Bentornati all’appuntamento dedicato agli anime, in particolare quelli del catalogo VVVVID, e al loro raffronto con i manga: oggi vi presentiamo Ano Hana, la serie drammatica/sovrannaturale di Mari Okada
Fino ad ora è stato semplice rendersi conto di quanto possano essere diverse tra di loro le storie raccontate in un manga, pur appartenendo allo stesso genere. Che siano rivolte solo ai ragazzi o alle ragazze, che abbiano come punto di riferimento gli adulti o i bambini, è incredibile notare quanta diversità artistica si possa ritrovare dentro le tavole di un fumetto.Â
Vero che gli schemi si ripetono nel tempo, ma il mangaka ha la grandissima capacità di rendere personale e unica ogni storia raccontata, pur provenendo sempre dalla stessa mente.Â
Succede, raramente ma succede, che l’idea geniale arrivi ma non da una manga, bensì direttamente sotto forma di anime.
Stiamo parlando di Ano Hana: ancora non conosciamo il nome del fiore che abbiamo visto quel giorno, prodotta da A-1 Pictures e diretta da Tatsuyuki Nagai, nata da un’idea di Mari Okada.Â
Ano Hana è una serie anime di 11 episodi, trasmessa in Giappone nel contenitore NoitaminA di Fuji TV dall’aprile al giugno 2011. In Italia l’opera è stata acquistata da Dynit e trasmessa su Rai 4 tra il febbraio e l’aprile 2012.
L’anime è disponibile in streaming sulla piattaforma on demand VVVVID.
In seguito, Mitsu Izumi ne disegna un adattamento manga serializzato sul Jump Square di Shūeisha tra il 2012 e il 2013; in Italia edito da J-Pop.
Trama | Ano Hana di Mari Okada
L’infanzia di cinque amici (Jintan, Anaru, Yukiatsu, Tsuruko e Poppo) viene scossa dalla morte di Meiko Honma, soprannominata “Menma”, una loro compagna di giochi. Ora i ragazzi sono cresciuti e vanno alle scuole superiori, tuttavia non sono più amici. Improvvisamente Jinta Yadomi, detto “Jintan”, che era stato il leader del gruppo, chiamato “i Super Busters della Pace“, inizia a vedere il fantasma della sua piccola amica di tanti anni prima.
Meiko sembra poter comunicare soltanto con lui e desidera che Jinta esaudisca un desiderio che lei aveva quando era bambina, ma del quale si è dimenticata.
Ricordi d’infanzia | Ano Hana di Mari Okada
Noi tutti stiamo crescendo. Come cambiano le stagioni, cambiano anche i fiori che crescono lungo la strada. Chissà come si chiamava il fiore sbocciato in quella stagione. Ondeggiava leggermente, se lo toccavi pungeva un po’ e se avvicinavi il naso aveva un profumo acerbo: odorava di giornate di sole. Quel profumo svanisce piano piano e noi stiamo crescendo, però quel fiore continua a nascere da qualche parte. E così, ora sappiamo che non smetteremo mai: esaudiremo sempre il desiderio di quel fiore.Â
L’estate è la stagione amata dai bambini. Non c’è scuola, si può andare al mare e giocare da mattina a sera con i propri amici; l’estate è sicuramente la stagione dei ricordi, delle foto di gruppo e delle cartoline spedite da tutto il mondo.Â
In Ano Hana ritroviamo questa spensieratezza, quella dell’infanzia vissuta al 100%, con i giochi, i colori, le cicale e il caldo torrido del pomeriggio. Ritroviamo un gruppo di amici eterogeneo, ma unito. Immediatamente siamo catapultati nel nostro passato, a fare i conti con il tempo che scorre e con ciò che siamo stati.Â
Si cresce, aumentano le responsabilità , e rimane costantemente il desiderio di tornare ad avere la stessa libertà di un bambino di 8 anni.Â
L’anime ci porta dentro la storia di un’amicizia bella, quella di un gruppo di bambini tutti diversi tra loro ma che, con l’innocenza, riescono a trovare il filo invisibile per stare insieme e andare d’accordo.Â
Ma questa storia porta con sé anche lo zampino fatale del destino, quel giorno che tutto cambia e lacera per sempre la solidità del gruppo e il cuore di tutti e 6 i bambini.
 Per un tragico incidente la piccola Menma perde la vita e questo rompe tutto.
Rompe i ricordi, il divertimento e la spensieratezza dei momenti condividi. Rompe definitivamente un’amicizia, rendendo estraneo l’amico di una vita.Â
Il grande pregio dell’anime è raccontarci una storia che ci tocca da vicino, che ci ingloba e ci rende partecipi, non solo spettatori. Noi cresciamo insieme ai protagonisti, percepiamo il loro dolore, la non comunicazione e l’isolamento. Assaporiamo il senso di colpa che li lega e il profondo risentimento di non aver potuto fare niente. L’impotenza.Â
O almeno finché non accade qualcosa di impossibile. Il fantasma di Menma appare a Jinta, dal nulla, chiedendo al ragazzo un’unica cosa: realizzare il suo ultimo desiderio.Â
Da qui ha inizio la loro redenzione.
Racconto di formazione | Ano Hana di Mari Okada
Menma è uno yurei, un fantasma della tradizione giapponese che può essere esorcizzato solo risolvendo il conflitto emotivo che lo tiene ancorato al mondo terreno. Così, la ragazzina spiega a Jintan di essere tornata sulla terra per esaudire un desiderio, ma non ricorda quale sia. Tutto ciò che sa è che, perché esso venga realizzato, ci sarà bisogno dell’aiuto di tutti.Â
Ma rincontrarsi dopo tanti anni, non è sempre sinonimo di felicità .
Gli ex amici non si riconoscono o si trattano con freddezza e disprezzo, ognuno convinto che il proprio dolore sia più legittimo di quello degli altri.
Sarà proprio il fantasma dell’amica Menma a permettere loro di ritrovarsi, affrontare finalmente i demoni nell’armadio e tornare ad avere il cuore finalmente leggero. La consapevolezza di aiutarla a realizzare il suo desiderio così che possa tornare in paradiso con il sorriso, li porterà a risolvere conflitti, rancori e incomprensioni.Â
Per trovare finalmente il coraggio di perdonarsi per non aver saputo proteggere la loro piccola amica.
Conclusioni: prima l’anime, poi il mangaÂ
La regia di Tatsuyuki Nagai (Toradora!) è pulita, perfettamente funzionale al racconto. Delicatissima la colonna sonora composta da Remedios, cantante giapponese molto conosciuta negli anni ‘80.
Anche i disegni del maestro Masayoshi Tanaka (collaboratore di Nagai per Toradora!, nonché uno dei designer che ha dato vita ai personaggi di Your Name) sono ben realizzati e il tono generale della narrazione, inizialmente leggero tra un equivoco e un gustoso siparietto umoristico, diventa via via più profondo e coinvolgente.Â
I disegni, la storia, la scrittura leggera e, allo stesso tempo, profonda di Mari Okada, rendono Ano Hana un prodotto che genera nostalgia. Nostalgia per un passato che non tornerà , della necessità di accettare i cambiamenti (anche i più traumatici) e sé stessi.
Ano Hana riesce nel nobilissimo intento di far risvegliare, sia anche per pochi secondi, quel bambino dentro di noi che continuerà sempre ad accompagnarci, che lo si voglia o no.Â
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