Torna a grande richiesta a Roma, martedì 5 aprile alle ore 21.00 presso il Nuovo Cinema Aquila il documentario The Last Rave – A free party story, opera prima di Alessandro Ruggeri
Il film, prodotto dalla Sarastro Film di Andrea Scarcella e Andrea Pirri Ardizzone, è stato girato nel corso di tre anni, fra l’Italia, la Germania e la Francia. Last Rave – A Free Party Story racconta tutta la storia dei rave party, come sono nati e i significati che sono cambiati insieme al tessuto sociale di contorno
Realizzare un documentario sui free parties nasce dall’esigenza di restituire dignità e bellezza ad un fenomeno che viene rappresentato dalle cronache sempre nelle sue immagini più scabrose e sensazionalistiche, e non indagano sulle reali cause di questo fenomeno socio-culturale.
Questa pellicola ha il difficile compito di raccontare qualcosa di estremamente contemporaneo ma che allo stesso tempo ha solide basi culturali che provengono da molto lontano.
Il documentario
Last Rave – A Free Party Story ci immerge completamente nel mondo dei free parties mostrandoci tutta l’evoluzione di quella che può considerarsi come l’ultima importante espressione artistica del Novecento, facendo un collage di interviste inedite ai protagonisti di oggi e di ieri e aggiungendo filmati da repertorio che analizzano perfettamente l’impatto di questo fenomeno sulla società contemporanea.
La scena dei rave e il movimento teknival che ne è conseguito hanno rappresentato un percorso che ha forgiato, nei suoi percorsi underground, generi musicali innovativi, creando un mosaico di espressioni artistiche e stili di vita che si uniscono in una danza collettiva creando un immenso contenitore di istanze politico-esistenziali collegando insieme sognatori di comunità liberate, sperimentazione tecnologica e lotte per i diritti delle minoranze.
Si parte dalla Gran Bretagna degli anni ’90, in piena era cyberpunk, per poi approdare nell’Italia dei tempi contemporanei.
Last Rave osserva questo fenomeno da tutti i punti di vista, analizza la sua affermazione in Europa e segue tutte le tappe della storia dalla repressione da parte degli apparati legislativi e delle polizie europee fino al completo assorbimento nelle dinamiche della nuova società del consumo.
Si parla di come il movimento rave e quello punk rappresentino uno stravolgimento, un rifiuto dei codici di comportamento della società.
La struttura e le tematiche raccontate
Il film ha una struttura concentrica, passando dal particolare al generale, dai fenomeni appartenenti al microcosmo rave fino alle profonde mutazioni della società durante gli ultimi trent’anni, sotto diversi aspetti.
Si approfondiscono diverse tematiche: il passaggio dall’analogico al digitale, l’affermazione della musica elettronica, il concetto di proprietà privata, la riappropriazione di spazi vuoti dal capitalismo, antiproibizionismo, psico-nautica e stati alterati di coscienza.
Tuttavia si riconosce che dopo la prima stagione nei rave è cambiato qualcosa. Non c’è stata più la creatività musicale protagonista, anzi i generi musicali si sono cristallizzati attorno a quelli nati proprio in questi ambienti.
È venuta a mancare quella spinta insurrezionale e antisistemica che aveva caratterizzato i suoi esordi, conferendo a questi eventi una dimensione politica molto importante. Sono cambiate le istanze della nostra società, e quindi anche il rave, un fenomeno illegale underground, viene assorbito dalla globalizzazione economica e sociale, senza più riuscire a catalizzare unire e far sognare migliaia di persone.
I rave non sono mai finiti, sono solo cambiati, la loro rappresentazione è diventata qualcosa di completamente diverso.
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