Secondo appuntamento con le nostre curiosità sui film horror! Oggi parliamo di pellicole tratte da storie vere e racconteremo dei fatti realmente accaduti che hanno dato origine ad alcuni dei più spaventosi ed inquietanti film horror di sempre. Siete pronti a morire di paura insieme a noi?
“Tratto da una storia vera” è la frase che nessuno vorrebbe leggere quando si accinge a guardare un horror; quelle cinque parole risvegliano in tutti noi un solo pensiero: questa pellicola è stata creata perché lo squilibrato di turno ha deciso di commettere qualcosa di barbarico, qualcosa che potrebbe accadere anche nella mia vita! Esatto amici, questo secondo appuntamento con le curiosità sui film horror parlaremo di quattro pellicole tratte da fatti realmente accaduti, nello specifico parleremo di Annabelle, Il quarto tipo, Non aprite quella porta e L’esorcismo di Emily Rose. Non vi resta che spegnere le luci, nascondervi sotto una coperta e scoprire cosa si cela dietro questi film.
Annabelle | Curiosità sui film horror
Questo luglio è uscito nelle sale cinematografiche Annabelle 3, film della saga di The Conjuring. Questa pellicola racconta appunto la storia di Annabelle, una bambola che tutto è tranne che amichevole. Ma sapevate la storia che ha portato questa bambola demoniaca nel museo degli Warren?
La vera storia di Annabelle
Per cominciare, dovete sapere che Annabelle in realtà non ha le fattezze del film: il giocattolo è fatto di pezza e ha un simpatico viso, un bel vestitino e degli adorabili capelli fatti di lana. La sua prima proprietaria fu una certa Donna, una giovane da poco laureata in infermieristica che la ricevette per il suo compleanno. La giovane decise di mettere la bambola nella sua camera, ma dopo pochissimo tempo sia lei che la sua coinquilina notarono fatti strani: la bambola cambiava infatti posizione da sola e mutava postura autonomanente (per esempio, accavallava le gambe).
Questi fatti inspiegabili spinsero le due giovani a contattare un medium, il quale affermò che nella bambola dimorasse lo spirito di Annabelle Higgins; Annabelle era una bambina di sette anni morta proprio in quella casa. Le due giovani provarono pena per la piccola e decisero di lasciarla dimorare nella bambola. Ma poco tempo dopo i coniugi Warren, affermati demonologi, fecero una scoperta terribile: nella bambola non dimorava la piccola Annabelle, ma un demone infernare che utilizzava il giocattolo come tramite; la sua missione era trovare un corpo da possedere. I coniugi decisero allora di portare via la bambola e riporla nella loro casa-museo in Connecticut, dove può essere ancora ammirata dai curiosi. Annabelle è riposta sotto chiave in una teca prelevata da una chiesa, ha il tarocco del diavolo come protezione e viene periodicamente benedetta da un prete.
Questo oggetto è definito come il più terribile presente nel museo, tant’è che Lorraine Warren si rifiutò per tutta la sua vita di guardarla negli occhi e alla figlia dei demonologi -Judy Warren- era proibito addirittura guardarla da lontano.
Il quarto tipo | Curiosità sui film horror
Abbandoniamo le bambole maledette per spostarci su qualcosa di più lontano: gli alieni. La nostra storia parte da Nome (Alaska), tratta di rapimenti alieni e ha ispirato la pellicola Il quarto tipo. Tutto questo sarà vero o ci troviamo di fronte all’ennesimo complotto?
Nel film l’attrice Milla Jovovich interpreta Abigail Tyler, psicologa che ha indagato per alcuni anni sul caso dei rapimenti alieni a Nome. Dai dati della Tyler scopriamo punti in comune nelle testimonianze di tutti i suoi pazienti: tutti si sveglianovano alle 3:33 di notte e vedevano un gufo bianco alla finestra; tutti venivano poi trascinati fuori dalle loro camere da letto. La testimonianze finiscono così perchè nessuno ricorda (o ha il coraggio di raccontare) cosa avveniva dopo.
Cosa significa quarto tipo?
Il quarto tipo è un tipo di classificazione creata da ufologi che indica il rapimento alieno. Ci sono quattro possibili tipi di incontri ravvicinati:
- Avvistamento
- Raccolta di elementi di prova
- Contatto diretto
- Rapimento
Nella regione in cui sorge Nome vengono regolarmente segnalati avvistamenti UFO ed è anche nata una teoria riguardo questi rapimenti. Secondo alcuni la zona sarebbe una sorta di base per la vita aliena sul nostro pianeta.
Ma sarà davvero così? A quanto pare ben poco di quello che si legge riguardo questa storia è vero. Dalle indagini è saltato fuori che la maggior parte delle notizie online riguardo i rapimenti alieni a Nome sono frutto di bufale create dalla Universal Picture (la casa di produzione de Il quarto tipo), che voleva dare visibilità al film pubblicando fake news e associandole a nomi di giornali dell’Alaska. Alla fine, la casa produttrice ha dovuto pagare una multa di 200.000 dollari alla Alaska Press Club. Tra le varie accuse a Universal Picture, quella che salta più all’occhio riguarda la dottoressa Abigail Tyler, che sembra non essere mai esistita.
Non aprite quella porta | Curiosità sui film horror
Se amate il truecrime e i serial killer, probabilmente saprete già che il Leatheface di Non aprite quella porta è stato ispirato da Ed Gein, uno dei più efferati assassini della storia. Se il nome vi è invece nuovo, sappiate che Gein è stato accusato di omicidio, di aver profanato tombe e di aver utilizzato parti di cadaveri come oggetti di arredamento; una persona tranquilla, non credete?
La vita di Ed Gein | Curiosità sui film horror
Ed Gein nasce negli Stati Uniti da una famiglia contadina abbastanza problematica, il padre è infatti un alcolizzato violento e la madre è una donna luterana al limite del bigottismo, che crescere i suoi due figli in totale isolamento e li obbliga a leggere passi dell’Antico Testamento riguardanti massacri e punizioni divine. Gein cresce quindi in un clima di continua penitenza e isolamento, gli era infatti permesso di avere contatti con i suoi coetanei solo a scuola, ma anche lì viene isolato a causa della sua abitudine di scoppiare improvvisamente a ridere in modo inquietante. Il 29 dicembre 1945 la madre muore a causa di un ictus. Ed perde così il suo unico punto di riferimento e si pensa che sia stato proprio questo avvenimento ad averlo fatto sprofondare nella follia.
Nel 1957 Bernice Worden, commessa in una drogheria, viene ritrovata mutilata e decapitata; Gein viene inserito nella lista dei sospettati in quanto è stato l’ultima persona ad aver incontrato la donna. Al momento dell’ispezione della sua casa, lo scenario che trovano le autorità è agghiacciante: vengono ritrovati 4 nasi esposti a mo di soprammobile, una calotta cranica usata come ciotola e quattro femori utilizzati come gambe di un tavolo. Ma le ossa non sono tutte della Worden o di altri individui uccisi dallo stesso Gein, alcune parti di cadavere provengono infatti da una donna deceduta molto tempo prima e la cui tomba era stata profanata dal killer. Dopo un lungo processo, Ed Gein scampò la sedia elettrica in quanto definito malato psichiatrico e venne incarcerato in un manicomio criminale, dove morì nel 1984.
L’esorcismo di Emily Rose
Questa ultima storia più che spaventosa può essere definita triste: Emily Rose è in realtà Anneliese Michel, una giovane ventiquattrenne sottoposta a esorcismi e morta a causa di una grave denutrizione.
Anneliese Michel nasce in Baviera da una famiglia cattolica molto credente. Durante l’infanzia le venne diagnosticata una grave forma di epilessia che le provocava forti convulsioni, ma dopo anni la situazione della ragazza non accennava a migliorare. A causa dei suoi continui peggioramenti, la famiglia di Anneliese sospettò che la ragazza fosse posseduta da un demone e decise di rivolgersi alla chiesa per un esorcismo, ma la richiesta venne accolta solo dopo alcuni anni.
Quando la ragazza venne sottoposta agli esorcismi (attuati da padre Ernst Alt e dal parroco Arnold Renz) si scoprì che in lei dimoravano ben 6 spiriti, tra cui Hitler, Caino, Nerone, Giuda e lo stesso Lucifero; le pratiche erano estenuanti per il fisico già debole di Anneliese, che durante i pochi momenti di lucidità non faceva altro che pregare. Fece così tante genuflessioni da arrivare addirittura a rompersi le ginocchia. Anneliese Michel morì il 1° luglio 1976 per denutrizione, dall’autopsia si scoprì che la ragazza si sarebbe salvata se alimentata a forza. Per la sua morte vennero indagati i suoi genitori e i due esorcisti, successivamente condannati per omicidio colposo.
Anneliese Michel
Cosa ne pensate?
Alcune di queste storie non possono che farci riflettere: dove può spingersi la preoccupazione per una persona cara, e quanto può influire il background familiare su un soggetto?
In questo speciale abbiamo parlato di fatti realmente accaduti, se invece avete voglia di leggende, potete leggere la prima parte di questo speciale in cui parliamo di leggende che hanno dato vita a film horror.
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