The First Slam Dunk è l’anime tratto dalla celebre serie con la regia di Takehiko Inoue autore del manga originale, Slam Dunk e uscirà in Italia il 10 maggio in lingua originale e dall’11 al 17 maggio in versione sottotitolata, distribuito da Anime Factory: qui la nostra recensione dopo averlo visto in anteprima
TITOLO ORIGINALE: The First Slam Dunk. GENERE: Anime. NAZIONE: Giappone. REGIA: Takehiko Inoue. DURATA: 124 minuti DISTRIBUTORE: Anime Factory Italia. USCITA AL CINEMA: dal 10 maggio al 17 maggio 2023
The First Slam Dunk arriva al cinema a ventisei anni dall’uscitadella serie animata, tratta dal manga di Takehiko Inoue e viene accolto in modo grandioso. Si tratta di un successo importante in Asia che lo ha portato anche a vincere il premio di miglior film d’animazione in Giappone. Il flm si appresta quindi ad uscire in tutta Europa con delle aspettative di qualità molto alte, che possiamo dire le mantiene in modo egregio: The First Slam Dunk è un anime che si può definire splendido e adatto anche a chi non ha mai seguito la serie o letto il manga.
Il trailer | Recensione The First Slam Dunk
Se “splendido” è un termine generico ed emotivo, è necessario quindi andare per gradi, fare un passo indietro e analizzare il film dal punto di vista tecnico perché è proprio quello che crea la sua struttura qualitativa molto alta. Il regista innanzitutto è Takehiko Inoue, fumettista giapponese, padre del manga originale Slam Dunk, qui alla sua prima regia di un film di animazione per cui ha lavorato diversi anni. Il suo desiderio era quello di attendere uno sviluppo digitale tale, da poter dare al film la migliore esperienza di immersione. Qui vediamo un’animazione ibrida, che mescola CGI all’avanguardia con quella tradizionale in 2D, che è fondamentale per rendere la fluidità dei movimenti, ma da una parte è anche quello che fin dal trailer potrebbe mettere a disagio il pubblico della serie animata. Ovviamente ci troviamo in un tipo di animazione molto diverso, più all’avanguardia e immersivo, che all’interno di questo tipo di sceneggiatura non delude, ma infatti riesce a starci perfettamente in armonia.
La regia rispetta lo stile del manga | Recensione The First Slam Dunk
Se la tecnica di animazione è immersiva, nella regia di Takehiko Inoue è evidente il suo talento come fumettista: questo perchè alle immagini fluide che si concentrano sul campo da gioco e nelle azioni pù rapide, si alternano alcuni fermoimmagine, che si riportano proprio al genere del manga. E questa scelta di inserire i fermoimmagine, sta proprio nei passaggi di maggior emotività e anche di maggior delicatezza della trama. La grande fluidità d’azione è spesso bloccata da queste immagini ben definite e poetiche, esattamente come accade nei manga, ma anche come accade nei film d’autore dove c’è un’attenzione particolare alla direzione di fotografia.
La sceneggiatura non ha difetti | Recensione The First Slam Dunk
Queste scelte di regia, sono valorizzate da una sceneggiatura che ha difetti: è strutturata con un’attenzione tale per i dettagli che conferisce pienezza al film e al suo carico emotivo. Si tratta di una sceneggiatura complessa, con tanti personaggi e sottotrame che si intrecciano e un protagonista che guida la loro convivenza armonica. In questo film si è scelto come protagonista Ryota Miyagi, il playmaker dello Shohoku che abbiamo modo di conoscere meglio attraverso il suo passato. Partono proprio da Miyagi dei flashback che ripercorrono alcuni punti cardine della sua infanzia e adolescenza e alcuni momenti importanti con i suoi compagni di squadra. E sono proprio questi momenti che poi aiutano a introdurre anche gli altri compagni e di conseguenza rendono il film adatto anche a chi non ha mai seguito la serie o letto il manga originale. Questi flashback regalano dei passaggi poetici, drammatici, di forte emotività e con delle immagini davvero splendide. Ogni flashback ha un senso molto preciso con quello che sta accadendo nel “presente” del film ovvero la partita dello Shohoku contro lo Sannoh, andando a creare un puzzle di cui si ha la visione perfetta al termine delle due ore di film.
Lento ma con ritmo e carico emotivo | Recensione The First Slam Dunk
Per rendere tutte queste immagini e personaggi complessi, il film si prende i suoi tempi, che sono tempi lenti, ma che hanno ritmo. Questo ritmo fa in modo che dall’inizio del film siamo inondati da una carica emotiva, sia per il dramma degli eventi che ci vengono raccontanti, sia per l’adrenalina sportiva. Slam Dunk è sempre stato un anime che ha rappresentato lo sport in un modo diverso rispetto agli altri anime dell’epoca sullo stesso argomento. Innanzitutto il ritmo di gioco aveva una buona velocità, da tenere incollati in ogni puntata e la rappresentazione del basket era realistica: molto tecnica, molto fedele a quel tipo di sport, nella spiegazione degli schemi di gioco, del nome dei tiri, dei passaggi e delle posizioni. Altro motivo, forse il più importante, è che in Slam Dunk la vittoria non è scontata. Lo Shohoku non è una squadra di supereoi che porta sempre a termine la missione: è una squadra di antiereoi, che di certo non cambiano quando sono sul campo e come nella vita vera e nei veri campionati, le partite le possono perdere. Proprio per questo motivo, lo scontro tra Shohoku e Sannoh è da cardiopalma: perché non si sa come potrebbe finire e quante emozioni può darci in ogni caso. E queste emozioni sono tante, grazie alla sceneggiatura e alla regia che sostiene dei cambi di ritmo all’interno dello scontro sportivo che fanno stare letteralmente a bocca spalancata.
Un atto d’amore che pervade lo spettatore
In conclusione, quello che appare, mettendo insieme gli elementi più tecnici, ovvero animazione, sceneggiatura e regia è una cosa sola: un atto d’amore. The First Slam Dunk è un vero e proprio atto d’amore da parte del regista Takehiko Inoue nei confronti di una sua opera e del suo pubblico. Un’operazione così attenta, da rendere questo anime per tutti: per chi non ha mai seguito la serie, chi non ha mai letto il manga e chi non segue il basket. Non ci resta quindi che consigliare vivamente di andare a vedere questo film nei pochi giorni in cui è disponibile nelle sale e farci sapere cosa ne pensate e se vi ha emozionato così tanto come è successo a noi.
Punti a favore
- Regia magistrale
- Ritmo da cardiopamla
- Immagini molto poetiche
Punti a sfavore
- Bisogna abituarsi all'utilizzo della tecnica CGI
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