Netflix sta decisamente alzando il tiro sia a livello di produzioni sia a livello di contenuto. L’ultimo film targato dal colosso dello streaming non solo comprende un cast incredibile, ma affonta tematiche importanti senza renderle scontate, rispettando un universo fin troppo bistrattato ultimamente. Ecco la recensione di The Prom, con Maryl Streep e diretto da Ryan Murphy
TITOLO ORIGINALE: The Prom. GENERE: musical. NAZIONE: USA. REGIA: Ryan Murphy. CAST: Maryl Streep. Nicole Kidman, James Corden, Jo Ellen Pellman. DURATA: 132 min. DISTRIBUTORE: Netflix. USCITA: 11 dicembre 2020.
La trama | Recensione The Prom
Emma vive in una piccola cittadina dell’Indiana e il suo recente coming out ha sconvolto e contrariato l’intera comunità tanto da far annullare il ballo scolastico per evitare che potesse parteciparvi con la sua ragazza. La notizia fa il giro di internet e arriva alle orecchie di una sgangherata ma talentuosa crew teatrale formata da attori di Broadway molto noti nell’ambiente che decidono di rilanciare la loro immagine impegnandosi in una buona causa. Il loro obiettivo è rendere possibile il ballo ad Emma e riscattare la loro immagine da “boomer” nei confronti del grande pubblico. Maryl Streep interpreta infatti una stella del musical, ultimamente caduta nel dimenticatoio a causa di produzioni poco incisive. L’intero film è basato sullo stile del musical, non mancano dunque esibizioni, coreografie e soprattutto paillettes.
L’opulenza visiva di Ryan Murphy | Recensione The Prom
Ryan Murphy è ormai uno dei registi più noti del piccolo schermo, basti pensare a Glee e alla recente Ratched distribuita proprio da Netflix per capire che l’impatto visivo è sicuramente la cosa più importante per lui. The Prom abbraccia il musical per esaltare e parlare, magari un modo un po’ superficiale, delle discriminazioni che ogni giorno la comunità LGBTQ+ si trova a dover affrontare sopraattutto nelle ristrette realtà di provincia. Luoghi comuni e clichè si sprecano, ma tutti magistralmente messi in scena dal cast di enorme talento, coadiuvato da scenografia, costumi e trucco degni del miglior musical di Broadway. La costruzione delle scene è molto ben studiata, così come l’alternanza di recitazione e parti cantate, anche se come in ogni musical “cinematografico” le situazioni sono implausibili a causa di coreografie improvvisate e interi centri commerciali bloccati da esibizioni casuali, ma poco conta nella totalità del film che trascina lo spettatore in un mondo fatto di lustrini e incusività.
Maryl Streep, 70 anni di puro talento | Recensione The Prom
Maryl Streep non è la vera protagonista del film, ruolo che riveste egregiamente Jo Ellen Pellman, ma quando la scene compredono, l’attenzione è magistralmente e inevitabilmente catalizzata su di lei. Il talento traspare anche nei gesti più banali e rende concreto il vero significato di arte. The Prom nel suo complesso è un film molto godibile ma non esente da difetti. La trama è purtroppo molto scontata e prevedibile, così come un po’ troppa è la superficialità con cui gli argomenti principali vengono trattati, nonostante la percezione di apparente superiorità morale e scherno.
La fotografia è accattivante, stilisticamente vintage, basata sulle tonalità del giallo e del rosa, cattura l’attenzione e mette allegria allo spetattore. Le musiche sono estremamente curate e orecchiabili, tanto che è impossibile non canticchiarle per giorni dopo la visione.
Nobile intento, qualche problema di resa
The Prom nasce come tentativo di dare voce ad una realtà sempre più presente e costante nelle piccole comunità. L’inaccettabile ostracismo e l’intolleranza che dilagano contro chi può esser visto come “diverso”, ma la resa soprattutto per colpa di una sceneggiatura scialba risulta poco di impatto morale. Senza dubbio è un film per passare un paio d’ore spensierate e all’insegna del puro spettacolo, ma alla produzione manca decisamente una parte umana e introspettiva capace di rimanere a lungo impressa nella mente degi spettatori più esigenti e del panorama cinematografico in generale.
Punti a favore
- Cast di alto livello
- Musiche orecchiabili
- Scenografia
- Costumi
- Trucco
Punti a sfavore
- Tematiche importanti trattate con superficialità
- Trama scontata
- Sceneggiatura banale
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