Scopriamo come il Covid condiziona gli allenamenti dei campioni uscenti al Six Invitational 2022, Ninjas in Pyjamas, e non solo
Anche in questo 2022, Ubisoft organizza il torneo ufficiale di Rainbow Six Siege, dall’8 al 20 febbraio pur tra le notevoli difficoltà dettate dall’emergenza Covid, per dar modo agli atleti professionisti di dare sfoggio delle loro abilità in questo videogioco tattico che dopo sette anni dal suo esordio, coinvolge ancora moltissimo giocatori professionisti e appassionati. I tornei di e-sports come questo stanno assumendo ormai il prestigio delle competizioni sportive tradizionali e sono sempre di più gli appassionati che, come spiegato su https://www.bonusfinder.it/gioco-digitale, scommettono regolarmente su questi eventi.
Non è una sorpresa dunque che i brasiliani di Ninjas in Pyjamas, campioni uscenti con un montepremi di un milione di dollari ad accompagnare l’ambito trofeo, siano stati intervistati di recente e abbiano rilasciato alcune dichiarazioni molto interessanti.
In un contesto assimilabile a quanto normalmente siamo abituati a vedere per le interviste ai campioni delle massime categorie del calcio professionistico, le domande affrontano temi quali il significato dell’essere un professionista nel mondo dei videogiochi e quali implicazioni abbia trovarsi ai vertici dopo il Six Invitational 2021, in un contesto pandemico da cui il mondo tenta faticosamente di uscire.
Strategie e approcci alle gare: quali differenze tra professionisti e server pubblici
Dalla voce dei campioni uscenti, apprendiamo che in relazione ai server pubblici il tema prevalente è la voglia di divertimento dei tanti che desiderano semplicemente giocare, senza una continuità o un programma. Il professionista invece pianifica il gioco, con l’obiettivo di ottenere risultati, premi, riconoscimenti economici, fama. Alla base di ogni successo, è necessario un grande lavoro di preparazione e organizzazione.
Alla domanda relativa al loro programma di avvicinamento al campionato 2022 e su quali fossero i miglioramenti auspicati, i campioni hanno risposto che prima di ogni incontro c’è una fase di preparazione su un server per circa due ore, dove studiano la tattica da usare per l’approccio al team avversario.
A fine sessione, dopo il dovuto relax, si analizza quanto successo per meglio comprendere e migliorare o correggere le strategie adottate da entrambi i team.
Si passa poi ad applicare direttamente quanto analizzato in una nuova partita, affrontando un altro team per mettere alla prova correzioni e miglioramenti. Questo avviene quasi tutti i giorni in preparazione dei tornei ufficiali.
L’emergenza Covid ha fatto sì che il torneo si giochi a Stoccolma, in Svezia, mentre prima era previsto nell’altrettanto gelido Canada, a porte chiuse.
L’assenza di pubblico condiziona i giocatori professionisti?
Per i Ninjas in Pyjamas, ma anche per gli altri giocatori professionisti, l’assenza di tifosi è un fattore rilevante, dato che riduce di molto l’impatto emotivo di queste gare generalmente disputate in grandi arene. Loro stessi dichiarano di soffrire per la mancanza del pubblico, tanto che questo elemento ha avuto influenze negative sul loro rendimento sportivo.
Inoltre, hanno anche perso il loro allenatore a causa del Covid, così Andre “BOB” Cardoso ha dovuto sostituire all’ultimo minuto Jair “Mity” Soares, che è andato a fare compagnia ad altri positivi dei team Elevate, Natus Vincere, Team Empire, Furia Esports e Oxygen Esports.
Benché sarebbe stato possibile per regolamento un collegamento da remoto con il proprio coach, i Ninjas in Pyjamas hanno preferito la sostituzione, che tuttavianon ha impedito la loro sconfitta al primo turno contro i Coreani di Sandbox Gaming 1 a 2.
L’ultima domanda ai Ninjas in Pyjamas verteva sul cambiamento nella preparazione al campionato mondiale, a cui partecipano da campioni uscenti.
I giocatori brasiliani sono rimasti molto abbottonati, non volendo rischiare di svelare tattiche o strategie che possano favorire i prossimi avversari, sempre fiduciosi di poter ripetere il successo del 2021.
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