Dal passato torna Final Fantasy XII: in una versione che parte dell’originale ma che sa come non rimanere indietro. Rispetto, amore e qualità: gli ingredienti di una grande remaster
Quella di Final Fantasy è una saga che negli ultimi anni è tanto amata quanto criticata, soprattutto dagli appassionati storici che non hanno apprezzato le evoluzioni più lineari o action. Final Fantasy XII era ed è un capitolo al limite tra passato e futuro, probabilmente il più coraggioso fra tutti con la sua anima a metà tra il classico ATB e l’azione in tempo reale: una scelta che ha portato a far evolvere il gameplay in direzioni innovative. Questa scelta aveva pagato all’epoca e, scusate l’anticipazione, ha da dire ancora di più oggigiorno, grazie ad una serie di miglioramenti e aggiunte.
The Zodiac Age: non premere quel tasto
Come di certo saprete, uno degli elementi fondamentali di Final Fantasy XII The Zodiac Age (da qui in avanti solo The Zodiac Age) è il sistema di combattimento legato al gambit: un insieme di regole date ai personaggi e impostabili liberamente dal giocatore. In una struttura del tipo: se alleato ha meno del 50% degli HP, usa energia. Se nemico debole a fuoco, usa fire. E via dicendo.
La parte iniziale della regola va acquistata in appositi negozi, la seconda parte, ovvero l’azione da eseguire, viene scelta tra quelle utilizzabili dal personaggio. Questo sistema permette di creare strutturate tattiche per far sì che i personaggi siano pronti per le battaglie che stanno per affrontare. Lo scopo di questo tipo di gioco è lasciare l’intelligenza artificiale a fare il proprio lavoro seconde le direttive da noi assegnate: se abbiamo creato una buona tattica, con un equilibrato livello di cure e di attacchi, usciremo vincitori dagli scontri. Una cosa è certa: non c’è nulla di più soddisfacente di vedere la propria squadra abbattere un boss colpo dopo colpo, vedendo i propri personaggi che subiscono grandi danni, o addirittura vanno k.o., ma che si riprendono immediatamente grazie al nostro mago curatore o ad un oggetto utilizzato tempestivamente.
Forse per alcuni potrebbe risultare poco interessante non dover premere alcun tasto durante i combattimenti. Va detto che non si possono creare tattiche che coprano ogni eventualità (dopotutto gli ordini del gambit sono in numero limitato) quindi ci ritroveremo spesso ad eseguire qualche aggiustamento manuale durante i combattimenti. Inoltre non vi è alcun obbligo nel gambit. Se lo si desidera, lo si può ignorare completamente e dare ad ogni personaggio ogni singolo comando: in questi casi, il classico comando attacca verrà reiterato in maniera automatica e solo oggetti e magie richiederanno, giustamente, di essere riselezionati ad ogni utilizzo.
La verità però è che il divertimento risiede proprio nel gambit e nella soddisfazione di aver impostato una giusta tattica.
Final Fantasy The Zodiac Age: di che segno sei?
In The Zodaic Age una delle rivoluzioni più importanti, rispetto alla versione PS2 arrivata in Europa undici anni fa, è la presenza di dodici classi. Ogni classe, legata ad un segno zodiacale, limita l’evoluzione dei personaggi e permette di dare ad ognuno uno scopo ben preciso. La libertà, ad un certo punto del gioco, arriva con la selezione di una seconda classe. Possiamo quindi combinare un esile mago bianco con il robusto cavaliere o puntare tutto sulla magia unendolo al distruttivo mago nero. Nella mia prova, per questioni di tempo, non ho voluto né potuto perdere troppo tempo a ragionare sulle combinazioni di classi e, fatta qualche unione che avevo preprogrammato, mi sono ritrovato ad assegnare in modo quasi casuale le ultime classi rimaste libere. Questo dimostra una cosa importante: non ci sono combinazioni realmente scorrette o che rischiano di bloccare l’avanzamento. Ogni combo funziona e porta i propri vantaggi.
Ogni classe ha una propria scacchiera: un insieme di caselle che rappresentano le capacità del personaggio (nell’utilizzo di equipaggiamenti o di magie) e che vanno acquistate con i Punti Licenza acquisiti sconfiggendo i mostri. Quando scegliamo la seconda classe e otteniamo una seconda scacchiera, tutte le caselle già sbloccate sulla prima saranno sbloccate sulla seconda: ciò permette di arrivare più rapidamente a caselle lontane.
Come in ogni buon jRPG, perderete di certo ore a controllare le vostre scacchiere e a programmare la prossima casella da acquistare. L’evoluzione dei personaggi è elaborata e divertente da gestire e seguire.
Ogni classe avrà una specifica arma (tra bastoni, archi, katane, mazze, asce, lance, spade, fucili…) e una specifica tipologia di equipaggiamento (leggero, pesante, magico) a cui si aggiungono accessori con effetti speciali da sfruttare nei momenti più opportuni. Il giusto equipaggiamento porta alla vittoria.
The Zodiac Age: si scende in campo
Quando la vostra squadra sarà pronta, non dovrete fare altro che scendere in campo e affrontare l’avventura che vi si para di fronte. The Zodiac Age ci propone una gran quantità di regioni divise in grandi zone esplorabili liberamente. Nelle varie aree incontreremo i nemici, perlopiù mostri vari, vedendoli da lontano e iniziando il combattimento nel momento in cui saremo a portata: nessuna transizione, a differenza dei più classici capitoli. Ogni zona sarà carica di tesori che conterranno guil (la moneta di gioco), oggetti ma anche equipaggiamenti e abilità varie: al pari dei nemici, i tesori riappaiono velocemente e possono essere raccolti più e più volte, anche se ovviamente, questo comporta tante ricompense ma di scarsa qualità.
Come abbiamo già detto, si combatte con le armi e con le magie, ma ci sono altre capacità nascoste dentro i nostri personaggi. Nel mondo di Ivalice, il continente in cui vivremo le nostre avventure, esiste il Mystes: una sorta di forza magica motore di tutto ciò che non è mondano. I personaggi possono attingere a delle cariche Mystes (sempre da acquisire con le scacchiere) per lanciare attacchi speciali o invocare aiuto.
Gli attacchi speciali sono chiamati Apoteosi e attivano una sequenza in cui tutta la squadra, a seconda delle cariche a disposizione di ogni personaggio in campo, esegue attacchi con spettacolari filmati: il nostro compito e di selezionare il successivo attacco. Ogni attacco consuma le cariche Mystes e finite le cariche l’Apoteosi si conclude, a meno di non avere un po’ di fortuna e ottenere delle cariche bonus. Tutta questa sequenza è a tempo, quindi dovremo premere il più rapidamente possibile i tasti per non concludere troppo presto i nostri attacchi.
La seconda capacità è l’invocazione: nel corso del gioco, sconfiggeremo dei boss particolari che ci concederanno i loro poteri. Potremo quindi invocarli al nostro fianco e sfruttare le loro capacità peculiari. Inoltre, a differenza della versione PS2, potremo impartire loro ordini diretti.
L’esplorazione è godibilissima grazie soprattutto alla possibilità di giocare in modalità accelerata. Premendo il tasto L1 potremo muoverci e combattere al doppio della velocità: è sicuramente un’opzione graditissima che rende più leggero il proseguimento nel gioco. Io l’ho utilizzata costantemente senza mai stancarmene: ovviamente se si decidesse di giocare senza gambit sarebbe un po’ troppo difficile gestire i combattimenti a questa velocità. È possibile anche muoversi al quadruplo, ma è un’opzione che è da relegare alla più lente e facili fasi di grinding (ovvero di allenamento della squadra). Affrontare una zona sconosciuta al 400% significa morire in pochi secondi senza nemmeno accorgersene. Un’altra opzione graditissima è la mappa in sovrimpressione (attivabile con L3) che ci fa orientare senza dover interrompere il gioco.
Sarà quindi sempre divertente e rapido muoversi nel mondo di gioco e combattere grazie alle nuove aggiunte presenti in The Zodiac Age.
The Zodiac Age: mancano solo i droidi
Le ambientazioni con la loro varietà e la storia con la sua epicità e personalità non sono cambiate rispetto a undici anni fa. Forse i personaggi di Final Fantasy XII non sono quelli rimasti maggiormente nei cuori dei giocatori, ma la narrazione del gioco funziona e ci permette di avere ben chiaro lo scopo di ogni azione e ogni passo da noi compiuto. I nemici stessi non sono completamente cattivi e relegano più in una zona grigia: io per primo non riesco a dire che una certa figura fosse malvagia. Certo, tutto quanto profuma un po’ troppo di Star Wars: un giovane ragazzo senza famiglia che proviene da una zona desertica si ritrova a salvare una principessa della resistenza insieme ad un pirata dei cieli e al suo partner animalesco mentre una forza magica viene perturbata e un impero malvagio avanza nella sua conquista brutale di regni e popoli.
In ogni caso, è sempre bello immergersi nei deserti, nelle foreste e nelle città di The Zodiac Age. A livello tecnico è stato fatto un buon lavoro e non ci sono problemi di alcun tipo da dover segnalare. Ovviamente, quando la base è un gioco PS2, una remaster non può fare miracoli, ma un gioco di questo tipo non deve e non può attirare gli sguardi per il puro numero di poligoni o la risoluzione delle texture. Tutto questo è, però, nella sua forma migliore: il filtro antialiasing funziona a meraviglia, non viene perso un singolo frame e i caricamenti sono stati sensibilmente accorciati.
Quello di The Zodaic Age è un bel mondo, vivo e vario: divertente e intrigante anche dopo molto tempo, forse ancora di più.
The Zodiac Age: dopo la storia
Seguire la storyline principale, però, non è l’unico nostro obbiettivo. Nel corso del gioco potremo cimentarci in una serie di caccie (piccola anticipazione, è in lavoro una serie di guide con video e consigli, rimanete sintonizzati, mi raccomando). Le caccie consistono in scontri unici contro nemici più forti del normale: i ricercati. Un’attività utile non solo al completismo ma manche all’ottenimento di risorse, soprattutto guil.
Inoltre è possibile cimentarci anche in una modalità completamente nuova: la modalità sfida. Ci ritroveremo coinvolti in una serie di scontri a ondate in cui dovremo sopravvivere il più a lungo possibile.
Inoltre, dopo aver completato il gioco, potremo accedere ad un nuovo gioco +: una versione facile di Final Fantasy XII, in cui i personaggi partono già ad alto livello.
The Zodiac Age: a chi è rivolto questa remaster?
Con i remaster i dubbi sono sempre: ma se io ho già giocato a questo videogame? Oppure: non è un gioco troppo vecchio per proporlo oggigiorno? Il giocatore moderno può apprezzarlo?
The Zodiac Age è un gioco assolutamente consigliato a chi, per qualsiasi motivo, se l’era perso all’epoca soprattutto se apprezza i jrpg. Anche per chi spesso si ritrova a dover rinunciare a giochi di questo tipo poiché non avrebbe la possibilità di dedicare cento e più ore solo per la storia principale, The Zodiac Age è la scelta giusta. La modalità accelerata permette di superare in scioltezza le aree più grandi e le fasi di grinding più lente e noiose. Inoltre, in The Zodiac Age è stato introdotto il salvataggio automatico al passaggio di ogni area, quindi anche i più distratti non rischieranno di perdere ore e ore di gioco.
Nella mia esperienza, ho completato il gioco in una quarantina di ore esplorando abbastanza bene le aree e mantenendo la squadra livellata il giusto. Inoltre, non è un gioco che dia la sensazione di essere vecchio e poco fruibile ai giocatori abituati ai giochi d’oggi, dando per scontato di non odiare il genere.
Per tutti coloro che, invece, avevano già spolpato la versione originale, Square Enix propone tutta una serie di migliorie e extra che rendono ancora più tattico il gioco e spingeranno gli esperti a ricalibrare le loro conoscenze con le nuove dodici classi. Aggiungiamo le due nuove modalità (sfida e new game +) e anche loro potranno avere contenuti completamente nuovi.
Final Fantasy XII The Zodiac Age è quindi un titolo di qualità altissima, dai grandi contenuti e che rispetta i giocatori proponendosi nella migliore forma possibile snellendo tutto ciò che sarebbe potuto sembrare troppo lento o poco fruibile oggigiorno. Tutte le SH sono avvisate: è così che si ripropone un gioco vecchio di una decade.
Punti a favore
- Tutta la qualità del passato
- Aggiunte che rendono più profondo e interessante il gioco
- Snellimento della struttura con nuove opzioni
Punti a sfavore
- Storia e personaggi non sono i migliori della saga
Cristhian Greco
17 Luglio 2017 alle 10:59Davvero una review completa e obbiettiva. Si riesce a respirare l’aria di Final Fantasy, oltre al fatto che mi sono sentito trasportare indietro di un decennio. Spero che le “nuove leve” possano mettere da parte i titoli che accompagnano per mano il videogiocatore e si godano questo jrpg che ha molto da dire anche a distanza di anni!