Scrivendo la recensione di Fast & Furious – Hobbs & Shaw si fanno anche i conti con un franchise che porta incassi alla Universal dal 2001
TITOLO ORIGINALE: Fast & Furious Presents: Hobbs & Shaw. GENERE: azione, commedia. NAZIONE: USA. REGIA: David Leitch. CAST: Dwayne Johnson, Jason Statham, Idris Elba, Vanessa Kirby, Zuyang Sun, Eiza González. DURATA: 137 minuti. DISTRIBUTORE: Universal Pictures. USCITA: 08/08/2019.
Un’agente dell’MI6 Hattie Shaw (Vanessa Kirby) deve impedire che un micidiale virus possa essere usato come arma chimica e provocare un genocidio. Per impedirne il furto da parte dell’inarrestabile Brixton (Idris Elba) si inietta le capsule della malattia e si dà alla fuga. Frattanto, la CIA non sta certo a guardare. Per impedire che il virus venga diffuso, chiama i suoi migliori agenti, Luke Hobbs (Dwayne “The Rock” Johnson) e Deckard Shaw (Jason Statham). I due si detestano, ma saranno costretti a lavorare insieme. Il primo per salvaguardare il destino del mondo, il secondo per proteggere la sorella Hattie e per saldare un conto in sospeso con Brixton.
Eravamo appena agli inizi del nuovo millennio quando uscì il primo film della saga di Fast and Furious. Che da allora ha avuto molta fortuna, dando vita a spin-off altrettanto fortunati. Così oggi di Vin Diesel e di macchine modificate non vi è quasi più traccia, puntando tuttavia la saga ad altri tratti caratteristici. L’ultima uscita non è altro che un superpoliziesco in cui l’esagerazione la fa da padrone.
Poche macchine, molta azione | Recensione Fast & Furious – Hobbs & Shaw
La saga a base di motori, furti, spionaggio e famiglia festeggia quest’anno la maggiore età . Eppure, paradossalmente, lo fa allontanadosi definitivamente dalle proprie origini. Lo spin-off di Hobbs & Shaw è infatti quello in cui prende decisamente il sopravvento la carica testosteronica, che nei precedenti film non era posta sull’altare. In questa pellicola c’è solo questo, arrivando addirittura a una corposa digressione su chi ce l’abbia più lungo tra i due personaggi principali. Al contrario dei precedenti copioni che vedevano gli stessi protagonisti la cosa non è neanche velata attraverso metafore o eufemismi. Insomma, un film fallocentrico.
La cosa si capisce già dal trailer (di ben tre minuti), naturalmente. Può essere accettata, ma certo non può essere tralasciato in una recensione che Fast & Furious – Hobbs & Shaw imbracci questa natura con troppa disinvoltura, che a volte sfocia nella pigrizia. La sceneggiatura in effetti trabocca di cliche, non mostrando mai neppure un tentativo di ricercare originalità . Un generico cattivo pianifica di diffondere un virus letale per eliminare gli umani ritenuti “indegni” di vivere nel mondo da lui sognato (sic). D’altro canto, non ha neppure il coraggio di lasciare indietro i temi caratteristici del franchise, che entrano a gamba tesa nel film, accompagnati dai due virili protagonisti.
Hobbs e Shaw, nemici amici | Recensione Fast & Furious – Hobbs & Shaw
Dimentichiamo la braciata alla fine dello scorso film. Hobbs e Shaw sono acerrimi rivali. I due non si sopportano, il che rende difficile la loro nuova collaborazione forzata a Londra. A complicare ulteriormente la situazione è il fatto che l’antagonista è più un robot infallibile che un uomo. Solo in ultimo capiranno che devono collaborare.
Questa nuova minaccia mette in evidenza un trend di cambiamento del franchise. Se il capostipite fu descritto come un moderno Point Break, con le corse automobilistiche clandestine, oggi siamo definitivamente arrivati al fumettistico. Ciò a compimento di una evoluzione che ha visto passare la saga dall’heist movie allo spionaggio, con un cast sempre più ricco e trovate sempre più ai limiti dell’implausibile.
Il traguardo naturale non poteva che essere questo film di sostanziali supereroi (The Rock che impedisce a un elicottero di decollare, praticamente come Captain America in The Winter Soldier) con una minaccia apertamente sovrumana (Brixton si autodefinisce “il Superman nero”). La vera stranezza è che le scene d’azione abbracciano così spudoratamente il parossistico (e sono girate così bene dal regista David Leitch) che ciò che appare veramente incredibile è l’asserita coetaneità tra Statham (classe 1967) e Kirby (classe 1988).
Una cesura con il passato | Recensione Fast & Furious – Hobbs & Shaw
Insomma, pur mantenendo una fetta non indifferente del DNA del franchise, questa avventura in solitario di Hobbs e Shaw si discosta nettamente dagli episodi precedenti. Poche citazioni e pochi intrecci, con l’intento che sembra quello di non volersi affidare alla continuity. Una strategia di per sé non errata, forse dovuta all’inflazione incontrollata del cast e alla volontà di cercare un nuovo inizio. Tanto è vero che non li vedremo in Fast & Furious 9, in uscita il prossimo anno. Anche se, va detto, in questa pellicola è venuto a mancare totalmente il fattore umano, dando così una carica in meno.
Bisogna peraltro aggiungere in questa recensione che ciò risulta prevedibile dato l’utilizzo di Hobbs e Shaw. Costoro sono sempre stati i due personaggi larger than life nell’universo di Fast & Furious. Se il primo fu introdotto per aggiungere un po’ di pepe all’evoluzione della saga, avvalendosi del carisma di Johnson, il secondo sfruttò le abilità da villain di Statham per migliorare il reparto più debole del franchise. L’altra faccia della medaglia è però la quasi inevitabile eclissi di tutti gli altri. Brixton è un cattivo che non dà mai un senso di tensione al film. La protagonista femminile, al contrario di quanto fatto in Mission Impossible: Fallout, rimane un po’ sulle sue e non aggiunge elementi di complessità . Insomma, se gli altri capitolo erano riusciti ad aspirare a un minimo di profondità sotto l’azione, questa pellicola rimane troppo superficiale e, per quanto possa dirsi, troppo lunga.
Testosterone e poco più
In definitiva, giunti al termine di Fast & Furious – Hobbs & Shaw, come di questa recensione, rimane la soddisfazione puramente adrenalinica tipicamente associata al franchise, ma nient’altro. Il divertimento e l’intrattenimento sono assicurati, ma si sente un po’ la mancanza degli elementi fondamentali della saga, ormai destinati a perdersi come l’umanità in un cyborg.
Punti a favore
- Le scene d'azione
Punti a sfavore
- La scarsissima credibilitÃ
- L'abbandono dell'umanitÃ
- La durata eccessiva
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