Scrivere la recensione di Arrivederci professore implica fare i conti con il ritorno di un rinsavito Johnny Depp, nonché con un capolavoro del cinema quale l’Attimo fuggente: scopriamo se, nonostante questo peso, il film riesce a spiccare il volo
TITOLO ORIGINALE: The Professor. GENERE: Commedia, Drammatico. NAZIONE: USA. REGIA: Wayne Roberts. CAST: Johnny Depp, Zoey Deutch, Danny Huston, Rosemarie DeWitt, Odessa Young, Devon Terrell, Linda Emond, Ron Livingston. DURATA: 90 minuti. DISTRIBUTORE: Notorious Pictures. USCITA: 20.06.2019.
Il cinquantenne Richard Brown (Johnny Depp) è un professore di letteratura inglese in un college. La sua vita è incardinata su binari fin troppo lineari, sul lavoro e nella vita privata. Degli studenti svogliati, una moglie che lo tradisce, una figlia che lo ignora. Finché non scopre di avere un cancro ai polmoni in stato avanzato e sei mesi che ancora gli rimangono da vivere da vivere. Si decide così a rifiutare di continuare a vivere nello stesso modo i suoi ultimi momenti.
Caccia dalle sue lezioni chiunque non abbia reale interesse alla lettura, e spinge gli allievi rimasti ad essere proattivi nello studio; scandalizza studenti e colleghi con atteggiamenti ribelli sul posto di lavoro; prova alcol, fumo, sesso sfrenato fino a stordirsi; si promette di essere il più franco possibile con la moglie Veronica e di amare incondizionatamente la figlia Olivia. Per Richard sarà un lungo, liberatorio, terapeutico congedo dalla vita.
Arrivederci Professore sfrutta le fondamenta, non originali, del racconto formativo sul senso del vivere. Però lo fa in un modo bizzarro, allontanandosi molto da una morale asettica. Nasce così una dark comedy politicamente scorretta, in cui vengono ridicolizzati i canoni borghesi che, nel lungo periodo, soffocano la creatività. La scintilla, come spesso capita, è la malattia. Sicché paradossalmente l’autentica spinta vitale arriva solo davanti alla prospettiva della morte. Il pentimento per il tempo sprecato, porta a cogliere l’attimo fuggente.
Un déjà-vu | Recensione Arrivederci professore
In effetti, guardando Arrivederci professore è difficile non pensare al capolavoro di Peter Weir con Robin Williams, uscito in sala esattamente trent’anni fa. Il college prestigioso immerso nel verde, il professore dai metodi poco ortodossi, le lezioni di vita affidate a parole rivoluzionarie. Tutto sembra già visto, facendo così fare una falsa partenza al film di Wayne Roberts. D’altronde questa pellicola non sembra avere lo spessore, la complessità narrative e (soprattutto) gli intenti del predecessore. Però il lungo addio di Johnny Depp, consapevole della pesante eredità, calca strade diverse, trovando un porto sicuro nella commedia.
Non si piange troppo addosso, non cede alle lusinghe del melenso. Arrivederci Professore sceglie invece la via dell’ironia per curare un Johnny Depp pronto a rivoluzionare quel poco che gli resta da vivere. Nei sei episodi che compongono il film, in particolare in quelli iniziali, accade di tutto e le risate non mancano. Così come non mancano gli spunti di riflessione, in particolare derivanti dala fase di negazione del dramma, dopo la notizia della malattia terminale.
Esperienza liberatoria | Recensione Arrivederci professore
Senza perdersi in inutili preamboli, la trama di Arrivederci Professore si apre con la sconcertante notizia. La scelta del professor Brown, condivisibile o meno che sia, è quella di non curarsi. Così, l’anno di vita preventivato dai medici diventano pochi mesi. Ma d’altronde in quei pochi giorni si svilupperà un processo di liberazione e autocritica salvifico. Perché nella vita del professor Brown ci sono molte cose da aggiustare, la cui consapevolezza cresce mentre si avvicina sempre più il momento dei saluti finali.
Molto simile ad American Beauty nel mettere in scena una crisi di mezza età aggravata dal cancro, Arrivederci Professore si sofferma sulla sfera degli affetti, sui mariti falliti, sulle moglie infedeli, sui padri disattenti. Il film di Roberts vive di un’ironia corrosiva, un’ironia che aiuta a svelare tutte le ipocrisie, le bugie e gli errori dell’alta borghesia americana. Quela che non capisce che il vivere non possa restare confinato dietro dei canoni socialmente accettati.
Il professore prova un po’ di tutto, e incita i suoi allievi a fare altrettanto. Anche se, in realtà, nel film questa parte passa in secondo piano dietro la vita privata del professore. Non si percepisce un vero collante con gli allievi, che di fatto non sembrano trarre autentici insegnamenti. Nonostante Johnny Depp, finalmente svestito delle maschere che lo hanno soffocato per troppo tempo, ci metta carisma e professionalità.
Bentornato Johnny Depp | Recensione Arrivederci professore
In questo film ritroviamo un ottimo Johnny Depp. Reduce dagli scandali, dalle accuse di abusi domestici e da un divorzio pubblico e milionario, compone un ruolo morigerato. Non è un professore pazzo, nel senso deteriore del termine. Piuttosto, è un uomo ordinario portato all’eccesso soltanto dalla necessità di risvegliarsi da un lungo torpore. Lontano dalle recenti recitazioni sopra le righe, Depp toglie il piede dall’acceleratore, si gode e ci fa godere il viaggio. Seguendo il ritmo del film che, in effetti, è ottimo.
La sua guida è magistrale. Di fatto mette in scena un one man show, in cui gli altri personaggi hanno un ruolo decisamente marginale. Che sia in un ruolo comico, oppure nel dramma più disperato, l’attore più vicino che ai sessanta che ai cinquanta, sembra poter ritrovare una seconda giovinezza. Chissà che non riesca a replicare il comeback di Keanu Reeves.
Commedia o dramma?
Dopo aver riso e pianto per questo film viene spontanea una domanda: a quale genere appartiene? Perché, a differenza del cult con Robin Williams, questa dark comedy sul potere dell’ironia che ride in faccia alla Morte. Gli altri aspetti, più serie e importanti, sono affrontati ma sembrano secondari. Il risultato è una convivenza tra dramma e commedia, in cui la seconda ha la meglio. Il che, però, ha il vantaggio di evitare la caduta nel patetico e nel melenso. Arrivederci Professore, affidandosi a un Johnny Depp finalmente lontano dalle sue solite maschere, riesce ad essere godibile, anche senza far troppo riflettere.
Punti a favore
- Vivrete un turbinio di emozioni
- Johnny Depp, tornato in gran spolvero
Punti a sfavore
- La poca originalità
- Le deviazioni dal messaggio di fondo
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