Lupin, la nuova serie TV Netflix con Omar Sy riesce a tenere incollati allo schermo, sebbene senza grandi novità di sceneggiatura. Leggi la nostra recensione di Lupin.
TITOLO ORIGINALE: Lupin. GENERE: serie TV. NAZIONE: Francia. REGISTA: Marcela Said, Ludovic Bernard, Louis Leterrier. CAST: Omar Sy, Ludivine Sagnier, Clotilde Hesme, Vincent Londez. DURATA: da 42 a 50 min. ad episodio. DISTRIBUTORE: Netflix. USCITA: 8 gennaio 2021.
Lupin è la nuova serie TV Netflix di produzione francese, disponibile sulla piattaforma dall’8 gennaio 2021 e che apre molto bene la stagione seriale del nuovo anno. Una serie TV molto attesa che riporta sullo schermo il personaggio di Lupin, ambientato ai giorni nostri e interpretato da Omar Sy.
Lupin è originariamente un romanzo di Maurice Leblanc del 1905 che ha ispirato negli anni molti riadattamenti sotto forma di film, serie TV, manga, serie animate. Un personaggio che come Sherlok Holmes ha ispirato la mente di molti creativi, registi e fumettisti per la sua storia di ladro gentiluomo, che ruba ai facoltosi, ma sta anche dalla parte dei più bisognosi e che è rincorso dalla polizia costantemente vittima dei suoi eleganti inganni.
La trama | Recensione Lupin
La serie con Omar Sy ci porta ai giorni nostri con un uomo di nome Assane che si ispira al libro Arsenio Lupin, il ladro gentiluomo per compiere una serie di furti e di azioni che fanno parte del suo progetto più grande di vendicarsi della morte del padre, suicidatosi per essere stato incriminato ingiustamente per il furto di una collana. Nella serie incontriamo gli ingredienti narrativi fondamentali per tenere lo spettatore incollato alla storia: un personaggio carismatico, un progetto di vendetta e rivalsa, mistero e tanti nuovi tasselli narrativi che si inseriscono episodio dopo episodio.
Una prodotto godibile ma con qualche sbavatura | Recensione Lupin
Da premettere, nessuno di questi elementi è nuovo nel mondo seriale, la genialità del protagonista, i colpi di scena, gli incastri narrativi arguti, sono una mescolanza di elementi che funzionano molto bene e che soprattutto si prestano alla fruizione in episodi. Ciò che però funziona insieme alla tensione narrativa è un prodotto sicuramente molto ambizioso dal punto di vista della realizzazione tecnica: una regia con cambi di scena veloci, fotografia molto curata che ha Parigi come sfondo e un grande protagonista.
La serie si compone di 5 capitoli, che sono episodi da 50 minuti circa e che formano quindi una mini serie della durata giusta per non complicare troppo la trama orizzontale e le gesta del protagonista.
L’ispirazione al fenomeno Lupin è mescolata qui con le gesta di un altro grande personaggio di narrazione, Il conte di Montecristo, che a sua volta ha innescato molte ispirazioni cinematografiche e seriali. Assane è un uomo istruito, con un passato doloroso e una vita complicata, in cui non riesce mai a trovare pace, soprattutto quando decide di rivendicare la morte del padre e attaccare la famiglia tra le più ricche di Francia. La figura del ladro, appare quindi spesso oscurata da quella del vendicatore più celebre della letteratura che sembra far apparire il protagonista più come un antieroe contemporaneo che un ladro gentiluomo.
Partenza scoppiettante e disorientamento verso il finale | Recensione Lupin
In questo suo piano di vendetta lo vediamo districarsi tra molte avventure, da furti, rapimenti, ricerche e un passato che continua a ritornare con i flashback che alternano le scene di ogni episodio. Proprio per questa struttura narrativa, la serie è sicuramente molto incalzante, specialmente nel suo inizio: una partenza scoppiettante che ci porta all’interno del Louvre e in centro a Parigi e ci pone nella situazione di voler saperne di più e scoprire più indizi possibili.
Verso la metà della narrazione, circa al terzo capitolo, si assiste però ad un evidente rallentamento del ritmo narrativo che arriva al termine dell’episodio con un arresto e una nuova direzione che non era quella di partenza. Come se la serie fosse colpita da una eccessiva ambizione, vengono messi troppi contenuti in una struttura narrativa così breve. Il desiderio di mostrarci Assane in tutti i suoi aspetti, quello di uomo, figlio, migliore amico e padre toglie raffredda l’adrenalina di un drama carico di action per diventare sul finale un drama privo di una precisa identità.
Conclusioni
Quello che ci rimane di questa prima parte di Lupin è sicuramente una serie TV godibile, ben riuscita nel tentativo di intrattenimento puro, dal sorriso amaro ai giochi di inganno. Responsabile di questo aspetto positivo, è anche il protagonista, Omar Sy che mette a disposizione il suo talento recitativo costruendo un personaggio che è di intrattenimento, con le sue espressioni facciali, il suo linguaggio del corpo, ma è anche di profondità emotiva nel momenti più intensi che riguardano il suo piano di vendetta. Non siamo di fronte ad un capolavoro del panorama seriale e neanche a qualcosa di totalmente originale, perché la trama intrecciata di rivalsa, vendetta e azione la abbiamo già vista in molte forme, come ad esempio in Revenge con la protagonista femminile Emily Clark.
Ma nonostante ciò, Lupin è una mini serie da consigliare, per trascorrere una maratona piacevole, riscoprire il romanzo classico e originale del ladro gentiluomo e avere sicuramente la voglia e la curiosità di iniziare la seconda parte e vedere come ne uscirà l’infallibile protagonista.
Punti a favore
- Omar Sy perfetto nel ruolo
- Azione e crime ben mescolati
- Riferimenti al romanzo originale che ci fanno riscoprire un classico della letteratura
Punti a sfavore
- Ritmo narrativo senza una direzione precisa verso il finale
- Sceneggiatura con pochi spunti originali
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