I fiori sbocciano, la Primavera è arrivata, così com’è giunta la fase popolare di Kazuma, con la nostra recensione di Konosuba: Legend of Crimson. Scopriamo insieme il mastodontico film dello studio Deen, che ha affascinato lo screenwriter di Pulp Fiction
TITOLO ORIGINALE: KonoSuba: God’s Blessing on this Wonderful World! Legend of Crimson. GENERE: Anime, Fantasy, Commedia. NAZIONE: Giappone. IDEATORE: Natsume Akatsuki. PRODUZIONE: Deen. DURATA: 90 minuti. DISTRIBUTORE: Crunchyroll. USCITA INTERNAZIONALE: 25 Marzo 2020
La vita è fatta di alti e bassi. Ogni essere umano cerca di indicizzare le parti più gloriose od oscure della propria esistenza. Malgrado i momenti più bui sembrino talvolta irrecuperabili, con il senno di poi spesso si pensa a essi come ottime esperienze. Momenti unici che hanno movimentato una vita altrimenti piatta. Le difficoltà forgiano l’uomo, mentre i bei ricordi ne mantengono la fibra morale. Ed è qui che inizia la fase popolare di Satou Kazuma, il protagonista di questa recensione di Konosuba: Legend of Crimson.
Di ritorno dalla solita quest finita con un’esplosione devastante, Kazuma e il suo party si ritrovano alla gilda per piangere sulla cena. Quando Kazuma sembra di essere al limite della sopportazione, la solitaria Yunyun fa irruzione nel locale, pronunciando le fatali parole “Vorrei fare un bambino con te, Kazuma!”. Che sia davvero questa l’inizio della tanto attesa fase popolare di Kazuma, o forse c’entra in qualche modo una bizzarra profezia riguardante il destino di questo fantastico mondo?
Un film esplosivo
Adattando l’ottavo volume della novel, Konosuba: Legend of Crimson è un sequel diretto dell’omonima serie dello studio Deen. A differenza dei classici film di Dragonball, Naruto o My Hero Academia, il lungometraggio continua le avventure di Kazuma, Darkness, Aqua e Megumin nella solita spirale di follia senza controllo. L’estro creativo di Natsume Akatsuki viene riflesso nelle nuove esilaranti gag, le quali non conoscono confini. Ma prima di parlare nel dettaglio dei singoli sketch, è bene fare una premessa sulla comicità di Konosuba.
La commedia è uno dei generi letterari più vecchi al mondo, ma non è sempre palese a tutti cosa faccia veramente funzionare uno sketch comico. Gran parte del peso di una battuta sta proprio nei tempi comici, rappresentati dal ritmo e dalle pause dell’attore che racconta. Fallire il tempismo di una battuta è più facile di quanto si pensi, e molti comici non sempre riescono ad azzeccarlo. Konosuba riesce a colpire nel segno grazie al talento di Takaomi Kanasaki, il regia, e agli splendidi doppiatori.
La gestualità , le espressioni distorte e il timing di ogni battuta sono studiate nel minimo dettaglio per essere perfette. Una perfezione che non risiede nella bellezza estetica, ma nella funzionalità . I movimenti inquietanti di Kazuma mostrano la sua indole parecchio viscida e lasciva, ma il suo è solo un esempio. Il corretto tempismo comico è una qualità che avevo attribuito anche al film Klaus, ma Konosuba: Legend of Crimson nel mondo dell’animazione ne è l’esempio migliore.
Dio benedica queste fantastiche battute! | Recensione Konosuba: Legend of Crimson
Non c’è battuta però senza contenuto, e Konosuba non ha paura di inserirlo. I temi delle battute sono spesso a sfondo sessuale, ma non nel modo più banale. In questo film, è Kazuma la vittima del fato crudele dell’uomo desiderato, e deve convivere con la sua improvvisa popolarità . Nel lungometraggio, il protagonista troverà un apice inesplorato, raggiungendo dei livelli mai visti nel cinema internazionale.
Difatti, è importante evidenziare come i cliché comici e gli stereotipi vengono completamente distrutti, creando delle scene al limite della comprensione umana, ma comunque coerenti. Questo continuo rompere le barriere dei preconcetti crea situazioni sempre nuove che riescono a sorprendere, strappando sonore risate con una facilità disarmante. Il tutto, seguito da degli sketch comici secondari che possono addirittura passare inosservati, ma non per questo non sono ottimi.
Le reazioni di Darkness in alcune scene dove non è più il centro dell’azione, le piccole ma esilaranti azioni di Aqua, che prende letteralmente vita e agisce in background. Ogni punto sembra essere al suo posto, con una cura che difficilmente si riesce a trovare in questo tipo di commedia. Ma, ovviamente, tutto questo non sarebbe interessante senza un contorno forte e deciso.
Kazu-feccia, l’immondo | Recensione Konosuba: Legend of Crimson
La storia infatti si concentra sul salvataggio del villaggio dell’arcistrega Megumin, la quale sarà l’eroina di Konosuba: Legend of Crimson. Vedremo finalmente sbocciare quel personaggio non proprio timido, in un’escalation di demenzialità mista però a un sottofondo piuttosto dolce. Kazuma e Megumin, in modo del tutto naturale e per nulla incitato da una madre assolutamente non invasiva, si avvicinano molto, ribadendo una chimica che difficilmente si può trovare in altre opere più serie.
Dall’altra parte, abbiamo il solito cast secondario atto al consegnarci le solite gag esplosive, con l’aggiunta di qualche per niente bizzarro compaesano di Megumin. Infatti, i Demoni Cremisi saranno il fulcro della storia, così come lo sarà Yunyun. Una ragazza parecchio triste, quest’ultima, la quale sogna di avere degli amici. È un peccato che non venga approfondita a dovere, anche se le scene con lei sono particolarmente piacevoli.
Così com’è piacevole l’antagonista, Sylvia, che risulta essere un’eccezionale spalla comica per Kazuma. Un design provocante e una voce splendida donatale da Watanabe Akeno la rendono un personaggio accattivante, anche se è chiaro che nasconda molti segreti terrificanti. La fortuna di Kazuma troverà una grandissima rivale. Sensualità a parte, il modo in cui è ritratta non solo è per lo più in linea con la serie, ma in alcune scene riesce ad alzare l’asticella a dismisura, come se fosse nata per migliorare l’opera.
Esplosione Tecnica | Recensione Konosuba: Legend of Crimson
Le scene d’azione, che compongono buona parte del finale, sono la parte meno interessante del film. Benché gradevoli e con animazioni ragguardevoli, i combattimenti lasciano il tempo che trovano, ma donano comunque un ritmo più grintoso alla parte finale del film e portano a una conclusione spettacolare.
Dal lato puramente tecnico, abbiamo un comparto molto più vicino alla prima stagione della serie. Lo studio Deen è abbastanza rinomato per aver prodotto serie animate di scarsa qualità , come il primo adattamento di Fate/Stay Night o quello di Umineko no naku koro ni. Con Konosuba e Showa Genroku Rakugo Shinjuu, lo studio è entrato a sua volta nella famosa “fase popolare”, arrivando a toccare il successo e l’apprezzamento del grande pubblico, salvo poi ricadere per la terza stagione di Seven Deadly Sins.
Nel caso di Konosuba: Legend of Crimson, si sono decisamente impegnati a rendere ogni scena nel modo più pulito possibile, senza sgarrare negli intercalari e nei keyframe. A differenza della stagione 2, i corpi e i volti sono meno deformati e più gradevoli, anche se la palette dei colori è rimasta sulla stessa semplicità . Tuttavia, i fondali hanno superato di gran lunga le aspettative, regalando paesaggi mozzafiato.
Interpretare degli svitati | Recensione Konosuba: Legend of Crimson
Le animazioni accompagnano bene la mimica facciale, e danno stranamente del loro meglio nel movimento delle dita dei personaggi, in particoalr modo quelle di Aqua e Kazuma. Per quanto strana possa essere questa affermazione, la perizia nel dettaglio rende iconiche due scene altrimenti semplicemente banali. Per quanto le animazioni siano decenti (ma non di più) e la regia ottima, per tre quarti del film non ci sono state particolari prodezze, mentre la parte finale è uno spettacolo per gli occhi.
Il doppiaggio è eccellente, così come nella serie, e tutti i personaggi funzionao a dovere. Persino la più piccola del cast, Komekko, riesce a brillare grazie alle sue poche, ma intense, battute. Non c’è un singolo momento in cui la voce dei personaggi è fuori posto. L’intensità delle battute portano a un finale dolce e ricco di significato, che saprà sicuramente sciogliere i vostri cuori. La colonna sonora è straordinariamente on-point, seguendo perfettamente le battute e il taglio registico.
Un ultimo fuoco d’artificio
In definitiva, Konosuba è una delle commedie più divertenti e irriverenti sul mercato. Purtroppo (o per fortuna), è un sequel di una serie che conta ben due stagioni, e dunque prima di vederlo è tassativo recuperarvi anche quelle due perle. Questa recensione di Konosuba: Legend of Crimson vi è stata portata in modo un po’ scherzoso, esagerando su alcuni punti, ma d’altra parte era impossibile fare diversamente.
Konosuba è un film fuori da ogni schema, e per capire tutte le stramberie di questa recensione dovrete fare una cosa sola: andarlo a vedere. Per questo articolo è tutto, continuate a seguirci su tuttoteK per altri aggiornamenti e recensioni!
Punti a favore
- Battute iconiche e originali
- Storia lineare ma completa di tutto
- Mani animate inquietantemente bene
- Doppiaggio ottimo
- Tempi comici perfetti
Punti a sfavore
- Animazioni sempre da migliorare
- Fotografia non sempre brillante
- Scontri eccessivamente lunghi
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