La verità sul caso Harry Quebert, a sette anni dalla pubblicazione del bestseller di Joël Dicker, è arrivata la miniserie basata sul romanzo giallo di cui tutti hanno parlato. Ecco, dunque, la nostra recensione
TITOLO ORIGINALE: The Truth About the Harry Quebert Affair. TITOLO: La verità sul caso Harry Quebert. GENERE: Giallo, Thriller. NAZIONE: USA. REGIA: Jean-Jaquen Annaud. CAST: Patrick Dempsey, Ben Schnetzer, Damon Wayans Jr., Kristine Froseth. DURATA: 10 episodi (circa 50′ ciascuno). DISTRIBUTORE: MGM Distribution, Eagle Pictures. USCITA: 20/03/2019 Sky Atlantic.
La verità sul caso Harry Quebert è una miniserie fedelmente basata sull’omonimo bestseller del 2012 di Joël Dicker. Arriva a sette anni dalla prima pubblicazione del romanzo. L’annuncio della produzione della stessa era arrivato nell’estate 2016. Le riprese si sono ufficialmente concluse intorno a marzo 2018 dopo circa un anno di lavoro a Montréal in Canada. Il 6 aprile 2018, vennero presentati 35 minuti di alcune scene della serie durante il festival televisivo internazionale Canneseries a Cannes.
La verità sul caso Harry Quebert: la trama | Recensione
La trama ricalca fedelmente quella del romanzo da cui è tratta. La verità sul caso Harry Quebert parla infatti del giovane Marcus Goldman che alle prese con il primo blocco dello scrittore dopo la pubblicazione del primo libro decide di rivolgersi al suo mentore: Harry Quebert. Di lì a poco, però, Harry verrà accusato dell’omicidio di una giovane ragazza, Nola Kellergan, avvenuto nel 1975. Marcus aveva inoltre scoperto poco tempo prima che Quebert aveva avuto una relazione clandestina con la ragazza.
Se volete saperne di più sul romanzo ecco la nostra recensione: La verità sul caso Harry Quebert: niente è come sembra | Recensione
Nel corso delle 10 puntate conosciamo meglio tutti i personaggi che animano la piccola cittadina. Gli intrighi sono moltissimi, le verità rivelate, gli amori proibiti e mai confessati. Tutti i personaggi rivivono nuovamente l’estete del 1975 durante l’estate del 2008 nel tentativo di venire a capo del mistero che sta tenendo tutti col fiato sospeso: chi ha ucciso Nola?
Ben Schnetzer e Damon Wayans Jr., che rispettivamente interpretato Marcus Goldman e il sergente Perry Gahalowood sono gli unici due personaggi ricorrenti che si ritrovano completamente estranei alle vicende avvenute 33 anni prima, sono infatti una sort di narratori che guidano lo spettatore attraverso le vicende e le 10 puntate.
La verità sul caso Harry Quebert: una grande serie, se non avete letto il libro | Recensione
Purtroppo o per fortuna ho avuto l’occasione di vedere la serie dopo aver letto il romanzo da cui è tratta e nonostante ne riconosca la buona qualità ci sono stati dei passaggi che mi hanno lasciata parecchio perplessa, ma prima parliamo degli aspetti tecnici. La serie è, come anticipato, suddivisa in 10 puntate che dovrebbero racchiudere i 31 capitoli del romanzo La verità sul caso Harry Quebert. Ho trovato questa scelta molto intelligente perchè dilungare troppo la serie avrebbe reso il tutto un po’ monotono e ripetitivo, visto che già in 10 puntate sono riusciti a lasciare dei punti morti.
Nei circa 50 minuti che compongono ogni episodio ho notato che la sceneggiatura ha dei momenti calanti verso la metà di ogni episodio, non che sia necessariamente un male dare un pi’ di respiro allo spettatore, ma farla diventare una caratteristica della serie stessa non mi è sembrato troppo giusto. Gli episodi finiscono tutti con un cliffhanger esattamente come i capitoli del romanzo.
Ogni puntata porta, inevitabilmente, lo spettatore a voler vedere quella seguente e questo è senza alcun dubbio un pregio da non sottovalutare. La regia è veramente ben congegnata, anche la struttura bipartita che mette a confronto gli eventi del 1975 con il presente è assolutamente perfetta. La fotografia è stata curata in modo maniacale, ma il montaggio in alcuni punti sarebbe potuto essere meglio eseguito. Menzione d’onore al trucco, ai costumi e alla scenografia.
Molti attori infatti sono stati invecchiati per interpretare lo stesso personaggio a distanza di 30 anni: uno fra tutti Patrick Dempsey che da avvenente 41 enne viene reso triste e sconsolato nell’inverno dei suoi anni. I costumi e la scenografia sono una piccola chicca perchè ricreare l’atmosfera e l’aura degli splendidi anni ’70 in America non è mai semplice, si rischia sempre di strafare o calcare troppo la mano. In questo caso invece tutto è esattamente al suo posto e molto ben studiato.
La verità sul caso Harry Quebert: un casting non eccellente | Recensione
Uno dei problemi più grandi che ho riscontrato in questa serie è in assoluto il casting dei protagonisti. Scegliere un pezzo da novante come Patrick Dempsey per interpretare Harry Quebert avrebbe dovuto portare i produttori a scegliere degli attori di livello un po’ più alto per interpretare gli altri personaggi. L’errore peggiore l’ho trovato della scelta di Kristine Froseth per interpretare la giovane Nola Kellergan. Un’attrice assolutamente non all’altezza di un personaggio tanto particolare, introverso, fragile e pieno di sfaccettature. Si delinea solamente nel corso delle 10 puntate, ma che Kristine un personaggio rende piatto, anonimo e quasi fastidioso da guardare. Anche l’interprete di Marcus Goldman mi ha lasciata assai perplessa.
Nel romanzo infatti Marcus è un ragazzo affascinante e carismatico, giovane certo, ma con un’enorme forza d’animo e di coraggio. L’interpretazione di Ben Schnetzer rende Marcus un viziato, infantile e confusionario che nel tentativo di scoprire la verità si fa prendere dal panico per ogni imprevisto. Gli altri attori, forse perchè anche più maturi riescono ad arginare le mancanze dei due giovanissimi, ma ciò non basta a renderli piacevoli quando in scena. Ci sono momenti specifici in cui la voglia di cambiare canale si fa veramente molto pesante. Trovo sia un enorme peccato dato il potenziale del romanzo e della serie stessa.
Non sfata il cliché de “il libro era meglio” | Recensione
Quando venni a conoscenza della messa in produzione della serie avevo appena terminato di leggere il romanzo, ne ero rimasta affascinata e ne fui assolutamente entusiasta. Quando poi venne fatto il nome di Patrick Dempsey per il protagonista fui ancora più felice di poter vedere su schermo un libro che mi aveva tanto appassionata. Ad oggi, però, nonostante abbia apprezzato la serie mi sento di dire che sarebbe potuta essere molto più bella e approfondita, in poche parole “il libro era meglio“.
Sembrerà la solita frase da lettrice, ma non è così. Senza dubbio chi non ha avuto modo di leggere il romanzo apprezzerà la serie più di me, ma sono certa che tutti noteranno i difetti che ho riscontrato io. Questo perchè i difetti più importanti di La verità sul caso Harry Quebert non sono di attinenza alla trama o di similarità di contenuto, ma di resa visiva e interpretativa.
Nonostante tutto vi consiglio di non perdervela perchè rimane comunque una grandissima storia da seguire e in cui immergersi.
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Punti a favore
- Trucco
- Costumi
- Scenografia
- Attinenza al romanzo
- Patrick Dempsey
Punti a sfavore
- Katrine Froseth
- Ben Schnetzer
- Montaggio
- Buchi di sceneggiatura a metà di ogni episodio
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