Federica D’ignoti è una regista il cui cortometraggio “Anna” sarà proiettato al TaorminaFilmFest. Conosciamola meglio con questa intervista ad un talento 100% Made in Italy
Con Federica D’ignoti ci immergiamo nei cortometraggi, nello specifico in Anna, corto di 9 minuti il cui tema centrale è l’amore e che verrà proiettato al TaorminaFilmFest. Ma chi è questa Federica D’ignoti e qual è stato il suo percorso nella regia fino ad oggi? Abbiamo intervistato questo talento Made in Italy per voi, ed ecco le sue risposte alle nostre domande.
Intervista a Federica D’ignoti
Salve Federica, grazie per il tempo che ci dedica. Iniziamo parlando di lei: chi è Federica D’ignoti e cosa l’ha portata ad essere chi è oggi?
Salve e grazie a voi. Sono una regista e sceneggiatrice, nata a Catania e di adozione romana. Ho iniziato nel 2008 a lavorare nel reparto regia, dapprima come assistente e poi come aiuto regia, ruolo che svolgo anche adesso parallelamente alla mia professione da regista e sceneggiatrice.
L’impegno quotidiano a studiare ed apprendere quanto di più si possa sapere sul cinema in toto e le tecniche di messa in scena; la dedizione assoluta ad inseguire un sogno facendo rinunce di vario tipo, soprattutto dal punto di vista affettivo, mi hanno portata ad essere chi sono oggi.
Come nasce la sua passione per la regia? | Intervista Federica D’ignoti
Non ricordo quando sia nata la mia passione per il cinema, di certo è nata così in là nel tempo che credo coincida con la mia data di nascita. Sin da bambina ho amato leggere e vedere film. Ho capito che la regia fosse la mia strada quando nel 1999 vidi Garage Olimpo di Marco Bechis. Avevo fatto molte letture sui desaparecidos e quel film ha tradotto in immagini tutto quello che avevo visto nei miei pensieri, purtroppo aggiungerei, dato l’argomento.
Quali sono i registi a cui si ispira e quali film prende come pietre miliari per il suo lavoro?
Non ho registi in cui mi ispiro ma ho film che prendo come modelli da raggiungere. Questi modelli sono scritti in una lista che aggiorno sempre e che non ha catalogazione per data, per genere e per durata. Per citarne qualcuno: Todo Modo di E. Petri, The Tree of Life di Terrence Malick, Reality di Matteo Garrone, Le Conseguenze dell’ Amore di Paolo Sorrentino, Post Mortem di Pablo Larraìn. In questa lista inserisco anche la lunga serialità che a mio parere, oggi, sempre di più, può vantare di camminare in parallelo con i film per il cinema. Tra questi cito Good Omens di Douglas Mackinnon e La casa de Papel.
Parliamo di “Anna”, suo cortometraggio incentrato sul tema dell’amore. Da cosa nasce Anna? |Intervista Federica D’ignoti
Ritengo che il tema di Anna sia la passione in più ambiti raccontata attraverso la narrazione di un amore. Chi ha visto il corto e quindi conosce il finale potrà meglio capire questa mia affermazione. “Anna” nasce, come ho reso noto altre volte da una sfida lanciata da Andrea Molaioli, regista che identifico come uno dei miei maestri.
Nel cortometraggio sentiamo la frase:”L’ossessione può essere anche amore”; lei è d’accordo su questa affermazione?
Sì cono d’accordo. Ho scritto una cosa che penso, anche se l’ossessione ritengo sia una malattia da cui certamente si può guarire.
Dove spera di essere tra dieci anni, quali traguardi vorrebbe raggiungere Federica D’ignoti?
Tra dieci anni vorrei essere qui a rispondere alle domande di un’altra vostra intervista, magari dedicata al mio decimo lavoro che spero sia un lungometraggio o una serie TV. I premi sono sempre graditi ma quello che più mi auguro e salire su un treno in seconda classe, origliare le discussioni dei passeggeri e sentire che si parli di un mio lavoro.
Cosa consiglia a tutti i giovani che sognano la vita da regista?
Consiglio di impegnarsi e di non sentirsi mai arrivati perché la sperimentazione e le nuove tecnologie viaggiano alla velocità della luce e bisogna essere sempre aggiornati. Consiglio di circondarsi sempre da persone intellettualmente generose, almeno un mentore è sempre comodo averlo vicino. Ma tra tutti i consigli quello più importante è: non accettare mai di lavorare gratis, anche e soprattutto se si portano i caffè e si fanno fotocopie.
Cara Federica, anche noi speriamo di poterla intervistare ancora e le auguriamo una carriera piena di successi! In caso voleste sapere di più sul cortometraggio Anna, potete andare a leggere la nostra recensione.
Foto in copertina di Eliana Casale.
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