Puntuale come un orologio svizzero, ecco WRC 9, il nono capitolo della popolare serie di corse sviluppata da Kylotonn, vediamo come se la cava in questa recensione
Il mondo dei giochi di corse è da sempre uno dei più floridi dell’intera industria. Il mercato presenta titoli per tutte le esigenze, che si tratti dell’utenza più casual o degli appassionati di corse simulative. L’ambiente del rally, in questo senso, rappresenta una vera e propria miniera d’oro per gli sviluppatori, come vedremo nella recensione di WRC 9, l’ultimo capitolo della popolare serie iniziata nell’ormai lontano 2001 per i ragazzi di Evolution Studios e passata, dopo molte vicissitudini, ai francesi di Kylotonn.
È sempre difficile innovare un prodotto che deve rispettare per forza di cose alcune modalità prestabilite. Si tratta, del resto, di opere dalle possibilità limitate in quanto all’offerta ludica. Questo non deve trarre in inganno, però: i ragazzi di Kylotonn sono stati in grado di variare sufficientemente l’esperienza quel tanto che basta per soddisfare anche chi non vive nel mondo delle corse e si approccia a questo tipo di prodotti per la prima volta.
Una serie internazionale
La serie di WRC ha sempre avuto una storia molto complessa. Nel corso degli anni la serie ha visto numerosi sviluppatori alle redini del progetto. Iniziata nel 2001 con gli inglesi di Evolution Studios, ha ricevuto poi una brusca interruzione fino al 2010. Da quell’anno in poi è stata l’italiana Milestone a pubblicare ben quattro nuovi capitoli. Dal 2015, però, sono proprio i ragazzi di Kylotonn, stanziati in Francia, ad aver mandato avanti il bolide e già dall’anno prossimo sarà Codemasters ad occuparsi dei prossimi giochi.
Proprio come il mondo del rally, insomma, WRC è una serie dal sapore decisamente internazionale. Il nono capitolo propone al giocatore di vivere la carriera di un pilota in erba che dovrà farsi largo a suon di derapate in un ambiente molto competitivo. Oltre a questo, ovviamente, non mancano altre modalità dalla fruizione più immediata, come, soprattutto la modalità online. Il pacchetto, insomma, è decisamente completo. Ma sarà anche divertente?
Scopriamo assieme in questa recensione di WRC 9 se il team di sviluppo è riuscito a tenere alto lo stendardo della serie.
La carriera prima di tutto – Recensione WRC 9
La modalità single player di WRC 9, come vedremo in questa recensione, è abbastanza corposa. Gli sviluppatori non hanno introdotto moltissime novità rispetto al passato, limitandosi ad apportare alcune aggiunte minori in termini puramente quantitativi. Il campionato del mondo fa il suo ritorno, con l’aggiunta delle piste in Kenya, Giappone e Nuoza Zelanda (come saprete, quest’anno non si sono tenute competizioni a causa della pandemia ancora in atto). Non abbiamo registrato particolari novità: sono presenti tutte le categorie, dalla classe regina, passando per WRC 2 e 3 e ovviamente WRC Junior.
Non mancano alcune modalità minori, come le Sfide, alcune prove da superare in specifiche condizioni, perlopiù temporali, e le modalità in cui esercitarsi con il modello di guida, ovvero l’Area Test e l’Allenamento. Il fulcro principale del single player, però, è la modalità Carriera. Essa non apporta sostanziali novità e prevede di gareggiare con il nostro pilota, partendo dalla categoria WRC Junior fino ai gradi più alti di competizione. La sua particolarità consiste in una corposa sezione gestionale nella quale dovremo compiere alcune decisioni molto importanti riguardanti il nostro team e il nostro calendario.
La modalità Carriera è scandita sulla base di settimane durante le quali dovremo scegliere le attività da svolgere, che si tratti di competizioni in condizioni atmosferiche estreme, o della partecipazione ad un rally. Potremo decidere quali tipi di tecnici assoldare nel team in base alle loro caratteristiche e talvolta dovremo rispettare alcune condizioni imposte dalla nostra scuderia. La riuscita delle gare cui prenderemo parte influenzerà il morale del nostro team e i nostri rapporti con il partner commerciale. La ripetizione ciclica degli eventi rende la modalità Carriera particolarmente assuefacente, anche grazie alla possibilità si sbloccare nuove abilità personali per il nostro pilota. Progredire fino ai ranghi più alti del mondo del rally è molto soddisfacente e farà la felicità degli appassionati.
Un modello di guida riflessivo – Recensione WRC 9
Quando si passa al modello di guida di WRC 9, è bene specificare che non ci troviamo di fronte ad un titolo pienamente simulativo. Il prodotto di Kylotonn si permette qualche virata verso l’arcade, soprattutto per quanto riguarda l’impatto della macchina con gli ostacoli ed i conseguenti ribaltamenti. WRC 9 permette di tornare in pista dopo incidenti che nella realtà sarebbero fatali, e la simulazione dei danni è comunque permissiva nei confronti dei giocatori più spericolati.
La fisica dell’auto, comunque, è più che discreta, soprattutto quando ci troveremo a guidare in condizioni avverse o con la macchina pesantemente danneggiata. È in questi frangenti che WRC 9 diventa particolarmente divertente, visto che ci obbliga a ponderare con cura ogni spinta sull’accelleratore e ogni sterzata sul manubrio. Anche la fisica degli oggetti è davvero buona, con una discreta interazione fra il veicolo e l’ambiente circostante, compresi cespugli e cartelli stradali.
Una musica drammatica – Recensione WRC 9
Sappiamo bene che l’accompagnamento musicale non è esattamente il punto forte di titoli come questo, ma perché la colonna sonora di WRC 9 è così drammatica? Durante la nostra prova abbiamo provato parecchia tensione nel menu principale della modalità Carriera, anche se stavamo soltanto decidendo quando posizionare la giornata di riposo. Il compositore delle musiche forse non viveva un periodo particolarmente brillante della sua vita, perché il particolare connubio di musica ambient ed elettronica sarebbe stato perfetto per un thriller.
Scherzi a parte, i brani di qualità non mancano, anche se alcuni ci sono sembrati fuori posto con la direzione artistica. Il comparto tecnico, in effetti, è di buon livello, soprattutto per quanto riguarda il sistema di illuminazione e gli splendidi riflessi delle vetture e delle superfici d’acqua, apprezzabile soprattutto nelle gare notturne. La varietà di ambienti è molto alta, e si spazia da afosi deserti alle montagne gelate della Svezia, senza disdegnare alcune località più mitteleuropee.
Il motore grafico di WRC 9, tuttavia, ci è sembrato un po’ più pesante del previsto e potrebbe comportare più di qualche problema su alcune configurazioni di qualche anno fa. Non abbiamo registrato particolari miglioramenti rispetto alla scorsa edizione, ma siamo incappati spesso in qualche crash ed in qualche sporadico calo di frame rate, altrimenti incollato ai sessanta fotogrammi al secondo stabili.
Un semplice more of the same
Insomma, come avrete capito dalla recensione di WRC 9, il nuovo titolo dedicato al mondo del rally non è affatto male, ma soffre di un problema di forma tipico dei prodotti di questo tipo. La sua cronica mancanza di novità finisce per farci domandare se sia davvero necessario proporre annualmente un episodio che non includa sostanziali miglioramenti.
La modalità Carriera è molto divertente, così come il sistema di guida è solido e capace di rappresentare una sfida senza risultare troppo punitivo per il neofita. Ci chiediamo, però, se chi possiede già il precedente titolo debba davvero prendere in considerazione l’acquisto di WRC9. In fondo, però, vale per qualsiasi titolo di guida, o quasi.
Cosa ne pensate della sere di Kylotonn? Fatecelo sapere nei commenti e rimanete sulle pagine di tuttoteK per ogni notizia sui vostri titoli preferiti.
Punti a favore
- Offerta completa e solida
- Ottimo modello di guida
- Buon comparto tecnico
Punti a sfavore
- Poche novità rispetto al passato
- Qualche crash di troppo su PC
- Comparto sonoro fuori luogo
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