Monolith Soft, a distanza di anni e attraverso periodi di sviluppo lunghi ma non eccessivamente frustranti, pubblica finalmente il suo terzo titolo di una serie recente e tuttavia amatissima: Xenoblade Chronicles 2. Tra Titani, Alberi del Mondo ed Eroi, abbiamo trascorso tantissime ore nel mondo di Alrest, ed è finalmente l’ora di tirare le somme per quello che potrebbe essere l’RPG definitivo su Nintendo Switch
Dopo il successo di Xenoblade Chronicles e Xenoblade Chronicles X, Monolith Soft non poteva certo fermarsi nell’esplorazione di mondi e creature affascinanti come quelle che ha partorito negli ultimi anni. Di RPG così grossi e pieni di elementi c’è sempre bisogno, soprattutto se conditi da meccaniche action in tempo reale che sostituiscano lunghe turnazioni. E’ solo una parte del motivo del successo del franchise in così poco tempo, ma sufficiente per capire come mai e poi mai si poteva rimanere con le mani in mano… soprattutto se tra le mani c’era una console così promettente come Nintendo Switch.
Portarsi dietro nello zaino un mondo di gioco così grande e avventure simili sarebbe stato impensabile fino ad un paio di anni fa, ci voleva Nintendo per dimostrare che era possibile grazie a una tecnologia più innovativa e intelligente che “potente”. A prezzo di qualche compromesso Xenoblade Chronicles 2 è godibile anche sul piccolo tablet della ibrida della Casa di Kyoto, anche se è chiaro che è stato pensato per risaltare sui televisori di casa. Il posto privilegiato per godere appieno delle avventure di Rex e Pyra.
In cima all’Albero del Mondo
In un mondo avvolto dalle nubi, gli umani vivevano assieme all’Architetto, il creatore di tutte le cose, in cima all’Albero del Mondo: il cosiddetto Elysion, sorta di paradiso terrestre. Per una serie di sfortunati e imprevedibili eventi, poi, le cose sono rapidamente peggiorate. L’Architetto ha chiuso la porta di casa e spedito gli esseri umani a vivere nel mondo circostante, sul dorso dei giganteschi Titani, la cui schiena si è rivelata rifugi necessario e improvvisato. Come se non bastasse, dopo secoli di convivenza pacifica tra Umani e Titani, questi ultimi hanno iniziato inspiegabilmente a morire, mettendo a repentaglio anche la sopravvivenza dei primi.
In questo contesto abbastanza drammatico si inserisce poi la vicenda personale del nostro protagonista, Rex. Ragazzo che vive facendo praticamente il palombaro, recuperando tesori sommersi, in compagnia di un Titano amichevole che gli ha regalato la propria schiena come dimora. Un giorno Rex riceve una missione importante dal Presidente Bana della Gilda dell’Argentum: l’uomo vuole che il ragazzo recuperi per lui un tesoro molto particolare in fondo alle nuvole.
Si tratta di Pyra, la ragazza che trovate anche in copertina e che probabilmente vi ricorderete dagli innumerevoli trailer cui Nintendo ci ha bombardato in questi giorni: il destino dei due ragazzi si unisce, mentre esplorano il regno di Alrest e scoprono i misteriosi segreti del passato della loro terra. Una missione che, in una catena di eventi incalzanti e tesi, li porterà a ricercare il leggendario Elysion e a salvare il mondo dalla morte dei Titani.
Fresco, profondo e divertente
Potremmo spendere un’altra mezza giornata a tessere le lodi della trama di Xenoblade Chronicles 2, che con il giusto mix di tensione, drammaticità ma anche scene divertenti riesce a soddisfare un po’ tutte le tipologie di giocatori, senza scadere mai in clichè troppo scontati (un pericolo ricorrente per il genere degli RPG, a livello narrativo). Il secondo punto di forza del nuovo titolo dei Monolith Soft è invece l’esplorazione. Il mondo di Alrest si compone di dieci titani liberamente esplorabili, la maggior parte dei quali dalle dimensioni mastodontiche. E di cose da fare, anche se non vogliamo stare semplicemente a gironzolare qua e là senza una meta, ce ne sono tantissime.
Della trama si rischia di dimenticarsi in fretta quando possiamo dedicarci al grinding, al reperimento di preziose risorse e punti esperienza con cui potenziarci, o alle tante missioni secondarie ottenibili dagli abitanti degli insediamenti umani sui dorsi dei Titani. Missioni secondarie che, per una volta, non consistono semplicemente nel “vai dal punto A a quello B” nè in “uccidi tot mostri e poi torna da me che ti do un biscotto”. Attraverso di esse, mediante storie credibili, verremo a conoscenza di usi e costumi di determinate popolazioni, nonchè di retroscena sui personaggi del nostro party. Senza contare che proprio grazie alle missioni secondarie saremo costretti ad esplorare i dorsi dei titani in ogni anfratto.
Appagante anche il sistema di combattimento, riproposto nella modalità con autoattacchi continuativi e il supporto del giocatore per il posizionamento del party sul campo di battaglia e l’attivazione della abilità speciali dei combattenti. Questo significa che, al momento dell’apparizione di un nemico, i nostri personaggi si fionderanno all’attacco e che noi dovremo dirigerli sfruttandone il potenziale al massimo, in base alle possibilità di ciascuno. Soprattutto si rivela vincente l’introduzione delle meccaniche legate ai Ductor e Gladius, ovvero, rispettivamente, i personaggi attivi del party e quelli di supporto. I primi sono in grado di far risuonare i cristalli nucleici, per risvegliare i Gladius al loro interno: degli esseri straordinari che conferiscono al personaggio vincolato delle abilità extra ed un determinato potere elementale.
Xenoblade Chronicles 2, il verdetto della recensione
Xenoblade Chronicles 2 ha richiesto un po’ di attesa, ma è il titolo che farà la felicità degli amanti degli RPG su Nintendo Switch, sbaragliando tutta la concorrenza. Longevo, profondo, divertente, dal sistema di combattimento appagante (quando riusciamo a padroneggiarlo adeguatamente), Xenoblade offre una storia interessante ma a tratti drammatica, e riuscirà insomma ad accontentare un po’ tutti i palati all’interno di quel genere, mai fiorente come in questi anni, dell’RPG in salsa action. Vi consigliamo di gustarlo prevalentemente sul televisore di casa, anche se pure in modalità portatile l’offerta proposta non è da trascurare.
Punti a favore
- Trama interessante
- Gameplay rinnovante e funzionale
- Mondo di gioco incredibilmente vasto
Punti a sfavore
- In modalità portatile perde un po' di fascino
- Il combattimento va adeguatamente studiato
- Le missioni secondarie di tanto in tanto si fanno ripetitive
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