofico, ed è inoltre consapevole e fiero di esserlo. Ogni scena d’azione è portata all’estremo, al parossismo, tanto da diventare poco credibile. Il protagonista The Rock assume la connotazione di eroe senza macchia: buono, intelligente e devoto alla famiglia. Tutto è quindi estremamente stereotipato e i tipici cliché del genere non mancano, dai cattivi dalla mira perfetta ai buoni che, indipendentemente dal numero di colpi ricevuti, si rialzano sempre.
Skyscraper non è un film che innova il suo genere, non eccelle per la recitazione, la trama o altri normali parametri di valutazione, insomma non è un film che da qui a qualche anno ricorderemo. La pellicola ha però un grande merito e cioè quello di coinvolgere lo spettatore nelle gesta eroiche del protagonista. Accettati gli eccessi, ci si ritrova a tifare letteralmente per Will. Questo è, tra l’altro, un chiaro intento programmatico del film, infatti la folla in trepidazione raccolta sotto al grattacielo in fiamme diventa una rappresentazione del pubblico in sala, in una sorta di rottura metaforica della quarta parete. In tal senso il film è assolutamente godibile, divertente e funzionante, al netto di una sceneggiatura prevedibile e in definitiva piatta e scontata.
Skyscraper è quindi un film perfetto per il periodo estivo, poco impegnato, divertente e coinvolgente, purché si applichi il principio di sospensione dell’incredulità. Se però state cercando qualcosa di più, non lo troverete di certo qui e non potrete far altro che rimanerne delusi.
Punti a favore
- Divertente
- Coinvolgente (previa sospensione dell’incredulità)
- Spettacolare…
Punti a sfavore
- Trama e sceneggiatura sono un puro pretesto
- Stereotipato e pieno di cliché
- …fino all’eccesso
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