Il Trieste Science+Fiction Festival è cominciato il 29 ottobre e finirà il 3 novembre, ed oggi sfruttiamo l’occasione per presentarvi il corto The Memory Shop
TITOLO ORIGINALE: The Memory Shop. GENERE: sci-fi, drammatico. NAZIONE: Belgio. REGIA: Christiaan Neu. CAST: Katelijne Damen, Lucas Van den Eynde, Herman Gilis . DURATA: 17 min. DATA DI PRESENTAZIONE: 2019
Il Trieste Science+Fiction Festival sta sfornando una serie di opere interessanti. Tra le tante oggi vi proponiamo The Memory Shop, un corto di poco più di un quarto d’ora che ci trasmette il dramma e le difficoltà che si affrontano nella cosiddetta vecchiaia.
Per spiegarvi meglio di cosa tratta The Memory Shop, eccovi una sintetica ma chiara trama
Trama | Recensione The Memory Shop
L’ambientazione del film è futura, siccome ci proietta nel 2036. Qui esiste un’azienda, con un proprio laboratorio, che è capace di far rivivere i ricordi passati. In altre parole, il cliente paga per rivivere alcuni momenti esatti della propria esistenza passata, riprovando le emozioni che ha avuto in quelle circostanze.
La protagonista è una donna, interpretata da Katelijne Damen, che intende sfruttare questa procedura per rivivere il giorno in cui si è innamorata del marito che, a distanza di anni, è afflitto dalla demenza senile ed è dunque incapace di ricordarsi quel particolare momento con lei.
L’obiettivo del trattamento è quello di memorizzare quel ricordo, così da poterlo poi far rivivere al marito. Purtroppo c’è un intoppo, in quanto la procedura è ancora instabile quando le emozioni causate dai ricordi sono troppo forti.
Un dramma riflessivo | Recensione The Memory Shop
La conclusione di The Memory Shop lascia l’amaro in bocca, poichè lascia intendere che, sebbene si può lottare con tutte le proprie forze in casi di malattie degenerative come questa, l’obiettivo di aiutare il malato a ricordare è nullo. Infatti, la protagonista nulla può di fronte alla situazione in cui vive il marito, che la guarda senza capire quale sia il fine della donna e senza poter far nulla per migliorare la sua condizione.
La capacità del corto The Memory Shop, distribuito dal 30 ottobre sul sito Trieste Science+Fiction Festival, sta nel far capire allo spettatore cosa si prova nei panni della protagonista. Infatti il disagio ed il dolore della donna è ben intuibile per chi guarda.
Il senso che questo film si propone di dare è che non esiste nulla che conti di più dei sentimenti che si provano durante la vita. The Memory Shop tenta di far capire che il ricordo è un elemento fondamentale della nostra esistenza e che questo funziona veramente solo quando è condivisibile. Purtroppo, avere la capacità di ricordarsi di un determinato momento mista alla consapevolezza che l’altra parte con la quale è stato condiviso il ricordo non possiede tale dono, è un rammarico verso il quale non c’è alcuna soluzione.
Per tali motivi il film The Memory Shop si tramuta in un vero e proprio dramma. Nel vedere la situazione della donna, che combatte in tutti i modi pur di rivivere un momento fondamentale della propria vita con il marito, il pubblico può solo rimanere amareggiato e capire lo sconforto che la protagonista prova.
Conclusioni
Trieste Science+Fiction Festival offre dunque la possibilità di vedere un corto su un tema molto ostico da rappresentare sullo schermo, ma il risultato scaturito è senza alcun dubbio positivo. Se siete interessati a sapere quali sono gli altri film promossi da questa speciale festival sul genere fantascientifico, seguiteci sulla nostra pagina.
Punti a favore
- Tocca un tema molto sensibile
- Conclusione veritiera
- Buone interpretazioni
Punti a sfavore
- Poco approfondimento della tematica
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