OPPO Reno, protagonista di questa recensione, incarna l’esaltazione della bellezza tecnologica al servizio dell’utilizzatore e, ad un biglietto da visita caratterizzato da un’estetica elegante e curata nei dettagli, abbina prestazioni decisamente interessanti. Continuate a leggere perchè vi svelo tutto nel dettaglio
Reduce da un’annata piena di soddisfazioni dovute all’arrivo ufficiale nel mercato italiano in concomitanza al successo dell’ottima serie RX17, OPPO ha deciso di fare di nuovo le cose in grande. Il merito è tutto da attribuire ad OPPO Reno, la nuova serie di smartphone lanciata ufficialmente in Italia pochi giorni fa in una splendida cornice in piazza Duomo a Milano.
OPPO Reno nella sua variante base sarà il protagonista di questa recensione. Smartphone che ha fatto discutere tutti gli appassionati del settore sin dal giorno della presentazione grazie ad un design da vero top, merito della scelta ingegneristica di introdurre una camera anteriore unica nel suo genere definita a “pinna di squalo”. Nel corso della recensione di OPPO Reno scoprirete però che lo smartphone dell’azienda cinese non è solo estetica ma ha anche un’anima potente e totalmente personale.
Scheda tecnica | OPPO Reno Recensione
- Display: OLED da 6,4 pollici Full HD+, rapporto 19,5:9 con 430 nits di luminosità
- SoC: Qualcomm Snapdragon 710
- Sistema Operativo: ColorOS con Android 9 Pie
- Memoria: 6 GB di RAM LPDDR4X e 256 GB (UFS 2.0) di memoria interna
- Fotocamera posteriore: dual camera con sensore principale da 48 MP (Sony IMX586) con OIS e apertura f/1.7, secondo sensore da 5 MP con apertura f/2.4 – Camera anteriore: sensore da 16 MP con apertura f/2.0
- Connettività: Dual 4G VoLTE, WiFi 802.11 ac (2.4GHz + 5GHz), Bluetooth 5, GPS/GLONASS, NFC, USB Type-C
- Batteria: da 3.765 mAh con ricarica rapida fino a 18 W (VOOC 3.0)
- Dimensione: 156,6 x 74,3 x 9 mm
- Peso: 185 grammi
Un’estetica da primo della classe | OPPO Reno Recensione
La scelta di dotare lo smartphone di una fotocamera a scomparsa ha permesso agli ingegneri di OPPO di scalzare tutta la concorrenza e proporre agli utenti quello che è a tutti gli effetti lo smartphone più bello nella sua fascia di prezzo. Impressionante il rapporto screen-to-body quasi assoluto con un’elevata ottimizzazione anche della cornice inferiore che spesso riceve un trattamento differente nei competitor. Sul frontale infatti svetta unicamente il bel display OLED da 6,4 pollici protetto da un vetro Gorilla Glass di sesta generazione.
Girando lo smartphone prosegue quel feeling di qualità e cura per il dettaglio; la back cover realizzata in vetro con finitura opaca è quasi un esercizio di stile grazie alla colorazione Ocean Green cangiante (disponibile anche in una bella colorazione Jet Black che però perde queste sfumature) ma soprattutto all’assenza di sporgenze, neppure delle fotocamere. A protezione delle stesse e della superficie vetrosa della back cover, OPPO Reno è stato dotato di un piccolo inserto in ceramica verde molto elegante per tenere la superficie rialzata al fine di evitare graffi involontari.
Il display dalla diagonale così impegnativa non ha permesso un’ottimizzazione superiore ai 156.6 x 74.3 x 9 mm di dimensioni. Nel complesso però ci troviamo di fronte ad uno dei dispositivi con la miglior costruzione in questa fascia di prezzo. A causa di queste dimensioni e dei materiali ricercati utilizzati nella costruzione, il peso complessivo dello smartphone di 185g non è sicuramente da trascurare, a fronte anche di un’elevata scivolosità dovuta alla finitura opaca adottata. Sicuramente consigliato l’utilizzo con la cover in plastica semi-rigida inclusa nella confezione di vendita. Sui lati del dispositivo trovano posto, oltre al tasto di accensione/spegnimento e al bilanciere del volume, il connettore Type-C 2.0 per la ricarica, lo speaker di sistema mono e, fortunatamente, il jack da 3,5mm. Tra l’altro, le cuffie incluse in confezione, hanno una buona resa sonora.
Ottimo display OLED senza essere il miglior pannello in commercio | OPPO Reno Recensione
Il display OLED da 6,4 pollici in 19,5:9 con risoluzione Full HD (1080×2340, 403ppi) è una bella unità con neri profondissimi seppur non sia sicuramente il miglior pannello in circolazione. La copertura dello spazio colore RGB è ottima ma la taratura generale è leggermente troppo satura. Secondo il mio personalissimo gusto mi sento di dirvi che questa sua caratteristica contribuisce ad esaltare l’impatto con il display a tutto schermo ma è indubbio che si perda, in parte, il realismo dei colori. Ottima invece la luminosità in qualunque contesto di luce grazie ai quasi 500 nits di valore massimo, sulla carta non tantissimi ma posso assicurarvi che nell’utilizzo sotto i raggi del sole non mi hanno fatto rimpiangere cifre più alte. Ottimo anche il trattamento oleofobico.
Lo Snapdragon 710 abbinato a memorie veloci è una sicurezza | OPPO Reno Recensione
Non è la prima volta che abbiamo a che fare con lo Snapdragon 710 e anche in questo caso si conferma uno dei processori più riusciti di sempre in casa Qualcomm. Sulla carta non è un processore top di gamma ma in ambito di utilizzo quotidiano le prestazioni non si distaccano di molto, merito della dotazione di OPPO Reno composta da 6GB di memoria RAM LPDDR4 e delle memorie veloci UFS 2.0 da ben 256GB (non espandibili). Le applicazioni come Instagram, Facebook così come la navigazione su Google Chrome si avviano in tempi brevi e la velocità d’esecuzione ed elaborazione è solo un gradino sotto ai top di gamma. Il multitasking, grazie al quantitativo di RAM, è un piacere. Grazie alla presenza dei DRM di livello 1 (Widevine L1) è anche possibile usufruire di Netflix in HD.
Presente sia lo sblocco con il riconoscimento del volto in 2D che lo sblocco con sensore ottico sotto al display che ha bisogno di illuminare la porzione di schermo relativa per poter funzionare. Il primo è davvero immediato e sempre efficiente mentre il secondo sblocca quasi 10 volte su 10 ma in termini di velocità è una tecnologia che si può ancora perfezionare un po’. OPPO ha pensato anche agli amanti del gaming introducendo Game Boost 2.0, l’applicazione che ottimizza prestazioni hardware (spinge il clock di processore e scheda video al massimo) e impostazioni software (esclude fastidi dovuti a notifiche improvvise) per spingere le fasi di gaming dell’Adreno 616 al massimo delle sue potenzialità. La giocabilità è più che buona anche se su videogame più dispendiosi come PUBG non si riescono a raggiungere più di 30 frame al secondo a dettagli massimi.
Fotocamere di qualità per la fascia media ma al di sotto dei top | OPPO Reno Recensione
OPPO Reno è dotato di un modulo fotografico posteriore in configurazione dual composto da un sensore principale Sony IMX586 da 48MP f/1.7 e un sensore secondario da 5MP f/2.4 destinato alla profondità di campo mentre all’anteriore è presente una singola camera da 16MP. La camera principale da 48MP interpola i pixel per foto a 12MP ad alta qualità. Rispetto ad OPPO Reno 10X si sente la mancanza del teleobbiettivo da 13MP e del sensore grandangolare da 8MP.
Al giorno e con molta luce gli scatti sono pressoché impeccabili grazie alla camera principale da 48 MP ed al sensore di profondità da 5 MP che mantengono elevato quantitativo di dettagli catturati. Il bilanciamento del bianco e dei colori in generale è ottimo, anzi forse solo un pelo tendente a temperature giallastre. Autofocus ed esposizione sono al top. Parlando di saturazione, OPPO ha messo a disposizione un’impostazione software per esaltare l’intensità dei colori anche oltre al realistico donando più carattere ai vostri scatti. Sopra la media per la fascia anche gli scatti in modalità ritratto, soprattutto con buona luce poiché, quando questa va a calare, il sensore di profondità fa fatica a staccare il soggetto dalle luci artificiali. Buono anche lo zoom massimo a 10x seppur gli scatti siano pienamente utilizzabili fino a 6-7x.
In notturna verrà in vostro soccorso l’Ultra Night Mode 2.0 che, attraverso la sovrapposizione di più scatti, migliora le situazioni più difficili anche se non sempre si può fare affidamento sulla stessa perché tende ad appiattire molto ombre e luci della scena. In generale la qualità va a calare ma quasi sempre si riescono a portare fuori degli ottimi scatti.
Grazie alla soluzione a pinna di squalo della quale non parlavamo da un po’ nella recensione di questo OPPO Reno, è stato possibile dotare lo smartphone di un’ottima camera anteriore da 16 MP e di un piccolo flash led per selfie ancor più definiti. A proposito, nessun problema riguardo eventuali cadute perché tramite i vari sensori il software, una volta riconosciuta la caduta, bloccherà l’utilizzo della camera anteriore e la chiuderà. Camera anteriore che ha il difetto di accumulare un po’ troppa polvere al suo interno.
I limiti di questa dotazione hardware, che non comprende uno stabilizzatore ottico d’immagine, vengono a galla soprattutto quando si catturano i video (4K 30fps max) che, seppur con una buona definizione e qualità d’immagine, soffrono molto la mancanza di stabilizzazione a 60 fps, mentre a 30fps la situazione migliora.
Connettività senza intoppi, NFC incluso! | OPPO Reno Recensione
Parte telefonica promossa a pieni voti e connettività completa sotto tutti i fronti: presente l’NFC. Il modulo Wi-Fi garantisce l’utilizzo di quasi tutta la banda anche a distanze importanti dal modem, nonostante diverse pareti che, con altri dispositivi, non consentono la connessione. Lo speaker di sistema è purtroppo solo mono (penso si sarebbe potuto adattare un driver per un audio stereo all’interno del modulo a scomparsa) ha un volume decisamente elevato ma carente sulle tonalità basse e anche un pelo metallico. ll reparto connettività è completato da: Wi-Fi 802.11 a/b/g/n/ac, Bluetooth 5.0, A-GPS/GLONASS/BeiDou/Galileo e USB Type-C 2.0.
Speriamo che OPPO continui ad aggiornare | OPPO Reno Recensione
La ColorOS, interfaccia proprietaria di OPPO, non ha mai fatto impazzire particolarmente gli utenti Android al di fuori del continente asiatico, diventando a tutti gli effetti un punto debole dei dispositivi dell’azienda cinese. Con questa nuova ColorOS 6.0, grazie ad un rinnovamento sia estetico che nelle funzionalità, i passi in avanti sono evidenti al punto da diventare un punto di forza. Finalmente nessun problema con notifiche perse o non visibili come accadeva in passato. L’intero sistema basato su Android 9 Pie, aggiornato in questo caso alle patch di sicurezza di aprile, ha un’estetica che personalmente gradisco molto con belle animazioni e ricca di colori, forse anche troppo. La piccola critica a riguardo è da fare alla poca coerenza riscontrata tra forme e colori dei vari menù, icone e toggle rapidi. Presenti un’infinità di personalizzazioni tra cui gestures e l’Always-On Display che però non mostra le notifiche da applicazioni scaricate dal Play Store. Durante le due settimane di test abbiamo ricevuto un aggiornamento del sistema operativo, speriamo OPPO continui su questa strada.
Autonomia da campione | OPPO Reno Recensione
All’interno di OPPO Reno è presente una batteria da 3765 mAh. Nonostante sulla carta non sia un valore così impressionante, Reno è riuscito a stupirmi chiudendo la giornata stress (fatta di tanto cambio celle, uso dati, riproduzione multimediale e registrazione video per “A spasso con…”) con circa il 30% di batteria, utilizzato poi per raggiungere quasi una giornata e mezzo di autonomia complessiva. Presente la ricarica rapida VOOC 3.0 che carica lo smartphone al 100% in circa 1h e 20-30 minuti. Assente, purtroppo, la ricarica wireless.
Tiriamo le somme
OPPO Reno è uno smartphone che sicuramente comprerei come dispositivo personale: bello come pochi e performante in ogni suo aspetto. Al prezzo ufficiale di 499€ trova una sua dimensione ben precisa nel mercato ma purtroppo, anche a causa della fama ancora in fase di crescita del brand nel nostro Paese, soffre la concorrenza di chi è riuscito a proporre, allo stesso prezzo, un processore top di gamma ed un comparto fotografico completato da un sensore grandangolare.
Utopicamente, e solo utopicamente considerando anche solo l’ingresso della polvere nella camera a scomparsa, dotare la variante base di Reno di una certificazione di impermeabilità sarebbe potuta essere la killer feature per regnare indisturbato anche a 500€. Può diventare però un best buy assoluto a fronte di un taglio di prezzo di almeno un centinaio di euro.
Punti a favore
- Esteticamente perfetto
- Ottime prestazioni
- Buone fotocamere
- Autonomia di livello
Punti a sfavore
- Speaker sottotono
- Sensore grandangolare assente
- Prezzo fuori fuoco rispetto al mercato
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