C’era una volta a Hollywood, il nono film di Quentin Tarantino, รจ arrivato finalmente al cinema. Come per ogni pellicola del regista l’attesa รจ stata spasmodica, senza dimenticare l’hype creato dal cast assolutamente stellare composto da: Brad Pitt, Leonardo DiCaprio, Margot Robbie e Al Pacino. Ecco la nostra recensione di C’era una volta a Hollywood
TITOLO ORIGINALE: Once Upon a Time in Hollywood. GENERE: commedia, drammatico.ย NAZIONE:ย Statiย Uniti. REGIA: Quentin Tarantino. CAST: Leonardo DiCaprio, Brad Pitt, Margot Robbie, Al Pacino, Timothy Olyphant, Kurt Russel. DURATA: 161 min. DISTRIBUTORE: Sony Pictures. USCITA CINEMA: 18/09/2019.
La nona sinfonia di Beethoven รจ conosciuta da sempre come la piรน imponente e meglio riuscita opera del compositore. Allo stesso tempo รจ anche la piรน intrigante e la meno semplice da comprendere nel proprio intrinseco significato. Con il medesimo tempismo Quentin Tarantino ha creato la sua nona sinfonia, il suo capolavoro potenzialmente incompreso. Arriva in Italia a quasi due mesi dall’uscita negli Stati Uniti ed รจ giร il secondo miglior incasso del regista, ma il pubblico come ha preso questo allontanamento dal pulp che da sempre lo caratterizza? Vediamo i dettagli nella nostra recensione.
C’era una volta a Hollywood, trailer e sinossi | Recensione
Hollywood 1969, Rick Dalton รจ un attore nel momento in cui la sua carriera sta per crollare ed รจ affiancato dal suo stuntman e amico Cliff Booth. In America stanno accadendo moltissime cose “generazionali” dal movimento hippy, al cambiamento dello stile cinematografico, passando per la guerra in Vietnam fino ad arrivare al primo uomo sulla luna. C’รจ fermento e Rick Dalton tenta di rimanere a galla dopo esser sbarcato al cinema, senza troppo successo. L’apparente fallimento di Dalton si riflette anche su Booth che di conseguenza non puรฒ fare da controfigura ma solo da galoppino al noto attore. Alla loro storia si intreccia quella di Sharon Tate, interpretata da Margot Robbie, che dopo il matrimonio con Roman Polanski, si trasferisce a Cielo Drive, proprio nella casa adiacente a quella di Rick Dalton. Ciรฒ che accadde nel 1969 in quella strada รจ cosa di pubblico dominio, ma Tarantino cosa ci riserverร ?
Una dichiarazione d’amore al cinema degli anni ’60 | Recensione C’era una volta a Hollywood
C’era una volta a Hollywood non รจ diviso in capitoli, come la maggior parte delle pellicole di Tarantino, ma ha una bipartizione abbastanza netta sia per quanto riguarda la trama che lo stile. La prima parte รจ decisamente piรน lunga della seconda. Nella parte iniziale, possiamo affermare, che Tarantino si รจ divertito a mostrare allo spettatore quanto ampia sia la sua abilitร di regista. Una vera e propria sinfonia stilistica, un esercizio di forma, che perรฒ tralascia molto la necessaria parte di trama che ci si aspetterebbe da una pellicola di questo livello. La seconda parte, invece, concretizza e stimola lo spettatore con informazioni e immagini un po’ piรน di impatto. Ciรฒ che i piรน affezionati possono notare รจ una continua autocitazione, sia per quanto riguarda le inquadrature che per quanto riguarda i personaggi che Rick Dalton si trova a rivestire. Si possono ritrovare citazioni stilistiche che arrivano da Django, The Hateful Eight, Grindhouse, Jackie Brown, Bastardi Senza Gloria e Pulp Fiction, molti sono anche i “fedelissimi” di Tarantino che compaiono in scena come Kurt Russel o Michael Madsen.
La regia รจ ineccepibile, anche con la trovata del cinema nel cinema, espediente che Tarantino non vedeva l’ora di utilizzare come tributo a tutti coloro che lo hanno ispirato in gioventรน. La cura dei dettagli รจ maniacale: dai neon ai poster in pieno stile anni ’60, ai costumi sui quali vengono piรน volte fatti close up di livello. Quentin per girare il film ha ovviamente utilizzato una pellicola 35mm, perchรจ a parer suo, girare in digitale avrebbe reso il film poco credibile e immersivo per lo spettatore, avrebbe addirittura “rubato la scena al film stesso”. ย
Ma in questo film ancora qualcosa non torna, vediamo nei dettagli della nostra recensione di C’era una volta a Hollywood la sceneggiatura e la trama.
Un Tarantino poco Tarantino o un Tarantino piรน Tarantino che mai? | Recensione C’era una volta a Hollywood
Quentin Tarantino ci ha abituati ad un certo livello di cinema, questo รจ certo. Ciรฒ che perรฒ dividerร probabilmente il pubblico degli appassionati รจ la distanza di C’era una volta a Hollywood dai suoi ultimi lavori. Questo รจ un film basato fondamentalmente sulla sceneggiatura, ma non sulla trama, sul formalismo tecnico ma non sullo sconvolgimento visivo. Persino la scrittura dei personaggi sembra essere una totale novitร . Leonardo DiCaprio non รจ brillante come al solito, si trova piรน che altro schiacciato dalla personalitร del suo personaggio senza perรฒ riuscire a emergere come al solito. Non c’รจ nemmeno l’ombra di quello che i personaggi di Tarantino diventano per la cultura pop ogni volta che finisce di plasmare una pellicola. Si sente in tutto e per tutto la mancanza di un “avversario” intrigante, un personaggio enigmatico che viene pian piano sviscerato nel percorso del film. Non c’รจ carisma in questo film, sembra piรน una sorta di anticipo della fine, una tenera lettera d’amore a Hollywood da parte di chi a Hollywood deve tutto. ย
L’unico personaggio “in bolla” del film รจ senza dubbio Cliff Booth, interpretato da un bravissimo Brad Pitt. Pare proprio che il sodalizio fra Pitt e Tarantino sia vincente proprio perchรจ Brad si lascia plasmare, ma fino ad un certo punto, lascia sempre visibile la strafottenza di un attore che sa di essere una star assoluta. Cliff Booth รจ anche il piรน intrigante e interessante dell’intera trama, l’unico che riveste scene di azione “alla tarantino” e che probabilmente fra 10 anni sarร utilizzato come riferimento per C’era una volta a Hollywood, esattamente come Hans Landa per Bastardi senza Gloria e Mia Wallace per Pulp Fiction.ย
L’anti-testamento cinematografico di Quentin Tarantino
Inutile girarci intorno รจ lo stesso Quentin ad essere sempre protagonista delle sue pellicole, nonostante non lo si veda sullo schermo, la sua strabordante personalitร arriva dritta in faccia agli spettatori per mezzo delle riprese autoreferenziali e delle sceneggiature sempre originali. In particolare in una Hollywood del 2019 che non fa altro che sfornare reboot o adattamenti, Quentin rimane fedele a sรจ stesso e produce pellicole e dialoghi originali e accattivanti, curando il minimo dettaglio di ogni suo film.ย
C’era una volta a Hollywood sembra piรน essere un viaggio nella memoria del regista che rispolvera l’onnipresenza delle radio in quegli anni o i molti attori minori che dopo aver avuto successo in TV, non avendo sfondato al cinema, hanno puntato sugli spaghetti western in Italia con Corbucci o Leone. La favola di un passato patinato con le sue ombre e le sue luci, raccontate dalla voce assolutamente fuori dal coro di Tarantino e a modo suo. Un film che รจ senz’altro destinato ad essere ricordato, magari non come il migliore delle sue pellicole, ma come quella piรน “romantica” nei confronti di ciรฒ che lo ha reso il miglior regista contemporaneo nel suo personalissimo genere.ย
Voi cosa ne pensate di C’era una volta a Hollywood? Fatecelo sapere nei commenti e continuate a seguire tuttoteK per le ultime novitร dal mondo del cinema e selle serie TV!
Punti a favore
- Il meglio del meglio della tecnica registica
- Una nuova visione del cinema di Tarantino
- Performance di Brad Pitt
- Sceneggiatura perfetta
Punti a sfavore
- Trama un po' carente
- Prima parte lenta a tratti
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