La fotografia e la sua direzione sono uno dei reparti tecnici importanti nei film tanto quanto nelle serie TV, anche se spesso passa in secondo piano. Scopriamo insieme quali sono le migliori serie TV in questo ambito: questa settimana parliamo di Fleabag
Fleabag è l’acclamata serie TV originale Amazon Prime e nata dal talento di Phoebe Waller-Bridge , attrice, produttrice e sceneggiatrice ed è ricca di spunti di riflessione non solo narrativi, ma anche legati alla regia e alla fotografia. Per questo motivo, analizzeremo la fotografia di Fleabag, serie TV amata da pubblico e critica al punto da essere stata già ampiamente analizzata dal punto di vista narrativo e di sceneggiatura.
La fotografia nelle serie TV: Fleabag
Non si può analizzare questa serie TV senza citare la sua mente Phoebe Waller-Bridge e il suo background artistico, che ha le sue origini a teatro, in cui è stata attrice, direttrice artistica e drammaturga. Ed è proprio in teatro che nasce la commedia Fleabag, prima di venire riadattato sempre dalla stessa autrice per diventare una serie TV di tre stagioni. Informazione fondamentale per la direzione della fotografia di questa serie, che infatti ricorda molto uno spettacolo teatrale.
Le immagini sono molto chiare, primi piani sulla protagonista, sfondo sfuocato effetto bokeh, ambienti interni ed esterni che non sono altro che un palcoscenico per i monologhi della protagonista o i suoi dialoghi non gli altri personaggi. Gli ambienti, le location, non sono qui dei protagonisti, sono solo dei contenitori per l’incontenibile flusso di coscienza che proviene dalla mente del personaggio principale e che caratterizza le sue azioni.
Se l’impostazione dell’immagine ricorda il teatro, lo fa anche la posizione del personaggio nello spazio e la sua illuminazione. Â
L’occhio di bue è puntato sul personaggio al centro della scena, che è comunque sempre la protagonista, in quanto narratrice unica della storia e rende l’illuminazione piuttosto scusa negli interni, andando a creare giochi di ombre sullo sfondo.
Ad acquisire importanza, anche l’abbigliamento e la scelta dei colori degli ambienti di sfondo, che non devono togliere l’attenzione alla potenza delle parole del personaggio principale, così come delle sue azioni. Si gioca su due livelli: abito scuro e sfondo scuro, abiti colorati e ambiente di sfondo colorato, con colorazioni chiare. Questi due livelli rendono chiaro il tentativo di uniformare personaggi e ambiente, così come anche la loro dimensionalità che è una sola. Non ci sono profondità , prospettive o giochi di livelli ottici, non serve in Fleabag: il personaggio ha un palcoscenico e recita lì dentro, qualunque palcoscenico questo sia, non ha importanza ai fini della trama.
La fotografia nelle serie TV: le immagini che bucano la quarta parete
Da non dimenticare, che la protagonista è solita “bucare la quarta parete” cioè parla con lo spettatore, pensa ad alta voce, ci porta all’interno della sua mente. E questo è ben supportato dalla direzione di fotografia, che ci accompagna attraverso immagini che ci mettono di fronte solo un viso, una voce e delle parole, senza altre distrazioni.
Il tutto avviene con una certa penombra fotografica, quindi immagini che sono principalmente scure, che ci ricordano appunto la scatola nera del teatro, il black box theatre, un grande spazio nero con scenografia al minimo. Allo stesso modo i cambi di scena e di inquadratura sono piuttosto statici e avvengono lentamente, come se ci permettessero di seguire al meglio i protagonisti.
Questo tipo di direzione di fotografia che vediamo in Fleabag, è piuttosto tipica di queste serie TV che raccontano una narrazione nel genere drama, ma con l’impostazione tecnica di una sit-com e sono molto incentrate sui personaggi e il loro sviluppo. Una scelta di produzione che cerca una direzione di fotografia essenziale e teatrale, per concentrarsi sulla complessità filosofica della narrazione complessiva, con i suoi momenti comici e i suoi drammi.
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