Ecco la nostra recensione di Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli, la prima origin story della fase 4 del Marvel Cinematic Universe
TITOLO ORIGINALE: Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings. GENERE: Azione/Cinecomic. NAZIONE: USA. REGIA: Destin Daniel Cretton. CAST: Simu Liu, Awkwafina, Tony Leung, Michelle Yeoh, Benedict Wong, Ben Kingsley, Fala Chen, Florian Munteanu, Meng’er Zhang. DURATA: 132 minuti. DISTRIBUZIONE: Walt Disney Studios Motion Pictures. USCITA: 1 settembre 2021.
La Marvel quest’anno fa sul serio. Dopo un 2020 segnato dall’inattività e primo anno senza film dell’MCU al cinema dal 2009, il 2021 ha visto finora tre serie debuttare su Disney+ e una quarta in corso (What if…?), e ora ben due film al cinema. Dopo Black Widow a luglio, che non rappresentava un vero e proprio passo in avanti nella linea temporale degli eventi di questo universo, ecco una nuova origin story. Stiamo parlando di Shang-Chi, il primo eroe asiatico Marvel ad avere un film a lui dedicato. Dopo lo zoppicante debutto ibrido di Black Widow e le dispute legali con Scarlett Johansson, Marvel e Disney avevano bisogno di un grande successo e Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli non ha deluso le aspettative. Il film ha incassato 90 milioni di dollari nel week-end di debutto, infrangendo ogni record.
Se non potevamo aspettarci diversamente da un film Marvel al botteghino, soprattutto considerata la platea asiatica a cui il film è interamente dedicato, è il contenuto e la qualità della pellicola a sorprenderci in maniera positiva. Una ottima origin story, un’atmosfera completamente estranea a cosa l’MCU rappresenta e che ha sempre portato su schermo, il film è l’ennesima ventata di novità in questa sperimentalissima fase 4. Andiamo a scoprire insieme la trama (SENZA SPOILER) di Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli.
La trama | Recensione Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli
Sean (Simu Liu) ha 25 anni, vive a San Francisco, lavora come parcheggiatore insieme alla sua migliore amica Katy (Awkwafina) e trascorre una vita traquilla. Il ragazzo, però, nasconde un passato oscuro. Il padre Wenwu (Tony Leung) possiede il potere dei Dieci Anelli, degli oggetti magici che conferiscono poteri immensi a chi li utilizza. Ha sfruttato questo potere per creare l’organizzazione criminale de I Dieci Anelli, che è già comparsa più volte nel Marvel Cinematic Universe (in particolare in Iron Man e Iron Man 3). Sean, il cui vero nome è Shang-Chi, riesce a scappare dal controllo del padre, che lo aveva costretto ad allenarsi da quando era piccolo per diventare un killer spietato, e rifugiarsi in America, dove cambia identità e si nasconde per dieci anni. I fantasmi del suo passato, però, si ripresentano.
Il primo eroe orientale | Recensione Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli
Come detto, ci troviamo davanti all’alba di un nuovo supereroe, molto diverso dallo standard che Marvel ci ha presentato finora. Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli è colmo di cultura orientale, partendo dall’ampio utilizzo di arti marziali e non di semplici scazzottate a cui eravamo abituati. Ci viene mostrata una dimensione più spirituale, più mistica, che poco ha a che fare con quanto visto finora ed è certamente una novità ben accetta. Se non fosse per una delle scene post-credit e per un paio di cameo ben assestati, potremmo parlare di un film stand-alone basato su una leggenda cinese.
La Cina ricopre un grande ruolo all’interno della pellicola. Non solo perché il protagonista e quasi tutti i personaggi coinvolti vengono da lì, ma anche per l’utilizzo della lingua in diversi spezzoni del film, soprattutto quelli più intimi che riguardano la famiglia di Shang-Chi. Un omaggio più che giusto e in linea con la narrazione del film e mai fuori posto. Per la cultura cinese ed orientale questo film è storico, in quanto rappresenta il primo con un eroe orientale come protagonista e che, presumibilmente, è solo l’inizio della sua esperienza in questo universo.
Gli attori convincono | Recensione Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli
Il film scorre molto piacevolmente, diverte, intrattiene ed è molto spettacolare. A partire dalle scene di combattimento, condite da coreografie uniche, simili a danze più che a uno scontro confusionario. Tutti i personaggi principali hanno un proprio arco e un ruolo fondamentale ai fini della vicenda. Da sottolineare le performance di alcuni degli attori principali, a partire da Awkwafina, che nel ruolo di Katy, oltre ad essere uno dei comic relief della pellicola, è molto ben caratterizzata ed espressiva. Molto convincente anche la prova di Tony Leung che sopperisce alle mancanze di Wenwu come personaggio con una espressività da grande attore. Anche Simu Liu fa il suo, senza spiccare per la sua bravura, anche perché Shang-Chi, nonostante sia il protagonista del film, spesso passa in secondo piano nella spettacolarità e nella coralità del film.
Conclusioni
Com’è, in sostanza, questo Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli? Il film convince, sorprende anzi, anche e soprattutto perché è quanto più di diverso da un classico film Marvel ci si sarebbe potuti aspettare. La pellicola ti trasporta in una dimensione unica, colma di cultura orientale, vista con il rispetto e la curiosità di un occidentale. Il cast si è comportato molto bene, con le prove di Awkwafina e Tony Leung che spiccano sulle altre. Il film è godibile, con una regia che non eccede ma che è comunque una garanzia in casa Marvel. La sceneggiatura non brilla di originalità , in quanto la formula dell’origin story, soprattutto in casa Marvel, deve seguire certe regole inamovibili. Siamo però di fronte ad un eroe che può dire la sua nel vasto macrocosmo dell’MCU, e che sicuramente farà piacere ritrovare nel prossimo futuro.
Punti a favore
- L'atmosfera asiatica che pervade il film
- L'ottima prova del cast
- I combattimenti
Punti a sfavore
- Non si discosta troppo dalla classica origin story
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