Dopo aver concluso la campagna di Arise: A Simple Story, siamo pronti a tirare le somme dell’avventura targata Piccolo Studio nella nostra recensione
Arise: A Simple Story è il primo titolo di Piccolo Studio, un team spagnolo che ha operato per ben 20 anni nell’ambito delle pubblicità . I componenti dello studio hanno da sempre sperato che, prima o poi, un loro videogame vedesse la luce e, quindi, hanno iniziato a mettere su un’equipe di giovani talenti e veterani del settore per far avverare tale sogno.
Da questo è nato Arise: A Simple Story, un’avventura che ci ha fatto riflettere, sorridere ed emozionare più volte nel corso della breve campagna. Dunque, non perdiamoci in chiacchiere e diamo il via alla recensione completa!
Poesia in movimento – Recensione Arise: A Simple Story
La trama di Arise: A Simple Story non è chiara fin dalla prima cinematica, ma si intensifica nel corso dei 10 capitoli che la compongono. Il titolo prende vita in un manto innevato nel quale è presente unicamente il nostro protagonista: un’anziano norreno. Tale scenario rappresenta una sorta di menù che ci permette di proseguire con i capitoli. La selezione dei livelli è molto interessante dato che, attraverso un tasto (quadrato nel caso di PS4), il personaggio principale farà innalzare una scultura di neve dal nulla, la quale rappresenta il ricordo più caratteristico sul quale sarà incentrato quel capitolo.
Già dal primo livello inizieremo a capire la natura del viaggio che intende compiere il protagonista e l’origine degli scenari che saremo chiamati a percorrere. Infatti, qualsiasi cosa che ci circonda è derivato dai ricordi dell’anziano. Il tutto diventa chiaro una volta che ci imbattiamo nelle prime statue che raffigurano lui e una giovane ragazza nella propria infanzia e, andando avanti nell’avventura, ne troveremo molte altre. Tutto ciò rappresenta la vera e propria narrazione del titolo che viene coronata dai ricordi.
I ricordi sono i “collezionabili” dell’opera e li ritroveremo in giro per gli scenari, spesso in luoghi abbastanza angusti e non facili da rintracciare. Questi ultimi sono sostanzialmente delle sfere luminose che, una volta prese, andranno a sbloccare delle immagini che raccontano istanti di vita del protagonista, facendoci intendere le vicende in modo più semplice anche se di per sé sono già molto chiare.
Plasmiamo il tempo – Recensione Arise: A Simple Story
Arise: A Simple Story è sostanzialmente un platform che ha come epicentro il controllo del tempo. Sì, perché attraverso l’analogico destro saremo in grado di mandare avanti o indietro quest’ultimo con conseguenze sullo scenario e non solo. Tutti questi mutamenti non influiscono solo su uno striminzito lasso di tempo, ma addirittura (in alcuni livelli) consistono in veri e propri cambi di stagione.
Vedere delle passerelle innalzarsi con il livello dell’acqua grazie allo scioglimento dei ghiacciai in primavera o i girasoli cambiare direzione seguendo il sole (oltre a rendere il tutto più divertente e colorato) dona un’armonia pazzesca al titolo di Piccolo Studio. Tutte queste sezioni sono basate su salti e sull’azzeccare il tempismo giusto, una formula molto ricorrente ma arricchita dai suddetti cambiamenti temporali.
Procedendo con l’opera scopriremo nuove meccaniche, come l’utilizzo del rampino o la possibilità di poter fermare il tempo in modo da sfruttare un determinato oggetto in modo da superare gli ostacoli che si parano davanti al protagonista. È presente anche la meccanica dell’arrampicata (che ci ha ricordato quella dei primi Assassin’s Creed), oltre ad ulteriori utilità date dal controllo del tempo che non vi elenchiamo per evitare spoiler.
Il lato gameplay di Arise: A Simple Story è davvero molto riuscito e ben pensato. Anche se la base rimane sempre il controllo del tempo, la differenza tra gli scenari che sono legati allo stato d’animo del personaggio principale riesce a rendere variegata e sempre coerente la meccanica, aggiungendo spessore e colorito alle fasi platform, le quali risultano sempre azzeccate e mai sottotono.
Romantico – Recensione Arise: A Simple Story
Se avessimo solo un aggettivo per descrivere Arise: A Simple Story, sarebbe “emozionante”. La fatica dello studio spagnolo si è tramutata in un’opera artistica davvero notevole, la quale analizza la vita in ogni suo aspetto. Questa “semplice storia” rappresenta un viaggio che innegabilmente viene assorbito dal giocatore stesso, il quale è trasportato da ciò che vede e ascolta.
Tutto ciò che che abbiamo il piacere di osservare è pulito, essenziale e ogni location è realizzata in modo fantastico. Ciò che vediamo è (come abbiamo detto in precedenza) motivo d’incredibile immersione insieme alle musiche. Ogni luogo che ci circonda è poetico, armonioso e riesce a farci intendere pienamente il morale dello stremato protagonista attraverso elementi, luci e colori. Passeremo da luoghi circondati dalla natura in piena primavera, con elementi dello scenario molto più grandi di quanto ci potremmo aspettare, che rappresentano gli ingenui ricordi del protagonista nell’infanzia. Tuttavia percorreremo anche location rocciose e in rovina, fortemente alterate dai suoi sentimenti in quel momento.Â
Le musiche che fanno da sottofondo al nostro viaggio sono magnifiche. Basate sul pianoforte e violini, riescono a modificare il nostro stato d’animo, strappandoci un sorriso nei momenti sì e lasciandoci a bocca aperta o con un senso di vuoto nelle fasi più amare. In alcune sezioni le melodie aumentano gradualmente per farci apprezzare (o no) ciò che sta per succedere, una chicca da pelle d’oca.
Tiriamo le somme
L’avventura che Arise: A Simple Story ci permette di vivere, dura una manciata di ore ma è incredibilmente emozionante. I tasti toccati dagli sviluppatori nel processo di creazione di quest’opera sono sia dolci che amari. Il titolo è riuscito ad attirarci in un vortice di emozioni davvero unico. La vita di ognuno di noi è caratterizzata da sconfitte e sofferenze le quali, però, fanno da base solida a tutti i momenti felici e alle vittorie nelle quali speriamo sempre.
Arise è riuscito a rendere nostra la storia composta dai ricordi del vecchio norreno, fatta di momenti bui e rivalse. Piccolo Studio è stato capace di farci emozionare più volte nel corso della sua prima avventura, lasciandoci con un sorriso e un senso di vuoto al termine di quest’ultima. Allo stesso tempo, però, ci ha fatto pensare (e tanto) a come il cerchio della vita si concluda restituendoci tutto ciò che ci ha sottratto.
Punti a favore
- Comparto grafico armonioso
- Colonna sonora stupenda
- Fasi platform divertenti
- Trama intensa ed emozionante
Punti a sfavore
- Prezzo leggermente alto
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