È sulla bocca di tutti e da parte nostra vi proponiamo la recensione di LOL – Chi ride è fuori, comedy show fresco e divertente che non possiamo non consigliarvi di vedere
TITOLO ORIGINALE: LOL – Chi ride è fuori. GENERE: commedia. NAZIONE: Italia. REGISTA: Alessio Pollacci. CAST: Elio, Caterina Guzzanti, Luca Ravenna, Ciro, Fru, Lillo Petrolo, Katia Follesa, Frank Matano, Michela Giraud, Pintus, Fedez, Mara Maionchi. DURATA: 30 min circa per episodio. DISTRIBUTORE: Amazon Prime Video. USCITA: 1 – 8 aprile 2021
Format importato dal Giappone, di grande semplicità: dieci comici in una stanza per sei ore con un solo obiettivo, far ridere gli altri. Il più resistente vince. Insomma, poche regole, l’ideale per entrare subito in sintonia con la trasmissione. Tanta improvvisazione quindi, a ritmo serrato, in un contesto in cui si ride sia per le battute, sia vedendo come i concorrenti fatichino a non ridere.
Ovviamente non c’è una trama da seguire, una sceneggiatura di cui parlare, un montaggio da analizzare. Il programma è del tipo che si vede per svago, possibilmente dopo una giornata di lavoro in cui c’è molto bisogno di buon umore. Ciò nondimeno vi proponiamo una nostra personalissima recensione di LOL – Chi ride è fuori, provando a enucleare i pro e i contro, anche tra i concorrenti.
La serie del momento | Recensione LOL – Chi ride è fuori
Dicevamo, è sulla bocca di tutti. Ciò può sorprendere visto che la promozione è stata alquanto fiacca fino agli ultimi tempi. Da alcuni mesi infatti i singoli comici hanno cominciato a suggerire la loro partecipazione, ma quasi con superficialità. E invece, complice una programmazione contingente su Prime non certo vasta, ora non c’è chi non lo abbia visto o comunque ne abbia sentito parlare (per lo più bene). Difficile quindi, se non impossibile, sottrarsi al giudizio generale che gira già nell’aria.
Ma, bisogna ammettere, il giudizio ampiamente positivo è ben motivato. LOL, produzione tutta italiana prodotta e distribuita da Amazon Prime Video cattura dal primo istante. Piace la comicità multiforme, funziona il formato della royale rumble di comici di diverse generazioni e scuole. Ovviamente si può parteggiare per questo o quel comico, ma solo pensiero di dieci elementi assolutamente eterogenei tra età, stile, carriera, chiusi in una stanza a provocarsi a vicenda finché qualcuno non scoppia a ridere (venendo eliminato) è non solo interessante ma irresistibile.
Si ride | Recensione LOL – Chi ride è fuori
La formula esplosiva funziona da subito. Dopo l’iniziale momento di tensione e assesto tra i vari partecipanti (già messo a dura prova da un Elio travestito da quadro della Gioconda, con annessa fluente chioma artificiale) non si può resistere. Battute improvvise e sketch collaudati, a meno che non siate delle persone terribilmente serie (o Caterina Guzzanti), vi faranno crollare.
I vari concorrenti ben presto trovano un feeling che rende il non ridere ancora più complicato. L’unica nota stonata è la conduzione. Fedez sembra poco a suo agio, quasi artefatto. Il suo ruolo da boia delle risate non aiuta, ma di fatto il suo ruolo si esaurisce nel premere un pulsante quando qualcuno ride, andare nel teatro e annunciare l’ammonizione o l’espulsione (con tanto di moviola). Le sue risate sguaiate mitigano l’assenza di risate dall’altra parte, ma non c’è molto altro nella sua conduzione. Discorso diverso per Mara Maionchi, che fondamentalmente non ha un ruolo nel programma se non quello di spettatrice d’onore, che comunque è utile a tenere viva l’attenzione di Fedez e permettergli di sfogarsi con risate sonore senza essere solo, visto che la saletta di regia si riempie solo piano piano coi vari eliminati. In definitiva una conduzione non invasiva, giusta per il format benché scialba.
Le pagelle | Recensione LOL – Chi ride è fuori
Tutti i partecipanti hanno giocato degli assi, ma proviamo da dare i voti per quelle sei ore di programma.
Angelo Pintus è partito a spron battuto con battute sferzanti e imitazioni di repertorio. Non c’è chi non citi la sua personificazione di Cannavacciulo, che d’altro canto si è rivelata fatale per lui stesso. Finché è stato presente ha calamitato buona parte dell’attenzione, dimostrando grandi capacità: per noi merita un 8.
Caterina Guzzanti ha resistito come una roccaforte anche ai peggiori sketch e battute. Pur impassibile, sul lato ludico non ha contribuito molto, se non tramite sketch storici e supercollaudati. Manca d’inventiva improvvisa: voto 6.
Ciro dei The Jackal ha tirato fuori una prova efficace, con qualche colpo interessante (il doppiaggio di Lillo è personalmente da infarto). Non si è tirato mai indietro e neppure ha cercato la battuta ad ogni costo. Prova molto positiva, a lui diamo 8.
Viceversa Fru è rimasto poco nel gioco, steso dalle sue stesse gag che, per la verità, sono un po’ deboli. Fa più ridere una volta seduto sul divano nella cabina di regia: voto 6.
Luca Ravenna è giovane ed evidentemente spaesato. La sua presenza è sembrata più un riempitivo che altro, non spicca ed esce presto: rimandato con un 5.
Michela Giraud ha iniziato puntando tutto sulle sue battute da “sorcona”, suscitando più imbarazzo che risate tra gli sfidanti, come dimostra la faccia di Lillo sulla battuta dei peli. Nel corso del tempo ha corretto in parte il tiro e mostrato un paio di buoni numeri: un 6 stiracchiato.
Elio, cantante prestato alla comicità e volto prestato ai musei d’arte. È entrato a gamba tesa vestito da Gioconda, ed è solo l’inizio perché continuamente ha spiazzato tutti con le sue battutine la cui forza è ampliata dalla casualità del suo personaggio. Le sue sopracciglia e la sua parrucca valgono bene un 9.
Katia Follesa ha alternato reminiscenze di Colorado, con spezzoni tristemente orientati alla sfera sessuale, a comicità più sottile, che arriva quando meno ce lo si aspetta. Resistendo comunque alla grande fino all’ultimo, guadagna un 7.
Frank Matano, pur partendo da sfavorito e venendo preso costantemente di mira dagli altri sfidanti, ha resistito a lungo. D’altronde, ha rischiato l’autoeliminazione più volte. Nonostante le moltissime insidie, dopo aver macinato chilometri a piedi e aver sudato sette camicie – letteralmente – si prende un posto d’onore nel programma, la cui quintessenza è il suo volto perennemente contrito per aver pensato di ridere (spesso graziato da Fedez): un 8 meritato.
Lillo è stato semplicemente clamoroso, portando il suo bagaglio comico frutto di anni di carriera a fianco del suo compagno Greg. Sembra quasi buttare via le battute, ma questo le rende strepitose. A ciò si aggiunga una espressività che già da sola fa sbellicare e una fisicità altrettanto irresistibile. A suo dire è tutto frutto della genetica, ma noi sappiamo che è stata l’esperienza a fare la differenza: merita un 9 pieno.
Il verdetto
Le sei puntate, spalmate in disequilibrio tra due settimane, scorrono fin troppo in fretta. I social sono sommersi di clip e meme sul programma e la gente ripete di continuo alcuni passaggi della trasmissione. LOL è stato un fulmine a ciel sereno, un programma che nessuno all’apparenza stava attendendo ma che è esploso diventando subito virale. Meritatamente perché, oltre ovviamente a far ridere, è una specie di trattato, forse non del tutto consapevole, di quello che è la comicità, della sua struttura, di come funziona, di quanto possa essere variegata. LOL, in conclusione, si fa volere così bene da essere dispiaciuti che sia durato così poco, ma questo si spera sarà corretto nella seconda – scontata – stagione.
Punti a favore
- Fa ridere
- Buon montaggio
Punti a sfavore
- La conduzione sciapa
- Ammonizioni/espulsioni opinabili
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