Sherlock Holmes è l’opera di Sir Arthur Conan Doyle che gli sceneggiatori Steven Moffat e Mark Gatiss hanno reso Arte sul piccolo schermo
A pochi giorni da quello che dovrebbe essere non solo il finale di stagione, ma il finale di serie di una delle saghe che più ho amato negli ultimi tempi, vorrei presentare (a chi purtroppo ancora non la conoscesse) la serie TV Sherlock. Potrete leggere tra le righe, probabilmente, le parole di un vero fan, ma state sicuri che questa serie è una vera opera d’arte. Potreste dire che sicuramente tutto dipende dai propri gusti, ma posso assicurarvi che in pochi potranno dire “non mi è piaciuta”. Sherlock, infatti, a mio parere è paragonabile ad un’altra opera d’arte chiamata Game of Thrones, e probabilmente si trova anche un gradino più su. Vi ricordo assolutamente che all’interno di questo speciale NON TROVERETE SPOILER!
Sherlock, il mito letterario incontra l’opera del piccolo schermo
Di Sherlock Holmes ne abbiamo visti molti, a partire dai libri fino al grande schermo, passando per la TV e perfino nei fumetti. Sherlock è una figura quasi “mitologica” che viene affiancata al semplice dottore/militare Watson. La serie TV vede il protagonista interpretato (a mio dire “magicamente”) da Benedict Cumberbatch, uno dei pochi attori che riesce ancora a trasmettere dallo schermo qualsiasi tipo di emozione il personaggio stia provando. Non fa differenza il fatto che Sherlock sia intimorito, nervoso o in qualche modo “schizzato”, Benedict farà in modo che in quel momento lo siate anche voi. Watson invece è interpretato da Martin Freeman (molti lo conosceranno come protagonista de “Lo Hobbit”), che alle sue spalle ha un’esperienza tale da permettergli di riuscire a stabilire la parità nella coppia televisiva Cumberbarch-Freeman.
L’opera nell’opera mi verrebbe da dire! Opera che segue i manoscritti di Sir Doyle, come possiamo vedere nella puntata intitolata “Lo studio in rosa” oppure nella più famosa “Il mastino di Baskerville”. Questo non significa però che gli appassionati fan, che seguono da sempre il detective più famoso al mondo, non possano godersi la serie TV dove Moffat e Gatiss si sono permessi di rivisitare e rimodernare quella magia che inizia a “221B Baker Street”.
Un sociopatico iperattivo, ecco come si descrive lo stesso Holmes all’interno della serie TV. All’apparenza infatti il protagonista è un soggetto con forti disturbi della personalità , che non mostra le sue emozioni ma le reprime per poter perfezionare il suo metodo di ragionamento.
“L’amore è un’emozione, e come tutto ciò che è emozione contrasta con la fredda logica che io pongo al di sopra di tutto“.
Sherlock, infatti, non si ferma dinanzi a nessuna emozione, riga dritto per i suoi ragionamenti talmente veloci che si trova sempre un passo avanti al telespettatore. Il protagonista freddo, vanitoso, permaloso e introverso, però, ci farà emozionare come non mai, a differenza di quello che lui stesso voglia farci credere. Ma non solo lui! Il simpatico ed emotivo John Watson diventa complice e amico di quello che sembra un “genio senza relazioni”, portandoci una ventata di normalità . Nonostante, però, Watson sia continuamente preso in giro dallo scrittore Sir Doyle e dallo stesso Sherlock, quest’ultimo non smette mai di far capire quanto sia importante il lavoro che lo stesso dottore compie in ogni singola puntata, sia come compagno di avventure sia come amico intimo.
L’eterno scontro tra Sherlock ed il suo peggiore nemico/amico Moriarty
Tutti hanno un arcinemico ed è così anche per Sherlock. Moriarty diventa per Sherlock non solo un nemico, ma soprattutto un enigma irrisolvibile. Moriarty, infatti, usa contro Sherlock la sua stessa arma. Entrambi ottimi “giocatori di scacchi” pronti a fare la loro mossa sapendo già quella del rivale. La cultura generale è l’arma migliore, per meglio dire “la conoscenza del tutto è un’arma in più”.
Moriarty viene descritto dallo stesso Sherlock come “il Napoleone del crimine, è l’organizzatore di metà del male e di tutto quello che resta impunito in questa città ”. Intelligente e ironico nelle situazioni più tragiche, Moriarty diventa una figura importante all’interno della serie TV, la figura che lo spettatore cerca. Porta sorrisi ma anche enigmi, intrighi che incollano allo schermo. In più, l’interpretazione dell’attore irlandese Andrew Scott è superba. Ci ritroveremo ad assistere ad uno scontro tra titani dove nessuno dei due può vincere.
Una serie da Emmy Awards
Tante le Nomination ed gli Emmy Awards vinti dalla serie. Tutto questo però non solo grazie a Sherlock e Watson. Gli altri protagonisti riescono ad essere fondamentali anche nel loro piccolo. La signora Hudson, per esempio, vedova di uno spacciatore, che guida una Ferrari e pronta a mettere ordine nelle vite dei due amici. Oppure il Detective Lestrade, sempre preso in giro da Sherlock che ha poca fiducia in Scotland Yard, ma che in fondo lo reputa il migliore nel suo lavoro. Come dimenticare Molly Hooper, specialista della camera mortuaria ed amica di Sherlock pronta ad aiutarlo in qualsiasi momento. La serie si presenta con dei personaggi scritti alla perfezione da Sir Doyle e ripresi in maniera eccelsa da Moffat e Gatiss. Quest’ultimo recita anche nell’importante parte del fratello maggiore di Sherlock, cioè Mycroft Holmes. L’importanza del personaggio aumenta ad ogni puntata, confrontandosi con Sherlock e ponendo al centro della loro relazione l’idea che il fratello maggiore sia più intelligente del nostro Detective.
La serie è formata da 4 stagioni, ognuna delle quali conta 3 episodi da 90 minuti. Prima della quarta stagione è uscito uno speciale di Capodanno intitolato “The Abominable Bride“. A quanto pare la serie dovrebbe aver visto la sua fine, anche se alcune coincidenze della quarta stagione ci portano a pensare che possa esserci un ultimo episodio o un’altra stagione. In più, gli stessi produttori, in un’intervista, hanno specificato che hanno voluto finire Sherlock in modo che in qualsiasi momento avrebbero potuto riprendere la serie, senza però dare molte speranze ai fan.
Il mio consiglio per questa serie è: NON PERDERLA! Esistono serie che possono piacere o meno, esistono serie che possono attrarre di più di altre, ma questa serie vi farà emozionare come non mai.
Punti a favore
- Cumberbatch e Freeman recitano divinamente
- Le opere di Conan Doyle non perdono mai il loro splendore
- L'eleganza e la pazzia di Moffat e Gatiss innalzano il livello della serie ad un apice superiore
Punti a sfavore
- Solo 3 puntate a stagione
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