Bentornati all’appuntamento dedicato agli anime e al loro raffronto con i manga: oggi vi presentiamo Vampire Knight, di Matsuri Hino
La figura del vampiro occupa la letteratura ormai da decenni, assumendo ruoli e sfumature diverse a seconda del genere a cui viene associato. Al di là della tipica caratterizzazione negativa – creatura della notte che vive per uccidere e nutrirsi del sangue della vittima- sono tante altre le varianti narrative entrate in circolazione; negli ultimi anni, quella “romantica” è senza dubbio in prima posizione.
Si mantengono le caratteristiche del vampiro della tradizione, unendo a queste tratti più umani. Spesso, poi, è inevitabile inserire nella storia una relazione, resa ancora più intrigante dalla presenza di un umano nel rapporto.
Matsuri Hino, fumettista giapponese specializzato nella produzione di shojo-ghotic, ha saputo prendere tutti gli elementi necessari per rendere una storia sui vampiri il più vicino possibile a quella umana. Vampire Knight mette così in scena non solo i tormenti tipici di un essere “maledetto”, ma anche tutte le emozioni provate difronte al primo grande amore. Il tutto condito da un vena un po’ ironica e un po’ horror, rendendo accattivante un racconto che altrimenti sarebbe stato la copia di tanti altri.
Serializzato in Giappone dal 2005 nella rivista LaLa e disponibile in Italia dal 2006 da Planet Manga, Vampire Knight ha avuto anche una trasposizione televisiva divisa in due stagioni, trasmessa a partire dal 2008 su Tv Tokyo. L’anime è disponibile alla visione su Netflix.
Trama | Vampire Knight di Matsuri Hino
Vampire Knight è ambientato alla Cross Academy, una prestigiosa scuola privata con una quanto meno insolita struttura delle classi. Gli studenti sono infatti divisi fra Day Class, studenti normali che svolgono le loro lezioni di giorno, e Night Class, un élite di nobili vampiri che svolgono le loro lezioni di notte. A capo della Night Class troviamo Kaname Kuran, un sangue puro, legato profondamente a Yuki, figlia del preside dell’accademia. Yuki, inoltre, è una dei Guardiani, insieme a Zero, con il compito di controllare giorno e notte gli studenti di entrambe le classi. Al di là dei soliti battibecchi adolescenziali, una realtà più grande di loro è pronta a palesarsi.
Società dei Vampiri | Vampire Knight di Matsuri Hino
Atmosfere gotiche, sensualità e intrigo: sono senza dubbio i tre elementi che descrivono meglio l’opera in questione. Tutti e tre facilmente associabili alla figura del vampiro, da sempre caratterizzata come enigmatica, passionale e misteriosa. Queste creature notturne sono più umane di quanto sembri, sia fisicamente che psicologicamente (non bruciano al sole, non bevono solo sangue, non dormono nelle bare e non tutti hanno poteri straordinari).
In Vampire Knight, però, nulla è lasciato al caso. Quella che ci viene presentata è una società vera e propria, con a capo i vampiri puro sangue, e alla base della piramide tutti coloro che, divenuti tali, ormai sono solo bestie in preda alla frenesia del sangue e che attaccano gli umani a vista. Una gerarchia interna che rispecchia in pieno quelle aristocratiche della nostra storia, con un forte rispetto per i vertici, e una dose massiccia di sudditanza.
Questa casta oligarchica, tuttavia, non viene presentata nella rigidità delle sue classi. Ciò che emerge sono studenti come tutti gli altri, alle prese con i propri tormenti amorosi e personali, in piena crescita, a metà della loro formazione e non ancora in pieno possesso dei loro pieni poteri.
Kaname Kuran
A spiccare è senza dubbio Kaname. Sangue puro, stimato e temuto da tutti, è l’artefice della storia raccontata, colui che tiene le redini del destino degli altri, in particolare di Yuki. I due sono legati da un profondo amore, che nasconde un passato ben lontano da quello che la ragazza avrebbe mai potuto immaginare. Il gioco di possesso che si istaura tra i due, desterà fin troppa curiosità tra gli altri vampiri, portando finalmente alla luce la verità.
Nonostante la trama diventi sempre più cupa e intrigata con il passare degli episodi, la serie si presenta inizialmente come il racconto di una strana convivenza tra umani e vampiri, non temuti ma venerati.
Yuki Cross e Zero Kiryu | Vampire Knight di Matsuri Hino
Yuki e Zero sono l’una l’opposto dell’altro: da un lato abbiamo una ragazza solare, che si preoccupa di aiutare sempre coloro a cui vuole bene e chi è in difficoltà, ed è affascinata dai vampiri. Zero è invece un ragazzo distaccato, cupo ed enigmatico, a causa di un’infanzia non affatto felice. In quanto supervisori, devono evitare che i vampiri, inebriati dal sangue umano, aggrediscano gli ignari allievi del mattino.
I due sono legati da un destino affine: cioè quello di essere entrati in contatto con i vampiri, anche se in circostanze completamente differenti.
Ma dal loro diverso incontro con i vampiri, deriva anche il diverso tipo di approccio con questi. Yuki è legata a loro, spinta anche dalla passione provata per Kaname; svilupperà con lui un rapporto quasi morboso, ma basato su una concreta profondità emotiva ricambiata. Zero, invece, prova un odio ben radicato per tutte le creature, in special modo per Kaname.
Va a delinearsi così un triangolo amoroso che non ruba mai la scena all’introspezione psicologica dei personaggi, portando sulla scena scelte etiche e morali anche di grande impatto. Cosa sia giusto e cosa sbagliato, come farlo e come non farlo; la linea che separa il bene dal male qui è molto sottile, mettendo spesso in difficoltà i protagonisti nel momenti di dover fare una scelta.
La natura dei personaggi è approfondita attraverso i flashback, che ci mostrano l’ambiente e le particolari situazioni in cui sono cresciuti e che inevitabilmente li hanno segnati. Ma anche attraverso gli eventi in corso, che li portano ad una graduale maturazione e comprensione di se stessi e del comportamento degli altri componenti di questo intreccio, tanto da far sorgere dilemmi in loro e nel pubblico.
Conclusioni: manga e anime
Troviamo un character design longilineo, ma poco ispirato e variegato, tanto che si nota una certa somiglianza tra le varie figure principali. Lo Studio Deen è riuscito a riproporre fedelmente il tratto slanciato e il pensiero che Matsuri Hino ha voluto esporre quando ha realizzato il manga. L’ambientazione dark riflette in pieno la storia, aumentando la percezione di questa grazie ad un sonoro azzeccato.
Unica pecca: la storia; suddivisa in due stagioni, non compre minimamente l’intero arco narrativo del manga. Infatti, si conclude quando la vicenda ha appena iniziato a sviluppare le questioni principali. Nonostante il successo dell’opera, mai è stata pensata una terza stagione. Quindi, per non rimanere con l’amaro in bocca ma conoscere fino in fondo gli sviluppi di una storia che ha ancora tanto da raccontare, dovete assolutamente correre in fumetteria.
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