Game of Thrones è giunto al termine. Con l’ottava stagione si chiude definitivamente la storyline che per anni ci ha appassionati e tenuti incollati allo schermo. Molti però sono stati i difetti e le lamentele dei fan non sono tardate ad arrivare. Scopriamo tutto nella nostra recensione
Game of Thrones 8, la serie più attesa dell’anno. Le aspettative erano altissime, l’hype del fandom assolutamente incontrollato e incontrollabile. Purtroppo, però, molti sono stati i difetti riscontrati dagli spettatori. Personalmente non ne sono rimasta completamente delusa a differenza del mio collega Luigi che vi ha parlato delle sue impressioni sulla conclusione: Salutando Westeros con amarezza, mi sarei, però, aspettata decisamente più risposte e molta più corrispondenza con le teorie e le profezie ascoltate nelle stagioni precedenti. Ma vediamo insieme la recensione.
Ve ne abbiamo parlato qui: Teorie ancora vive sul Trono di Spade.
Game of Thrones 8: le vicende | Recensione
L’ottava stagione si apre con l’arrivo di Jon Snow e Daenerys a Grande Inverno con gli eserciti della Madre dei Draghi. Tutto è pronto alla battaglia contro gli Estranei, ma non prima di riprendere le fila della trama che lega i vari personaggi fra loro. Ci sono abbracci, lacrime, chi si rivede dopo molto tempo, chi si conosce per la prima volta. Uno dei momenti più intensi è senza dubbio il primo saluto fra Sansa e Daenerys. La stagione continua con la preparazione allo scontro, la tensione è palpabile, la morte si sta avvicinando e molti dei protagonisti non nutrono grandi speranze di sopravvivere allo scontro. Quando lo scontro inizia però si notano i primi difetti della serie. Infatti, dopo ben sette stagioni di terrore per l’arrivo degli Estranei sembra tutto tremendamente semplice.
Qualche morte illustre ma nessuna così sconvolgente. Da Game of Thrones ci si aspettava decisamente più impatto. Gli Estranei vengono sconfitti da una silenziosissima e scaltra Arya che pugnala il Re della Notte e mette fine alla stirpe dei non morti. Adesso però la serie entra nel vivo degli intrighi strategici. A Jon è stata infatti rivelata la sua vera identità di figlio legittimo di Reagar Targaryen e Lyanna Stark, si rendono dunque conto che sarebbe lui il degno erede al trono che Westeros sta aspettando da anni, ma Daenerys lo fa giurare di non rivelare la sua identità per paura che questo renda vano tutto lo sforzo fatto per salire lei stessa sul trono. Jon però deve rivelarlo alle sue sorelle che vedono in ciò il modo migliore per liberarsi di una Regina nella quale non si riconoscono e che sta man mano dando segni di evidente squilibrio mentale.
Velocemente la serie volge allo scontro fra Cercei e Daenerys che, ormai accecata dalla smania di potere, non ascolta i suoi consiglieri e mette, letteralmente, a ferro e fuoco Approdo del Re. Vediamo anche l’attesissimo Cleganebowl fra il Mastino e la Montagna. Jamie e Cercei muoiono come hanno vissuto: insieme. Tyrion è ormai totalmente convinto che la Madre dei Draghi altro non sia che la degna erede del Re Folle e decide di voltarle le spalle. Per questo viene imprigionato. Jon, innamorato e cieco, rimane fedele alla sua Regina ma dopo un breve colloquio con Tyrion comprende che l’unico modo per mettere davvero fine alla guerra è uccidere Daenerys. La pugnala al cuore nel momento di maggior vulnerabilità, dopo averla baciata nella sala del Trono.
Il cadavere viene portato via da Drogon, che straziato dal dolore per la perdita della madre con il proprio fuoco fonde l’origine di tutto il male che è stato inflitto all’umanità: il Trono di Spade. Westeros ha però bisogno di un Re. Un Re che per la prima volta non viene nominato per linea di sangue ma per elezione delle famiglie più potenti che riconoscono in Bran Stark il proprio sovrano. Sansa diventa Regina del Nord che rimarrà un regno indipendente dagli altri sei Regni. Arya decide di esplorare l’inesplorato a bordo di una nave che veleggia con il vessillo degli Stark. Jon viene nuovamente mandato fra i Guardiani della Notte come punizione per l’omicidio di Daenerys, ma non si ferma alla barriera, decide di proseguire oltre con il popolo libero e i suoi amici di sempre Tormund e Spettro.
Un finale dolce-amaro, forse troppo coerente e poco sanguinoso rispetto a ciò che il pubblico avrebbe voluto, ma anche un finale narrativamente giusto dopo tutte le vicende che i nostri protagonisti hanno vissuto.
Un budget alto non basta ad evitare gravi errori | Recensione
Passiamo alla recensione dell lato tecnico. Anche in questo caso le critiche sono state aspre e a ragion veduta. Le puntate hanno risentito di numerosi errori di montaggio e di una fotografia decisamente troppo scura nelle riprese notturne. In ben tre puntate ci sono stati errori come: un bicchiere di Starbucks sul tavolo di Grande Inverno, Jamie durante un abbraccio con Cercei senza mano d’oro ma con due mani perfettamente funzionanti e nell’ultima puntata due bottiglie di plastica.
Game of Thrones ha da sempre avuto sceneggiature di alto livello anche grazie all’appoggio dei romanzi di Geroge R.R. Martin, nelle ultime stagioni invece gli showrunner hanno deciso di distaccarsi dalla linea narrativa tracciata da Martin e in effetti le sceneggiature ne hanno in parte risentito. Anche questa ottava stagione, infatti non ha brillato per i dialoghi. Da menzionare invece sono il sonoro e il montaggio sonoro, senza i quali non avremmo avuto le emozioni e la suspance che alcuni momenti ci hanno regalato: primi fra tutti la morte del Re della Notte e il momento in cui Drogon distrugge Approdo del Re.
Gli interpreti invece sono stati assolutamente all’altezza e hanno dimostrato la crescita esponenziale avuta dalla prima stagione all’ottava. Lo stile recitativo, gli sguardi, le movenze sono in assoluto le migliori delle otto stagioni viste. Se facciamo mente locale alle prime stagioni in cui Kit Harington sembrava recitare la poesia di Natale a scuola o Sophie Turner aveva un tono di voce lagnoso e petulante qualsiasi fosse la scena che la riguardava il miglioramento è netto ed evidente a tutti.
Tiriamo le somme del Trono di Spade: top o flop?
Otto anni sono passati dalla prima puntata del Trono di Spade. Ci siamo affezionati ai protagonisti, abbiamo sofferto (e molto anche) abbiamo esultato per ogni vittoria e siamo rimasti traumatizzati dalla perversione e la sadicità di alcuni momenti. Tutti ci siamo schierati con una delle casate, tutti ci siamo immedesimati in almeno un personaggio della serie per il suo carattere e le sue scelte durante le varie stagioni.
Personalmente non sono rimasta completamente delusa da questa stagione finale perciò ho deciso di dare un voto medio alla recensione, nonostante mi aspettassi di avere molte più risposte e molto più sangue trovo che il finale sia stato coerente con la linea narrativa scelta dagli showrunner, forse poco d’impatto rispetto alle scelte delle stagioni precedenti. Ma Game of Thrones rimarrà nella storia della televisione, e non dobbiamo disperarci troppo per la sua fine visto che sono in arrivo ben cinque spin off di cui uno è già in lavorazione: Bloodmoon.
A voi questa stagione è piaciuta? Cosa vi rimarrà del Trono di Spade? Fatecelo sapere nei commenti e non dimenticate di seguire tuttoteK per le ultime novità dal mondo delle serie tv e non solo!
Punti a favore
- Interpreti
- Finale coerente
- Sonoro e montaggio sonoro
Punti a sfavore
- Mancanza di risposte
- Profezie non avverate
- Fotografia troppo scura
- Montaggio con molti errori
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