Wiko View 2 è il nuovo smartphone proposto dall’azienda francese per la fascia medio-bassa del mercato che punta tutto su un design curato che strizza l’occhio ai top. Al design, però, è abbinato un comparto hardware altalenante e non convincente fino in fondo. Analizziamone pro e contro in questa recensione completa
Wiko si è distinta negli ultimi anni grazie ad una politica mobile indirizzata verso proposte di fascia bassa e media dal buon rapporto qualità/prezzo. La nuova serie di smartphone View 2 segue esattamente questa direzione, ponendo un accento ancor più vistoso sul fattore design.
Wiko View 2, fratello minore di View 2 Pro, è uno smartphone che cerca di fondere tutte le ultime mode sul fronte estetico, dovendo però fare i conti con una scheda tecnica limitata così da poter mantenere basso il prezzo di vendita. In questa recensione vi racconto come si è comportato durante le mie settimane di prova.
Wiko View 2: scheda tecnica – Recensione
- Display: 6″ HD+ (720 x 1.528 pixel) LCD IPS, Gorilla Glass
- Processore: Qualcomm Snapdragon 435 Octa-core
- RAM: 3 GB
- Storage interno: 32 GB espandibili con Micro SD fino a 128GB
- Fotocamera posteriore: 13 Megapixel F2, stabilizzazione digitale, flash LED
- Fotocamera anteriore: 16 Megapixel
- Batteria: 3.000 mAh
- Sistema operativo: Android 8.0 Oreo
- Dimensioni: 154.5 x 72 x 8.3 mm
- Peso: 153 g
- Connettività: dual SIM, Bluetooth 4.2 con A2DP/LE, Wi-Fi 802.11b/g/n, GPS, AGPS, Micro USB 2.0
Wiko View 2: una fusione ben riuscita di prodotti già visti – Recensione
A livello estetico, non si può certo dire che questo Wiko View 2 sia un concentrato di originalità. L’influenza di Essential Phone ed Honor è evidente e non è stata apportata alcuna modifica particolare da parte di Wiko per dissipare questa sensazione. Tutto ciò, in realtà, non è assolutamente un male, anzi. Wiko View 2 è un prodotto esteticamente maturo, dal design che restituisce un forte appeal e dalla costruzione impeccabile, capace di trovare elogi ed apprezzamenti alla vista di tutti i miei amici. Il notch circolare è una soluzione comunque elegante e poco invasiva, in grado di diventare un limite solo a causa di alcune applicazioni poco ottimizzate.
Nonostante le dimensioni generose del display, lo smartphone si lascia impugnare senza troppi sforzi, merito anche del buon bilanciamento del peso (153g) e dell’ottimizzazione delle cornici. Ovviamente, utilizzarlo ad una sola mano, senza fare ricorso alla modalità semplificata, non è semplice a causa di una lunghezza importante (154.5 x 72 x 8.3 mm).
Design anteriore
All’anteriore è presente un display IPS LCD con diagonale da 6” in 19:9 e risoluzione HD+, ricoperto da un vetro Gorilla Glass. L’ottimo lavoro di ottimizzazione delle cornici è stato garantito dall’impiego del notch circolare che svetta nella zona superiore. Ancora poco ottimizzata, a confronto con le altre, la cornice inferiore, nonostante la stessa sia priva di pulsanti. Presente un led di notifica RGB molto ben visibile.
Design posteriore
La back cover è completamente in plastica, caratterizzata da una trama cangiante e riflettente, vero marchio di fabbrica di Honor negli ultimi anni (seppur l’assenza del vetro nei giochi di luce). Nonostante il materiale non sia pregiato come il vetro, restituisce una sensazione di qualità e ci si ricorda di aver a che fare con plastica a causa della poca dissipazione del calore. Presente inoltre il sensore per lo sblocco con le impronte digitali ed una fotocamera da 13 Mpx abbinata ad un flash a singolo LED.
Wiko View 2: la buona qualità del display non fa rimpiangere risoluzioni più alte – Recensione
Lo smartphone è dotato di un pannello IPS LCD da 6” con risoluzione HD+ (1528×720) ed una densità di 282 ppi, protetto da un vetro Gorilla Glass. Nonostante la risoluzione abbia un valore ormai ampiamente superato e che, in un pannello da 6”, inizi a diventare un fattore critico, nell’uso quotidiano non si nota in alcun modo questo limite. Difficilmente riuscirete a notare i singoli pixel nonostante la densità di 282 ppi non sia certo tra le più elevate. Merito di questa sensazione è da attribuire alla buona qualità del pannello ed all’ottima calibrazione dei colori.
Il display infatti ha dei colori ben tarati e sempre vibranti già out of the box nonostante, a ciò, vada ad aggiungersi la possibilità di tararli a proprio piacimento tramite un’impostazione software. I toni neri tendono al grigio alle angolazioni più estreme mentre i bianchi sono sempre assoluti e tendenti al giallo in pochissime occasioni. La luminosità è più che discreta e sufficiente per una visione ottimale a qualunque grado di illuminazione ambientale ma, c’è da dire che il display dà il meglio di sé (in termini di rapporto di contrasto) in condizioni di luminosità media. Ad alte luminosità si va a perdere un po’ la profondità dei colori. Bene il sensore di luminosità adattiva, efficace e abbastanza rapido. In generale quindi, display decisamente promosso in relazione alla fascia di prezzo, nonostante il limite tecnico della risoluzione che va, comunque, ad inficiare il livello di dettaglio dei contenuti multimediali riprodotti su YouTube o applicazioni varie di streaming. Il trattamento oleofobico non è perfetto ma non rappresenta comunque un problema troppo invasivo.
Wiko View 2: lo Snapdragon 435 non è un fulmine, soprattutto nel multitasking – Recensione
L’hardware a bordo di Wiko View 2 limita in parte l’euforia dettata da un’estetica curata e di buon livello. Il cuore pulsante è composto dallo Snapdragon 435 abbinato a 3GB di RAM e 32GB di storage interno espandibile con Micro SD fino a 128GB.
Avendo a che fare con questo dispositivo, bisogna avere bene a mente a quale tipo di utilizzo è destinato e quali sono le nostre reali necessità. La scheda tecnica è comunque sufficiente per un utilizzo social, di navigazione web e chat standard, senza avere la pretesa di tempistiche di caricamento particolarmente basse e fluidità assoluta. Lo smartphone permette una navigazione tra i menù sempre fluida e gli input vengono percepiti con la massima reattività. Dimostra i suoi limiti nel passaggio tra un’applicazione e l’altra e nella reattività delle stesse a pochi secondi dall’apertura in cui non mancano sporadici ma presenti freeze e lag. Tutto ciò anche a causa di una dissipazione non proprio ottimale dovuta alla back cover in plastica che porta il processore in fasi di thermal throttling. In genere, comunque, il dispositivo è in grado di accompagnarvi nelle vostre giornate con assoluta affidabilità a patto, appunto, di non stressarlo più del normale con sessioni prolungate di navigazione o gaming.
L’Adreno 505 posta ad occuparsi delle operazioni di rendering video è facilitata nel suo compito dalla risoluzione del display. Infatti, dovendo riprodurre immagini in solo HD+, riesce ad avere abbastanza potenza da gestire anche i dettagli grafici alti di giochi come Real Racing rimanendo su i 25-28 fps.
Wiko View 2: il comparto fotografico svolge il suo lavoro con qualche bella soddisfazione – Recensione
Wiko View 2 è dotato di una camera posteriore da 13 Mp con distanza focale F2 e stabilizzazione digitale, abbinata ad un flash a mono LED (tonalità fredda). Eliminata quindi la dual camera che contraddistingue la configurazione del fratello maggiore – e più costoso – Wiko View 2 Pro. La fotocamera anteriore invece è caratterizzata da un sensore da ben 16 Mp e la possibilità software di flash a display.
Camera posteriore
Gli scatti catturati dal modulo posteriore risultano sufficienti in ogni condizione di luce con qualche picco di qualità se si è disposti ad effettuare diversi tentativi per immortalare un soggetto. Nelle condizioni di luce ottimale le foto hanno un buon bilanciamento dell’esposizione seppur, in generale, si noti un tono dei colori particolarmente conservativo e poco accentuato, fattore che si nota in maniera limitata dal display dello smartphone ma risulta più evidente analizzando le foto al PC. In presenza di luce diffusa, invece, l’esposizione automatica fallisce in più di uno scatto e, molto spesso, anche l’HDR (presente in prima funzione) non riesce a sopperire a questa difficoltà. Il risultato di ciò sono scatti completamente oscurati e con zone d’ombra diffuse.
Gli scatti in macro sono discreti ed hanno un buon effetto sfocato manuale. Presente invece una modalità bokeh completamente software (essendo assente una seconda camera adibita a tale effetto). Da questa modalità è possibile estrapolare degli scatti degni di nota ma solo dopo svariati tentativi in quanto il software ha un po’ di difficoltà nell’elaborazione della profondità di campo e quindi della zona da sfocare. Dimenticatevi quindi il punta e scatta in questa modalità a meno che non vogliate ritrovarvi con parti del vostro corpo completamente sfocate.
Lo zoom massimo digitale ha un valore di 4X e, a differenza di altri, utilizzato al massimo delle sue possibilità, tende a sfocare l’immagine piuttosto che a sgranarla.
In condizione di scarsa illuminazione aumenta inevitabilmente il rumore digitale e la definizione cala ma si resta comunque su buoni scatti considerando il costo dello smartphone. La tenuta al flare è comunque discreta a meno che non si è troppo vicini ad una fonte di luce ad alta intensità. Il flash LED aiuta ad illuminare la scena in modo omogeneo ed in generale è un ausilio che ho sempre utilizzato per gli scatti in notturna. Presente inoltre una modalità adibita agli scatti con scarsa illuminazione che regola le impostazioni migliori in modo automatico.
Camera anteriore
La camera anteriore da 16 Mp delude un po’, considerando il numero importante di Megapixel a disposizione. Gli scatti sono comunque buoni in ogni condizione di luce ed è presente anche in questo caso una modalità ritratto software che restituisce risultati accettabili ed a volte interessanti a seguito di molti tentativi. Buona la quantità di dettaglio ma limitato il range cromatico.
La fotocamera posteriore, così come quella anteriore, registra video ad una risoluzione massima Full HD a 30 fps, con la possibilità di stabilizzare le immagini digitalmente. In questo caso i video risultano solo sufficienti, come potete appurare nel nostro “A spasso con..” con una camera che si porta dietro tutti i difetti elencati in precedenza. La stabilizzazione è comunque buona ed il microfono è in grado di catturare i dettagli della voce anche in zone particolarmente affollate, seppur la registrazione dei bassi sia quasi completamente assente.
Wiko View 2: il comparto telefonico non è un problema -Recensione
Il comparto telefonico di Wiko View 2 non mi ha mai dato alcun problema, anzi. Effettuando uno speedtest dati in spiaggia, dove molti telefoni fanno fatica, il nostro Wiko View 2 ha raggiunto un valore davvero importante, superando anche iPhone X a parità di operatore (TIM). Non ho avuto mai problemi nella disponibilità della rete e le chiamate effettuate sono risultate sempre stabili sia all’interno che all’esterno.
L’audio dalla capsula non è tra i più elevati ed è sbilanciato verso le tonalità alte, eliminando completamente la dinamica della voce dei nostri interlocutori. Il microfono è buono e svolge il suo lavoro senza lode e senza infamia. Lo speaker di sistema, solo mono, ha un volume molto elevato ma è completamente privo di bassi ed al massimo della sua potenza tende a gracchiare. La connettività e completata da un Wi-Fi 802.11b/g/n purtroppo solo mono banda, una micro-USB 2.0, NFC, un Bluetooth 4.2 con A2DP/LE ed un GPS che non trova l’ausilio dei sistemi di posizionamento BeiDou e GLONASS.
Wiko View 2: l’azienda francese segue la tendenza di proporre software “quasi” stock – Recensione
Al momento della recensione lo smartphone è aggiornato ad una versione di Android 8.0 Oreo ferma alle patch di maggio 2018. Il software non è altro che una versione di Android stock personalizzata solo in alcune icone, impostazioni e nell’applicazione “Fotocamera”. Come ho avuto modo già in passato di affermare, apprezzo molto la tendenza di proporre software simili ad Android stock, che si traducono inevitabilmente in un’esperienza sempre fluida (con ogni tipo di hardware), pulita e priva di bug.
Interessanti comunque le implementazioni di Wiko che prevedono, tra le altre, il double tap to wake (ausilio che ritengo imprescindibile) e lo sblocco facciale nella versione standard di Android, sempre efficace ma poco precisa e sicura. Il notch circolare diventa un problema con applicazioni non ottimizzate come ad esempio Instagram che va a tagliare completamente quella zona di display.
Wiko View 2: il connubio tra la dimensione della batteria e l’hardware poco energivoro garantisce un’ottima autonomia – Recensione
Nonostante le dimensioni generose del dispositivo, la batteria presente all’interno è da soli 3000 mAh, dato che potrebbe far storcere il naso considerando l’ampia diagonale di display da energizzare. Invece, grazie alla natura HD+ dello stesso ed al processore poco energivoro, lo smartphone ha portato a termine la giornata stress fatta di navigazione web intensa, chat, social, 20 minuti di gaming, foto e video test con quasi 4 ore di display acceso con luminosità adattiva attiva.
Utilizzando il caricabatterie a 5V e 1,5A presente in confezione è possibile portare a termine una carica completa in circa 1:30h.
Wiko View 2: è tempo di tirare le somme – Recensione
Wiko View 2 è disponibile nelle colorazioni: Grey, Gold ed Antracite ad un prezzo online che oscilla tra i 160€ e i 180€. Senza ombra di dubbio, al prezzo di vendita, vi sono pochi concorrenti per quanto riguarda il fattore estetica e design. Purtroppo però, allo stesso prezzo, va a scontrarsi con smartphone del calibro di Xiaomi Mi A1, molto più performante e con una scheda tecnica di fascia superiore. In conclusione quindi, ne consiglio l’acquisto unicamente se la vostra priorità trova riscontro nel design di questo smartphone e non avete grandi pretese sul piano prestazionale.
- Display fullscreen 19:9 6" hd+ (1528 x 720)
Punti a favore
- Bel design e buona costruzione
- Buon comparto fotografico...
- Buon comparto telefonico
- Prezzo competitivo
Punti a sfavore
- Performance mediocri
- ...resa foto/video altalenante
- Batteria "solo" nella media
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