Cosa ha reso The Departed un film di culto, di quelli che rimangono impressi nella mente di ogni amante del cinema? Scoprilo in questa retro-recensione!
TITOLO ORIGINALE: The Departed. GENERE: Thriller/Poliziesco. NAZIONE: USA. REGIA: Martin Scorsese. CAST: Leonardo DiCaprio, Matt Damon, Jack Nicholson, Mark Wahlberg, Martin Sheen. DURATA: 149 minuti. DISTRIBUTORE: Medusa. USCITA CINEMA: 2006.
Martin Scorsese ha lasciato di prepotenza la sua impronta nel modo di fare cinema: ha impresso le sue storie sulla pellicola, ispirando numerosi artisti a seguire il suo esempio. Il suo genio sta nel creare storie i cui protagonisti non sono mai buoni o cattivi in senso assoluto, ed è in parte questa caratteristica che ha reso The Departed – Il bene e il male, remake del film honkonghese Internal Affair, uno dei miei film preferiti del regista.
Ma cos’è, di preciso, che ha permesso alla pellicola di entrare nella categoria di film di culto del regista Martin Scorsese? Cercherò di spiegarne i motivi, sperando che questa retro-recensione ti possa piacere!
The Departed – Il bene e il male: L’Arte di fare Cinema | Retro-recensione
È una storia incentrata sulla malavita a Chicago, in cui vengono presentati molti personaggi, tutti ben caratterizzati, la cui vita si sviluppa fra l’illegalità e il senso della giustizia. Non è giusto parlare di un solo protagonista, in quanto ne abbiamo diversi: il boss malavitoso Frank Costello, interpretato da un immenso Jack Nicholson, il suo figlio adottivo Colin Sullivan, ovvero Matt Damon, e il poliziotto Billy Costigan, interpretato da un ottimo Leonardo DiCaprio, nonché altri attori del calibro di Martin Sheen, Mark Wahlberg e Vera Farmiga.
Le loro vicende, a prima vista, sembrano calcare storie già sentite: il poliziotto che cerca di sventare i piani del boss mafioso, la cui riuscita dipende dall’appoggio che il buono ha nelle forze dell’ordine. E qui sta la prima differenza, che dona alla pellicola il suo stato di incertezza: cosa succederebbe se nelle forze dell’ordine si fosse insinuata la stessa mafia che si cerca di debellare? Una talpa dall’interno che rischia di mandare a monte tutte le operazioni di polizia?
Una sorta di caccia alla spia, mentre le vicende si sviluppano senza essere forzate: si passa dal bisogno di Costigan di avere sedute psicologiche, causate dall’enorme stress che deve sopportare, ai tentativi di Sullivan ad avere una vita stabile, per mascherare le sue operazioni criminali. Nel mentre, sia le operazioni mafiose capeggiate da Costello, sia le operazioni di polizia capeggiate dal capo Queenan e interpretato da Martin Sheen, vanno avanti con molte difficoltà, dovute appunto alla presenza della talpa.
Non proseguirò con la trama per non fare spoiler, ma il finale, per nulla scontato, riuscirà ad esprimere al meglio l’essenza del film stesso: una pellicola che colpisce lo spettatore, che presenta numerose tematiche e che, nella sua crudezza, lascia l’amaro in bocca ai titoli di coda.
The Departed – Il bene e il male: le tematiche di fondo | Retro-recensione
Scorsese non ha voluto per niente nascondere la differenza che gira intorno ai “principali” protagonisti, ovvero DiCaprio e Damon: due facce della stessa medaglia, provenienti, si fa per dire, da un simile contesto sociale e che vedono nella figura del mentore (Nicholson e Sheen) la figura paterna, con le dovute differenze.
Ma è un altro l’aspetto del film che ho maggiormente apprezzato: con un richiamo al Visconte Dimezzato di Italo Calvino, incentrato fortemente sul capovolgimento dei luoghi comuni legati al bene e al male, in The Departed – Il bene e il male questo aspetto è fortemente calcato, andando a sfumare sempre di più il labile confine fra la scelta giusta e quella sbagliata.
Billy Costigan, il buono della storia, è un personaggio che viene da un passato incerto e pieno di difficoltà, a cui viene affidato l’incarico di infiltrarsi nella mafia: da persona ligia e piena di senso dell’onore si troverà ad immergersi nel viscidume della criminalità.
Di contro, Colin Sullivan, spia della mafia all’interno della polizia, viene da una condizione migliore, fatta di studi e di una carriera eccellente, finanziata e supportata fin dall’inizio dalla mafia di Costello, per il quale nutre un rapporto paterno. Le due facce della stessa medaglia condividono poche caratteristiche comuni, ma il regista Scorsese ricalca fortemente la sua voglia di sovvertire, come detto, le caratteristiche dei buoni e dei cattivi del film.
Ciò viene confermato anche e soprattutto dalla scena finale della pellicola: sullo sfondo di una Chicago solare e immacolata, un ratto è in primo piano. Questo sta a significare che non tutto ciò che brilla è oro, perché spesso si trova il marcio, rappresentato dal topo, sia nelle società che nei rapporti fra le stesse persone.
The Departed – Il bene e il male: conclusioni finali | Retro-recensione
In questa sorta di recensione non ho voluto parlare di interpretazioni degli attori, né degli aspetti tecnici della pellicola di Scorsese: i premi vinti e il successo che ha avuto parlano da sé. Qualora non lo abbiate ancora visto, invece, vuoi per un motivo o per un altro, o se non eravate convinti di vedere The Departed – Il bene e il male, spero che questa recensione vi invogli a recuperare la pellicola: potrebbe facilmente diventare il vostro film preferito, anche per chi non ama quel genere di film incentrati sulla mafia.
L’aspetto di pregio di quest’opera è, infatti, che si basa sulle caratteristiche interne dei personaggi, per come vengono presentati e per come vengono sviluppati: basti questo ad eleggere The Departed – Il bene e il male uno dei migliori film del regista Martin Scorsese.
Spero che questa retro-recensione ti sia piaciuta, facci sapere con un commento se ti è piaciuto The Departed – Il bene e il male, o se c’è qualche altro film che ti piacerebbe trattassimo!
Punti a favore
- Personaggi ben caratterizzati
- Attori in grandissima forma
- Regia di alto livello
- Trama ben articolata
Punti a sfavore
- Alcune scene non ben sviluppate
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