La recensione di oggi, inserita nell’appuntamento Rigiocando, ha come protagonista C’era una Volta, gioco di carte di narrativa e creatività della Atlas Games
Siamo al secondo appuntamento con Rigiocando, la rubrica che vi porta alla scoperta delle piccole perle ludiche del passato. Il nostro protagonista di oggi è C’era una Volta, il gioco di carte prodotto dalla Atlas Games che spinge i giocatori a far viaggiare la fantasia. Pubblicato nel 1997, il gioco ha riscontrato subito un grande successo, vincendo numerosi premi di settore e dando vita a ben sette espansioni. Noi lo abbiamo rigiocato per l’occasione, nella sua nuova edizione italiana con splendide illustrazioni di Omar Rayyan (celebre illustratore di Magic: The Gathering). Siete pronti a riscoprire con noi il fascino di questo gioco senza tempo?
La Struttura del Gioco | Recensione C’era una Volta
Lo scopo di C’era una Volta è raccontare una fiaba ai propri avversari seduti al tavolo. Più la fiaba è complessa, sensata e affascinante, maggiori sono le possibilità di vittoria. All’inizio del gioco, a ogni partecipante vengono date una carta Lieto Fine e un numero variabile di carte Racconto, che dipenderà dal numero di giocatori. Poi si gira una carta, si sceglie a quale giocatore essa somigli o possa essere ricondotta (per impressioni, caratteristiche e così via) e il gioco comincia da lui. Egli dovrà narrare una storia che, in una serie di passaggi, conduca al suo Lieto Fine. Le carte Racconto che ha in mano saranno i punti fissi, gli elementi che dovranno comparire nella sua storia.
Ogni volta che nominerà uno di questi elementi, potrà mostrare la carta corrispondente e procedere con il racconto. Ma, e qui viene il bello del gioco, egli non sarà il solo a poter aggiungere elementi alla sua storia. Gli altri giocatori, infatti, potranno inserirsi nel racconto ogni volta che il Narratore nominerà un elemento del quale loro possiedono la carta. O attraverso delle carte speciali, chiamate Interruzione, che permettono di inserire nuovi elementi alla storia. In entrambi i casi, chi si inserisce potrà prendere il controllo del racconto e cercare di farlo deviare verso il proprio Lieto Fine, almeno finché un altro dei giocatori non riuscirà a inserirsi a sua volta.
Vince il giocatore che riesce a terminare tutte le carte che ha in mano e a concludere la storia con il suo Lieto Fine. Ma attenzione: è necessario che la storia abbia un senso logico, e che non si perdano dettagli lungo il cammino. Se ad esempio il racconto si svolge in mezzo al mare, non si possono far comparire castelli, principi e cavalli a meno che prima non si sia menzionata un’isola o un continente. Elementi che, neanche a dirlo, aiuteranno gli altri giocatori a unirsi al racconti. Più la storia è sensata, ricca di dettagli e coerente, maggiore sarà il divertimento al tavolo.
Le Espansioni | Recensione C’era una Volta
Negli anni, il gioco sì è arricchito di sfumature, fino ad arrivare a una Terza Edizione riveduta e ampliata e a ben 7 espansioni. Ciascuna delle espansioni introduce nuovi elementi al racconto, fondendo tradizioni fiabesche di culture differenti in un calderone di creatività e potenzialità narrativa. Dai racconti del mare a quelli sui cavalieri, dalle favole di Fedro ed Esopo ai miti celtici sulle fate e sulle creature magiche del sottobosco, la scelta è davvero ampia. Il risultato, è la possibilità di narrare storie sempre più ricche e complesse, in un’esperienza di gioco collettiva capace di rimanere impressa nel cuore dei giocatori.
Per questo appuntamento con il Rigiocando, noi abbiamo giocato la Seconda Edizione di C’era una Volta, accompagnata dall’espansione italiana Storie di Maghi, Cavalieri e Magie, che racchiude Seafaring Tales, Knightly Tales ed Enchanting Tales.
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Le nostre impressioni sul gioco | Recensione C’era una Volta
Il cuore di C’era una Volta è la narrazione di fiabe improvvisate intorno a un tavolo, raccontate nel modo più avvincente possibile. Ed è una delle meccaniche dei più intriganti e appassionanti che ci siano mai capitate tra le mani. Il clima di complicità nella sfida che si crea al tavolo è infatti il clou di questo gioco: la competizione in C’era una Volta è minima, relegata a un livello più personale che collettivo. Prevale la volontà comune di narrare una bella storia, di nutrire con le proprie idee e impressioni un’immaginario che si è fatto d’un tratto condiviso.
Mentre rigiocavamo questo titolo per la recensione, ci siamo accorti che sul tavolo fremeva il brivido della creazione, la consapevole complicità del dar vita a qualcosa di bello tutti insieme. Forse è proprio per questo che C’era una Volta è, ad oggi, uno dei giochi che rigiochiamo più volentieri. Perché ci riporta a quelle impressioni di poeticità e che solo una bella storia, narrata intorno a un tavolo di amici, riesce a trasmettere.
Leggero nelle regole e dunque veloce da imparare e da giocare, C’era una Volta è il gioco perfetto per le feste, per le serate tra amici e per quelle in famiglia. Il fatto che siano i giocatori a inventare le storie lo rende, ovviamente, altamente rigiocatile e sempre diverso, e vi ritroverete a tornarci spesso, in cerca di quel brivido creativo che citavamo poc’anzi. Provare per credere dunque, ma siate preparati: può creare dipendenza.
P.s Appassionato di fiabe? Hai provato Disney Villainous? Trovi qui il nostro articolo di approfondimento!
Dettagli tecnici
- Tipologia:Â Gioco di Carte per Famiglie
- Autore:Â Kelly Olmstead, Andrew Rilston, James Wallis
- Editore: Atlas Games
- Distribuito in Italia da:Â Raven Distribuzioni
- Durata:Â 20-40 minuti
- Giocatori: da 2 a 6
- Età : 8+
- Prezzo in Italia: 25€
- Gioco da tavolo
Punti a favore
- Stimolante e Creativo
- Adatto a tutte le etÃ
- Rapido e giocabile ovunque
- Sempre diverso e altamente rigiocabile
Punti a sfavore
- Regole non sempre sufficienti a risolvere i dubbi
- Richiede un gruppo affiatato per dare il meglio
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