Greta Gerwig, come capirete leggendo questa recensione di Piccole Donne, realizza un film che sa emozionare e coinvolgere. Ma sarà un adattamento perfetto?
TITOLO ORIGINALE: Little Women. GENERE: sentimentale, drammatico, storico. NAZIONE: Stati Uniti. REGIA: Greta Gerwig. CAST: Saoirse Ronan, Emma Watson, Florence Pugh, Eliza Scanlen, Laura Dern, Timothée Chalamet, Meryl Streep. DURATA: 134 min. DISTRIBUTORE: Sony Pictures Releasing(USA), Warner Bros. (Italia). USCITA CINEMA: USA – 25/12/2019. Italia – 09/01/2020.
Arriva in sala Little Women(Piccole Donne), settimo adattamento dell’omonimo libro di Louisa May Alcott. Questa volta la regia e la sceneggiatura sono curati da Greta Gerwig, che già aveva mostrato il suo talento con il film Lady Bird. Candidato a ben 6 premi oscar, quest’adattamento di Little Women si distingue dagli altri per alcuni elementi introdotti dalla Gerwin, che mostra la sua visione unita ad un classico della letteratura di fine ‘800. Dopo tanti adattamenti era sicuramente importante riuscire a restituire qualcosa di diverso, quindi non vi resta che continuare a leggere questa recensione di Piccole Donne per scoprire com’è andata questa volta.
Recensione Piccole Donne – Il prezzo dei sogni
Piccole Donne segue le vicende delle sorelle March, Jo(Saoirse Ronan), Beth(Eliza Scanlen), Meg(Emma Watson) e Amy(Florence Pugh). Il film vi porterà nel periodo della guerra civile in America, e assisterete alla crescita delle quattro sorelle. Il racconto parte dal Massachusetts, dove vediamo il rapporto tra le sorelle March, tra sogni, amori e battibecchi, in attesa del ritorno del padre dalla guerra. Ognuna di loro ha un carattere e dei sogni differenti, che le porteranno a prendere strade diverse . Jo spicca rispetto alle altre per la sua natura ribelle nei confronti di una società prettamente patriarcale. Il suo sogno è diventare una scrittrice, e cerca di coltivare la sua passione scrivendo e poi vendendo i suoi racconti. Le quattro stringeranno amicizia con il loro vicino, Laurie(Timothée Chalamet), che avrà un ruolo importante nel corso della storia.
Il cast è molto azzeccato, con attori che rendono la loro parte sempre credibile e coinvolgente, restituendo frammenti della quotidianità del tempo in modo impeccabile. Questo anche grazie alla cura riguardo i costumi e l’ambientazione, che ci catapulta a fine ‘800, in una società dove le donne faticano a ritagliarsi il loro spazio, finendo per dipendere dal marito. La storia viene inoltre raccontata attraverso due linee temporali separate da 7 anni. Anni nei quali le sorelle saranno costrette ad andare incontro a molte difficoltà, vedendo quasi naufragare i loro sogni.
Nel caso vogliate farvi un’idea di quello che vi aspetta, eccovi il trailer:
Recensione Piccole Donne – Il colore della vita
Quello che stupisce di questo adattamento di Piccole Donne è la grande qualità tecnica del film. Greta Gerwig riesce infatti a destreggiarsi nel dipingere scene quotidiane del periodo con una maestria degna di nota. Una regia e una fotografia importanti che regalano momenti di vero calore umano e familiare, mostrando però anche il lato più oscuro della vita. Nel fare questo, i colori svolgono un ruolo essenziale, con toni caldi per le scene dove emerge la famiglia, i sogni, le amicizie e gli amori. Tutto cambia quando invece entrano in gioco le delusioni e gli ostacoli che la vita mette davanti alle protagoniste, con colori freddi e toni tutt’altro che gioiosi. Il film, nonostante la durata, non annoia mai, e riesce a coinvolgere ed emozionare. Forse non tutte le sorelle riescono a bucare lo schermo, ma è impossibile non appassionarsi alle loro storie.
Anche per quanto riguarda la colonna sonora, questa riesce ad accompagnare le scene dando ancora maggiore ritmo alla storia, e dando forza a immagini che già per conto loro riescono a comunicare anche quando non ci sono dialoghi. Dal lato tecnico questo resta quindi un film di altissima caratura, anche se non tutto è perfetto, come capirete successivamente con questa recensione di Piccole Donne.
Una storia quasi perfetta
La sceneggiatura di Piccole Donne è anche questa di alto livello, riuscendo anche a convogliare temi attuali che vanno a toccare movimenti femministi come il MeToo. In questo caso, come accennato prima, Jo risulta la figura femminile più forte, alla ricerca di una propria indipendenza coltivando il suo sogno. Anche la scelta di utilizzare due linee temporali si rivela azzeccata, mostrandoci l’evoluzione della vita delle sorelle March e del mondo che le circonda. La storia si sviluppa nel rispetto dei personaggi e della loro caratterizzazione, tra dialoghi ben scritti e interpreti sempre all’altezza. Ma non è tutto perfetto, perché, purtroppo, sono rimasto deluso dal finale. Non ci troviamo di fronte ad uno scempio che rovina l’intera esperienza, ma in ogni caso ho trovato la conclusione del film abbastanza forzata. E questo stona ancora di più col resto considerando la cura nello sviluppo della storia e dei personaggi. Piccole Donne resta comunque un gran film, ma un bel finale avrebbe cambiato la percezione che ho avuto una volta uscito dalla sala. Perché la chiusura di un cerchio è una parte fondamentale, e per quanto mi riguarda in questo caso la chiusura non è all’altezza del resto, cadendo nel tranello di voler forse accontentare il pubblico.
In conclusione, al netto dei giudizi sui cambiamenti introdotti dalla Gerwig, è innegabile la cura riversata verso il racconto, e mi sento quindi di consigliarlo e promuoverlo. Forse, come detto in precedenza, il finale risulta un po’ forzato, e va a minare la percezione generale del film. Chiaramente chi non ama il genere dubito possa apprezzare Piccole Donne, ma anche in questo caso vi consiglio di dare una chance ad un film che riesce nel difficile compito di emozionare e divertire.
Punti a favore
- Regia e fotografia di alto livello
- Cast ottimo
- Storia emozionante e coinvolgente
Punti a sfavore
- Finale non all'altezza
- Non per tutti
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