Il capitolo conclusivo della seconda trilogia dell’universo X-Men è uscito nelle sale italiane ma Dark Phoniex ha deluso le aspettative di tutti gli appassionati. Cosa è mancato alla pellicola per essere all’altezza dei film precedenti? Scopriamolo insieme nella nostra recensione
TITOLO ORIGINALE: X-Men: Dark Phoenix. GENERE: cinecomic. NAZIONE: USA. REGIA: Simon Kinberg. CAST: Sophie Turner, James McAvoy, Michael Fassbender, Jennifer Lawrence, Nichoals Hoult, Jessica Chanstain. DURATA: 114 min. DISTRIBUTORE: 20th Century Fox. USCITA: 06/06/2019.
Il capitolo conclusivo della trilogia ambientata nel nuovo passato venutosi a formare dopo gli eventi di X-Men: Giorni di un futuro passato è uscito nella sale italiane ma ha deluso e lasciato l’amaro in bocca a chi sperava in un epilogo accattivante ed epico vista anche l’annunciata potenza della protagonista Jean Grey aka la Fenice.
X-Men: Dark Phoenix, la sinossi e il trailer | Recensione
I fatti si svolgono circa dieci anni dopo gli eventi della pellicola precedente X-Men: Apocalypse. I mutanti sembrano essersi ormai creati una piacevole nomea di supereroi e si sono integrati con gli umani. Durante l’ennesima operazione di salvataggio, stavolta nello spazio, Jean viene investita da quella che sembra essere un’eruzione solare ma che si rivelerà essere una sorta di potentissima forza cosmica che solo lei può controllare senza esserne distrutta. Una volta rientrati, scopre di essere diventata infinitamente più potente ma anche assai instabile. La ragazza ha dentro si sé un’entità fuori controllo che la porta a fare del male anche alle persone care.
A questa forza ingovernabile sono interessati degli alieni composti di corteccia e molto potenti, che riescono ad assumere le sembianze degli umani di cui si impossessano. Capeggiati dalla perfida Lisandra aka Vuk (Jessica Chastain), che tenta in ogni modo di impossessarsi della forza che ha travolto Jean. Nel corso della pellicola ritroveremo anche un “vecchio amico”: Magneto che si riscoprirà molto più umano del previsto.
X-Men: Dark Phoenix, deludono anche gli effetti speciali | Recensione
Il debutto alla regia dello storico sceneggiatore degli X-Men, Simon Kinberg non è stato decisamente quello che ci si aspettava. I primi minuti di film sembrano gettare le basi per quello che sarebbe potuto essere un film epico ma che dopo poco perde completamente il suo appeal e lascia spazio ad una trama scialba priva di colpi di scena degni di nota. Una delusione in piena regola.
Da un titolo come Dark Phoenix ci saremmo aspettati di vedere veramente il lato oscuro della Fenice Jean Grey, alla quale però basta rivedersi bambina e ricordare la propria infanzia per mettere un freno alla sua enorme potenza. Le scene nelle quali “vola” letteralmente via sono assolutamente ridicole. Una specie di Captain Marvel unito a Superman con un pizzico di Leia in versione Jedi che torna volando nell’astronave dopo l’esplosione. Diverse sono le dissolvenze in bianco che disturbano la vista del film facendo fisicamente male allo spettatore davanti allo schermo. La sceneggiatura è talmente banale da permettere di intuire quelle che saranno le battute dei vari personaggi quasi in ogni occasione.
Solitamente non mi soffermo mai sul doppiaggio, ma stavolta devo farlo. In particolare i doppiatori italiani di Tempesta e Nightcrawler sono quanto di peggiore abbia avuto la sfortuna di sentire negli ultimi anni. Come se fossero alla loro prima esperienza di doppiaggio. Nessuna intensità nel pronunciare le parole, nessuna sfumatura. Appiattiscono completamente i personaggi ai quali prestano la voce. Anche gli effetti speciali non sono assolutamente degni di risalto.
Xavier, Magneto, Mystica e Jean: non agiscono, coesistono | Recensione
Era chiaro che dopo il capolavoro del primo capitolo di questa trilogia, X-Men: Giorni di un futuro passato non avrebbero in alcun modo potuto fare di meglio. Infatti, anche Apocalypse non era assolutamente stato all’altezza ma aveva comunque incuriosito e fatto apprezzare un villain di così alta caratura e potenza. Dato come ci eravamo lasciati, ossia con Jean che era l’unica a poter sconfiggere Apocalypse sicuramente le aspettative su questa pellicola erano molto alte visto che la protagonista era appunto lei. Ma sceneggiatura scontata, trama esile e a tratti inesistente hanno reso questo epilogo decisamente dimenticabile.
Il coesistere sulla scena di personaggi iconici quali: il professor Xavier, Magneto, Mystica e appunto Jean non basta assolutamente a tenere insieme un film senza trama. Se il vedere Magneto comparire in scena crea un sussulto negli appassionati allo stesso tempo lo crea il vedere finalmente un attore degno di questo nome recitare. Il difetto, infatti, più evidente e pesante di tutto il film è la pessima capacità attoriale di Sophie Turner. Inespressiva e monocorde non da profondità ad uno dei personaggi più potenti dell’MCU.
Il regista che avrebbe dovuto in qualche modo sopperire alle mancanze della protagonista anziché soffermarsi magari su qualche altro interprete, continua imperterrito ad indugiare sul volto di Jean nei momenti di tormento svelando anche una pessima riuscita di make-up e styling. Anche i capelli della protagonista infatti sono al limite del ridicolo: sempre pettinati in modo perfetto e pieni di gel che al minimo accenno di lotta iniziano a fluttuare in modo innaturale.
X-Men: Dark Phoenix, sconsigliato a chi ama gli uomini di Xavier | Recensione
Anche la conclusione lascia diverse porte aperte anziché dare l’impressione di una chiusura di trilogia. Insomma un film bocciato sotto quasi ogni aspetto che non intrattiene, annoia e lascia anche molte domande senza risposta. Anche un personaggio come Pietro, che tutti ricordiamo per la scena in giorni di un futuro passato con in sottofondo Sweet Dreams, assolutamente messo da parte e non sfruttato nei punti morti. Un peccato sotto ogni punto di vista.
Un film che sinceramente non consiglierei a chi come me ha amato gli X-Men dagli inizi e che sperava di mantenere alta la considerazione di questi eroi speciali. Voi lo avete già visto? Cosa ne pensate? Fatecelo sapere nei commenti e non dimenticate di seguire tuttoteK, e non perdetevi le nostre nuove recensioni: Fashionista: il fascino dell’ossessione.
Punti a favore
- Magneto aka Michael Fassbender
Punti a sfavore
- Regia scarsa
- Sceneggiatura scontata
- Trama banale
- Pessimo doppiaggio
- Sophie Turner
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