Spaceship Earth è il sorprendente documentario di Matt Wolf basato su un esperimento scientifico tra gli anni ’80 e ’90, in concorso al Trieste Science+Fiction Festival 2020. Ecco la recensione di The Spaceship Earth.
TITOLO ORIGINALE: Spaceship Earth. GENERE: documentario. NAZIONE: Usa. REGIA: Matt Wolf. DURATA: 115 min. DISTRIBUTORE: International Distribution Chardaes. DATA DI PRESENTAZIONE: 04/11/2020.
Spaceship Earth è il documentario di Matt Wolf presentato in concorso al Trieste Science+Fiction Festival 2020 nella sezione Future Environment e che tratta il tema della sperimentazione del futuro. Un documentario sorprendente per la sua attualità e per i tanti temi e sviluppi che porta sullo schermo grazie ad immagini e filmati originali e perlopiù realizzati all’epoca artigianalmente.
Trama | Recensione Spaceship Earth
Spaceship Earth racconta un’avventura reale che supera la stessa immaginazione: nel 1991 otto visionari passarono due anni confinati all’interno di una replica dell’ecosistema terrestre da loro progettata e chiamata Biosphere 2. L’esperimento ebbe una risonanza mondiale e registrò giorno per giorno un’esistenza vissuta sotto la minaccia di un disastro ecologico potenzialmente letale e le sempre più numerose critiche di chi non vi vedeva che l’operato di una setta. Questa bizzarra storia è tanto un monito quanto un insegnamento: ci mostra come un gruppetto di sognatori possa potenzialmente reimmaginare il mondo.
Una sinossi che inevitabilmente appare molto attuale, non solo perché la minaccia di un disastro ecologico ai giorni nostri non è più così lontana e irreale, ma anche perché le otto persone in isolamento per due anni ci ricordano il momento storico che tutto il mondo sta vivendo dal 2020. La crisi sanitaria ci costringe a seguito di diversi lockdown in tutto il mondo a chiuderci in casa e metterci nelle condizioni di non poter più fare la vita che facevamo prima. Gli scienziati dell’esperimento, cercando di replicare il nostro pianeta, ci trasportano in un mondo di fantascienza realmente esistito, dandoci anche la conferma che non esiste un Planet B, esiste solo questo pianeta e lo stiamo portando allo strenuo delle forze.
La struttura del documentario | Recensione Spaceship Earth
All’interno di fatti di storia che incuriosiscono, il documentario è strutturato dall’inizio in modo accattivante, sebbene si basi su immagini dell’epoca e filmati dell’epoca girati artigianalmente dai personaggi e dagli scienziati coinvolti. L’alternanza con interviste del presente di chi ha dato vita al progetto negli anni ’80, aiuta sicuramente a dare dinamicità al documentario e a incrementare ulteriormente la curiosità non solo nei confronti del progetto scientifico, ma anche verso i personaggi coinvolti.
I protagonisti, diventano quindi ben presto personaggi di fiction, per le loro personalità , le loro storie, le loro ambizioni e anche le critiche che hanno ricevuto negli anni dalla stampa e dall’opinione comune, che li ha dipinti solo come degli hippie fanatici. Sicuramente le loro intenzioni sono quelle di un mondo che purtroppo non esiste più. Persone spinte dal desiderio di voler cambiare le cose e pronti a spingersi totalmente all’avventura, girando il mondo per cercare finanziamenti al progetto scientifico e realizzarlo insieme agli otto scienziati che sono stati coinvolti. Persone che vivevano alla giornata, pronti a cambiare e mutare i propri programmi a seconda di ciò che poteva essere più stimolante.
Spaceship Earth da questo punto di vista fornisce molti materiali interessanti, che vanno oltre l’esperimento scientifico, anche se forse, sarebbe stato più interessante vederli approfondire maggiormente, mescolando in modo più armonioso l’aspetto scientifico con quello della narrazione anche psicologica dell’intera impresa.
Conclusioni
In conclusione, Spaceship Earth è un documentario ben riuscito e interessante, con molti risvolti significativi anche nella situazione attuale che stiamo vivendo per quanto riguarda la sofferenza del pianeta e anche la crisi sanitaria che costringe una limitazione della socialità . Le immagini originali e la mancanza di materiale professionale, non aiuta a far brillare il documentario dal punto di vista tecnico ed estetico, ma questo fa anche parte della sua concezione originaria e delle intenzioni del regista Matt Wolf.
Punti a favore
- Ben riuscito e interessante
- Molti risvolti significativi
Punti a sfavore
- Mancanza di materiale professionale
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